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Un comunicato del capogruppo M5S al Senato Nunzia Catalfo e del senatore M5S della Commissione Industria Gianni Girotto annuncia con soddisfazione che subito dopo Pasqua è stata messa a calendario la mozione del Movimento, pubblicata lo scorso maggio, per la stabilizzazione fino al 2020 delle detrazioni fiscali del 65% per la riqualificazione energetica degli edifici. Come ormai risaputo la misura dell’ecobonus negli anni ha determinato effetti positivi per il risparmio energetico, l’ambiente, la salute, l’economia e l’occupazione. Le detrazioni rappresentano inoltre un reale volano per la crescita del paese e l’uscita dalla crisi che ha colpito in particolare il settore dell’edilizia negli ultimi 8 anni. Si tratta infatti di misure in grado di spingere gli investimenti e che garantiscono risparmio energetico in energia primaria e riduzione di CO2. Basti pensare che secondo i dati presentati lo scorso ottobre dal Cresme in Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati, l’ecobonus nel solo 2014 ha prodotto 28,5 miliardi di investimenti e 425mila posti di lavoro fra diretti e indotto, qualificando il sistema imprenditoriale del settore, riducendo i consumi energetici, l’inquinamento e le bollette delle famiglie. Gli interventi di efficientamento energetico sugli edifici permetterebbero quindi, si legge nella mozione del M5S, una riduzione dei consumi energetici nazionali, alleggerendo la bilancia dei pagamenti sull’acquisto di energia primaria dall’estero con la conseguente riduzione dei costi di approvvigionamento energetico, nonché il miglioramento della sicurezza energetica.“Da tempo – sottolineano Catalfo e Girotto – sosteniamo che l’Ecobonus sarebbe un volano per la crescita dell’occupazione e per la transizione verso un’economia sostenibile, ma solo a patto di una sua stabilizzazione fino al 2020, non a singhiozzo come fa il Governo, che lo rinnova di anno in anno senza garantire agli investitori un quadro normativo stabile”. Una stabilizzazione delle detrazioni potrebbe assicurare anche una spinta importante nel campo della ricerca e dell’innovazione tecnologica da parte dei produttori di materiali e impianti.In particolare la mozione del M5S chiede al Governo: di attivarsi, nell’ambito della propria competenza, per l’adozione di ogni opportuna iniziativa di carattere legislativo volta a promuovere la stabilizzazione della misura di detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, prevedendo l’estensione delle agevolazioni fino al 31 dicembre 2020, anche attraverso una riduzione annuale o biennale della percentuale di detrazione; di prevedere la rimodulazione delle tipologie di intervento ammesse ad agevolazione fiscale, predisponendo un meccanismo di premialità per i lavori caratterizzati da maggiore efficacia in termini di risparmio energetico ed introducendo dei valori limite di controllo alla spesa sostenuta (costo massimo per metro quadrato e per chilowattora, costo spese tecniche); di prevedere l’obbligo della redazione dell’attestato di prestazione energetica al fine di accedere alla misura dell’ecobonus, riducendo il numero di rate annuali da 10 a 5 al fine di minimizzare il tempo di ritorno degli investimenti; di attivarsi, per quanto di competenza, affinché l’accesso all’ecobonus venga riconosciuto tramite la richiesta di documentazione tecnica dettagliata per ogni tipologia di intervento, certificata da tecnici abilitati; di prevedere l’istituzione di un meccanismo sanzionatorio efficace per le dichiarazioni incongruenti, conferendo un ruolo attivo all’ENEA nella fase di validazione e di controllo della documentazione; di favorire maggiori investimenti in programmi di riqualificazione di edifici pubblici e di edilizia sociale; di favorire lo sviluppo dell’industria dei prodotti ad alto contenuto tecnologico per l’efficienza energetica, anche attraverso la previsione di specifici crediti di imposta per l’attività di ricerca e sviluppo che preveda la partecipazione di enti di ricerca; di introdurre strumenti di supporto e incentivazione alle imprese che esportano su mercati internazionali prodotti, sistemi e servizi che favoriscono l’efficienza energetica; di rafforzare le attività di comunicazione sui temi dell’efficienza energetica al fine di migliorare la fruibilità e la trasparenza delle informazioni, anche attraverso l’organizzazione di iniziative mirate a favorire comportamenti energeticamente consapevoli e la predisposizione di linee guida per la definizione di metodologie educative condivise sul risparmio e l’efficienza energetica. In una nota anche il responsabile delle politiche energetiche Cgil, Antonio Filippi esprime soddisfazione, augurandosi che 30 marzo il Senato accolga la proposta di stabilizzarlo fino al 2020, così da dare garanzie agli investitori, con un quadro normativo chiaro e stabile; senza dimenticare che l’ecobonus del 65% negli anni “ha generato 28,5 miliardi di investimenti, 425 mila posti di lavoro, 12,5 milioni di operazioni nel patrimonio abitativo”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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