La salvaguardia dell’ambiente è una delle priorità della Commissione europea, che ha appena lanciato un pacchetto di misure volte a migliorare le prestazioni ambientali e in particolare l'efficienza energetica dei prodotti e stimolare l'immissione sul mercato di prodotti eco-compatibili. Il dispositivo comunitario è improntato, in particolare, su una serie di azioni – alcune volontarie, altre obbligatorie – a sostegno di una politica coerente e dinamica nella UE e su scala internazionale, in grado di contribuire allo sviluppo di eco-prodotti, a un’informazione adeguata dei consumatori attraverso una migliore etichettatura e al sostegno di acquisti mirati attraverso appalti pubblici e incentivi fiscali. La UE, insomma, si assume il ruolo di battistrada per dimostrare “che l'industria è in grado di contribuire con determinazione alla lotta contro i cambiamenti climatici”, ha sottolineato il vicepresidente Günter Verheugen, commissario responsabile per l'industria e le imprese.Solo percorrendo questa via, ha aggiunto, si potrà creare una situazione vantaggiosa per tutti, con “più crescita, più posti di lavoro, più protezione ambientale”. La situazione catastrofica cui il pianeta è stato ridotto a causa delle azioni umane è stata ben descritta dal commissario per l'Ambiente Stavros Dimas secondo cui stiamo tutti “vivendo al di là dei nostri mezzi, in termini di impatto ambientale”.Le nostre azioni sia in quanto consumatori che produttori “sono le principali forze dietro il cambiamento climatico e la distruzione della natura. È giunto il momento di cambiare il tipo di prodotti che acquistiamo e trasformare i nostri metodi di produzione”, ha aggiunto Dimas. Il pacchetto presentato dalla UE propone perciò un insieme completo di misure che contribuiranno alla realizzazione degli obiettivi dell'Unione europea sul risparmio energetico a vantaggio sia dell'ambiente che dei consumatori. Il Piano verte su 3 aree: 1. Una nuova politica di prodotto In assenza di misure volontarie, la direttiva sulla progettazione eco-compatibile fornisce un quadro di riferimento per stabilire requisiti minimi obbligatori e parametri volontari di riferimento per i prodotti che consumano energia.In futuro, nel campo d’azione della direttiva entreranno anche tutti i prodotti che non consumano energia durante l'uso, ma hanno un impatto indiretto sul consumo energetico, come – ad esempio – rubinetti e docce a risparmio idrico in grado, cioè, di ridurre il consumo di acqua e quindi anche la quantità di energia utilizzata per acqua calda senza che l’utente percepisca alcuna differenza. L'etichettatura obbligatoriaL'etichettatura obbligatoria riguarderà una più ampia gamma di prodotti, compresi i prodotti anche indirettamente collegati al consumo energetico. Gli incentivi e gli appalti pubbliciLa Commissione propone inoltre che incentivi e appalti pubblici a livello nazionale e comunitario privilegino solo i prodotti che raggiungono un certo livello di consumo o di prestazioni ambientali. Spetterà agli Stati membri stabilire se e in quale forma fornire incentivi. Etichettatura ecologica volontariaIl sistema dell’etichetta ecologica, che indica i prodotti maggiormente eco-compatibili sul mercato della UE, sarà esteso a coprire una gamma più ampia di prodotti e servizi, come ad esempio cibi e bevande e sarà reso meno costoso e burocratico. Queste modifiche rendono il sistema più attraente per i produttori, incoraggiandoli a innovare e ad offrire più prodotti ecologici. Responsabilità dei dettagliantiVerrà realizzato un Forum sul commercio al dettaglio, che comprenderà anche altri soggetti interessati, quali produttori e associazioni dei consumatori. Questo Forum preparerà azioni volte a migliorare le prestazioni ambientali nella grande distribuzione, a promuovere l'acquisto di prodotti più ecologici e a informare meglio i consumatori. 2. Promuovere una produzione ‘snella' Tra le proposte in questo senso, la definizione e la messa a punto di obiettivi e strumenti per controllare e promuovere l'efficienza delle risorse e l'eco-innovazione, con l’istituzione di un sistema di verifica delle tecnologie ambientali volto a sostenere l'eco-innovazione attraverso una maggiore fiducia nelle nuove tecnologie. In questo ambito si inseriscono anche lo sviluppo di una politica in favore delle eco-industrie – che analizzi gli ostacoli alla loro espansione e la loro piena adozione in altri settori – e la promozione delle prestazioni ambientali nelle piccole imprese (PMI) attraverso la consulenza personalizzata. 3. Promuovere produzione e consumi sostenibili su scala internazionale La UE propone infine di sostenere accordi industriali nell'ambito di negoziati internazionali sul clima e di incoraggiare la condivisione di best practice internazionali. Grazie a questi interventi, secondo i calcoli della Commissione, gli edifici potrebbero risparmiare il 30% dell’energia utilizzata da qui al 2030. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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