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Il tema del risparmio energetico è sempre più sentito dalla popolazione: a dimostrarlo il fatto che, grazie ai soci Coop Consumatori Nordest e ai punti delle loro carte fedeltà, è oggi possibile pensare in concreto a una casa che non inquini. A Udine è stato infatti recentemente presentato l’innovativo prototipo di casa componibile a zero impatto ambientale, voluto e interamente sostenuto dalla comunità, grazie al finanziamento del primo Laboratorio Sperimentale di Sostenibilità Edilizia. Un progetto che ha visto la reale collaborazione tra i numerosi studenti delle diverse scuole locali e aziende leader di settore, che hanno contribuito alla realizzazione pratica del piano di lavoro tramite la fornitura sia di materiali che di competenza tecnica, tra cui Rockwool Italia per la parte di isolamento termoacustico. Un lavoro di squadra che ha dato vita a un progetto la cui innovazione risiede nella componibilità della struttura: 12 moduli preconfezionati fissati su un basamento d’acciaio, che garantisce la rigidità necessaria, danno forma alla “casa” per una superficie totale di 22 mq. Il principio che sta alla base del prototipo è perciò la possibilità di trasportare e assemblare sul posto gli elementi finiti in ogni dettaglio, da unire con incastri e fissare successivamente con un numero limitato di viti e bulloni in solo mezza giornata di lavoro. Per raggiungere lo standard di casa a zero emissioni, l’isolamento termico è stato realizzato con pannelli in lana di roccia Rockwool: in relazione alle problematiche di comfort legate al periodo estivo, nelle zone maggiormente esposte all’irraggiamento (in copertura a sud e a ovest), sono stati installati pannelli ad alta densità, mentre per il lato nord dell’edificio e per il pavimento è stato utilizzato uno strato di pannelli a media densità. A ciò si aggiungono un impianto solare termico e fotovoltaico e sistemi di trattamento dell’aria e di condizionamento, un innovativo sistema d’illuminazione a basso consumo, serramenti ad alte prestazioni, legno strutturale proveniente dalle foreste certificate del Friuli Venezia Giulia. L’impegno e lo studio delle scuole coinvolte hanno permesso di realizzare un prototipo di casa in legno a zero impatto ambientale, ovvero che non fa ricorso a energia fossile durante il funzionamento, eliminando ogni forma di emissione inquinante anche nelle fasi costruttive. “Crediamo fortemente nel potenziale degli studenti e siamo lieti di avere collaborato a questo progetto che si pone come obiettivo la sensibilizzazione delle persone rispetto al tema dell’efficienza energetica nel settore edilizio, oltre all’incentivazione della formazione di futuri tecnici a una cultura del costruire che rispetti il pianeta”, sottolinea Emilia Soldi, Internet and Communication Manager di Rockwool Italia. “Questo progetto dimostra l’effettiva possibilità di realizzare in poco tempo case sostenibili dal punto di vista energetico e allo stesso tempo confortevoli e sicure per chi le abiterà.” Sviluppi futuri La casa a zero emissioni è sicuramente la casa del futuro: è in grado di sviluppare tutte le sue potenzialità solo se legata alle condizioni climatiche, alla disponibilità di materiali e alle capacità costruttive del suo territorio. Non è da escludere che da questa esperienza nascano delle vere e proprie case da abitare, con una caratteristica unica: mentre normalmente le strutture delle abitazioni obbligano chi vi abita ad adattarvisi, con la casa in legno a moduli accade l’opposto, essendo modificabile nel tempo in base alle esigenze personali. Inoltre, l’estrema flessibilità e il concetto alla base del progetto fanno si che case come questa possano essere rapidamente montate in situazioni di emergenza e in contesti delicati. Il prototipo presentato ha dunque tutti i requisiti necessari per essere la casa di domani, che sfrutta ogni elemento della tecnica in senso sostenibile, nella convinzione che la vera innovazione sia presente solo quando la tecnica sottostà alle leggi del nostro pianeta. Caratteristiche tecniche La casa è costituita da un unico vano con due grandi finestre sul lato sud, schermate da un sistema frangisole. Le pareti sono realizzate con un telaio leggero in legno, chiuso da pannelli OSB. L’isolamento termico è assicurato in copertura, a sud, a est e a ovest, attraverso l’installazione di un doppio strato da 12 cm (per un totale di 24 cm) di pannelli in lana di roccia ad alta densità, in relazione alle problematiche dovute all’irraggiamento estivo, mentre a nord e nel pavimento è stato utilizzato un doppio strato da 12 cm (per un totale di 24 cm) di pannelli in lana di roccia a media densità. Il legno utilizzato è abete bianco proveniente da foreste certificate PEFC, che essendo foreste regionali forniscono il materiale principale con cui è costruita la casa senza comportare un alto consumo di anidride carbonica. Un sistema computerizzato presenta i dati raccolti da quattro sensori di temperatura e quattro sensori di umidità: questi rilevano ogni minima variazione delle condizioni climatiche nella stanza, all’interno delle pareti e del tetto e sui serramenti. In tal modo viene facilitata la raccolta dei dati reali sull’efficienza dell’involucro edilizio e sugli apporti dovuti alla presenza delle persone. La casa è pensata per essere autosufficiente dal punto di vista energetico; infatti, grazie agli impianti in classe AA e a una moderna illuminazione a Led, gradevole e a basso consumo, la casa produce più energia elettrica di quanta ne consumi. Alla casa è stata riconosciuta la Classe A di Casaclima come edificio sperimentale. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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