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Crescono le energie rinnovabili in Europa che è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi al 2020. L’Italia ha raggiunto il target, alcuni paesi dovranno impegnarsi di più L’Eurostat ha pubblicato i dati aggiornati relativi all’utilizzo di energie rinnovabili in Europa: nel 2015, la quota di energia da fonti green sul consumo finale lordo di energia ha raggiunto una percentuale del 16,7%, quasi il doppio rispetto al 2004, il primo anno per il quale sono disponibili i dati, con una percentuale dell’8,5%. Le energie rinnovabili nell’UE sono aumentate molto negli ultimi anni e l’Unione è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi giuridicamente vincolanti per le energie rinnovabili emanate dalla direttiva 2009/28/ CE. In particolare tra il 1990 e il 2015 le fonti pulite sono aumentate del 184%, con un tasso di crescita medio annuo del 4,3%, con un calo nel 2011 del 2,2%, dovuto a temperature più alte e crisi generalizzata dell’economia. Nel 2015, la produzione primaria delle rinnovabili è aumentata del 3,8% rispetto al 2014. Tra il 1990 e il 2015, la produzione totale di energia elettrica da fonti rinnovabili è cresciuta del 203%. Nel 2015, la produzione lorda di elettricità da fonti rinnovabili è aumentata del 4,0% rispetto al 2014. Merito dello sviluppo del comparto ma anche, si legge nel documento, delle difficoltà vissute dal settore dei fossili. Produzione primaria di energia da fonti rinnovabili per fonte, UE-28, 1990-2015 La quota di energie rinnovabili sul consumo finale lordo di energia, che è uno degli indicatori principali della strategia Europa 2020, richiede di raggiungere entro quella data una percentuale di energia da fonti rinnovabili del 20%. Ma è chiaro che le energie pulite continueranno anche negli anni successivi ad avere un ruolo chiave per aiutare l’UE a raggiungere l’obiettivo già fissato al 2030 che almeno il 27% della domanda di energia sia coperta da fonti rinnovabili. Dal 2004, la quota delle fonti pulite sul consumo finale lordo di energia è cresciuta in modo significativo in tutti gli Stati e rispetto ad un anno fa, è aumentata in 22 dei 28 Stati membri. La Svezia, con una percentuale del 53,9% di energia da fonti rinnovabili nel suo consumo finale lordo, è il paese più green dell’Europa, davanti a Finlandia (39,3%), Lettonia (37,6%), Austria (33,0%) e Danimarca (30,8%). Le percentuali più basse di energie rinnovabili si registrano in Lussemburgo e Malta (entrambi 5,0%), Paesi Bassi (5,8%), Belgio (7,9%) e Regno Unito (8,2%). Gli obiettivi dei singoli stati Mentre l’UE nel suo complesso è sulla buona strada per raggiungere i suoi obiettivi per il 2020, alcuni Stati membri dovranno impegnarsi maggiormente per soddisfare i propri obblighi per la quota di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia. Per ogni Stato membro dell’UE sono infatti stati definiti precisi obiettivi al 2020 che considerano il punto di partenza, il potenziale delle energie rinnovabili e la performance economica. Tra i 28 Stati membri dell’UE, undici hanno già raggiunto il livello richiesto per soddisfare i loro obiettivi nazionali 2020: Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Croazia, Italia, Lituania, Ungheria, Romania, Finlandia e Svezia. Inoltre, l’Austria e Slovacchia sono circa 1 punto percentuale dai loro obiettivi del 2020. Il nostro paese aveva già raggiunto nel 2014 la % richiesta del 17% arrivando nel 2015 al 17,5%. Da segnalare che tra il 2004 al 2012 in Italia la quota di rinnovabili è passata dal 6,3 al 15,4%, negli anni successivi la crescita è rallentata rimanendo abbastanza costante. All’estremità opposta Paesi Bassi, Francia, Irlanda, Regno Unito e Lussemburgo che sono i paesi più lontani dai loro obiettivi. Quota di energia da fonti rinnovabili nei paesi UE al 2015 e target al 2020 Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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