Come funziona il fotovoltaico ad uso esclusivo in condominio: come si divide il tetto e permessi necessari 30/04/2025
Riqualificazione energetica: tipologie di interventi, soluzioni ed esempi di retrofit edilizio 17/06/2025
Cool Roof e pavimentazioni riflettenti: come ridurre l’effetto isola di calore e risparmiare energia 13/06/2025
Energia sostenibile per tutti: a che punto siamo con l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 7 26/06/2025
Sun Ballast Elite: un servizio premium con tanti vantaggi e offerte per i professionisti del FV 23/06/2025
Efficienza energetica e conservazione storica con sistema Isotec: il caso di Villa Nogarola 26/06/2025
Negli ultimi due decenni i problemi legati ai cambiamenti climatici hanno continuato a peggiorare a livello globale, le temperature medie sono aumentate costantemente e si prevede che questa tendenza continuerà. In molti paesi le precipitazioni sono diventate più intense, in altri gli eventi meteorologici estremi, come inondazioni, siccità e cicloni tropicali intensi, si verificano con maggiore frequenza. Si stima che oltre l’85% dei Paesi membri dell’IEA e dei Paesi associati sia già esposto a un livello medio o alto di rischi climatici, con ai primi posti l’India, la Repubblica Popolare Cinese e il Messico. Un recente studio dell’International Energy Agency sottolinea che cambiamenti climatici rappresentano un rischio significativo anche per il settore energetico, perché influenzano direttamente l’approvvigionamento di combustibili, la produzione di energia, la resilienza fisica delle infrastrutture energetiche e la domanda di energia. L’aumento della frequenza e dell’intensità di eventi meteorologici estremi può provocare interruzioni dell’approvvigionamento energetico e difficoltà nella gestione della domanda. Ne sono un esempio recenti interruzioni di elettricità dovute alle ondate di calore in California, agli incendi in Australia e ai cicloni in Giappone e Corea. La resilienza climatica dei sistemi energetici Considerando che si prevede che i cambiamenti climatici aumenteranno questi rischi, diventa sempre più importante costruire la resilienza climatica dei sistemi energetici, che rappresenta la capacità di anticipare, assorbire, adattarsi e riprendersi dagli effetti di un evento potenzialmente pericoloso legato ai cambiamenti climatici, continuando a funzionare in caso di shock dovuto a eventi meteorologici estremi e di ripristinare il funzionamento del sistema dopo un’interruzione dovuta ai rischi climatici. Ogni Paese è esposto in una certa misura ai rischi climatici, ma il livello di possibili danni o perdite varia da Paese a Paese. India, Cina e Messico, sono altamente esposti a vari rischi climatici, mentre in Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Singapore e Regno Unito, il livello di esposizione ai rischi climatici è sicuramente più basso. Proprio per questo l’urgenza e la necessità di introdurre misure di resilienza climatica varia da Paese a Paese. L’IEA ha realizzato un indicatore delle politiche di resilienza climatica, con l’obiettivo di valutare il livello di resilienza climatica di ciascun Paese, confrontando il livello di rischio climatico con la preparazione politica. L’indicatore di resilienza climatica dell’International Energy Agency evidenzia che la metà dei Paesi membri e associati sono classificati come eccellenti o buoni in termini di politiche di resilienza climatica. In particolare, il 13% dei Paesi membri e associati dell’AIE, tra cui Irlanda, Italia, Norvegia, Spagna e Regno Unito, sono considerati altamente preparati in base al livello di rischio climatico che devono affrontare. Tuttavia, ci sono ancora diversi Paesi in cui i piani attuali sono inadeguati per far fronte al livello stimato di rischi climatici, i piani di circa il 30% dei Paesi membri si classificano come deboli o inadeguati. Naturalmente i Paesi che non hanno ancora preso in considerazione la resilienza climatica nei loro piani nazionali e che si trovano ad affrontare un livello significativo di rischi climatici dovrebbero agire rapidamente. E in Italia? La temperatura media annua dell’Italia è aumentata di 1°C negli ultimi 100 anni, con un’accelerazione negli ultimi 50 anni e nell’ultimo ventennio la temperatura italiana è aumentata in misura leggermente superiore alla media mondiale. Il riscaldamento è stato più marcato in estate, in primavera e alle alte quote. È probabile che la temperatura media annua dell’Italia continui a salire, causando un aumento del numero di giorni estivi e di notti tropicali. Allo stesso tempo, dal 1800 al 2011 le precipitazioni medie annue sono leggermente diminuite: nelle regioni settentrionali del 19% in estate e del 25% in autunno, mentre in quelle meridionali i cali maggiori si sono verificati in primavera (-22%) e in inverno (-12%). Eppure sono aumentati gli episodi di precipitazioni abbondanti che potrebbero rappresentare una minaccia per la rete elettrica e il funzionamento delle centrali. L’Italia negli ultimi anni ha sviluppato politiche nazionali in materia di clima ed energia che si concentrano chiaramente sulla resilienza climatica del settore energetico. Dalla Strategia nazionale di adattamento del 2015 che riconosce gli impatti del clima sul sistema energetico, al Piano nazionale di adattamento, fino al PNIEC che sottolineano l’importanza della resilienza climatica del settore energetico per garantire la sicurezza energetica. Il rapporto 2022 dell’Italia sui cambiamenti climatici, le infrastrutture e la mobilità, indica che la spesa energetica media per adulto nel settore residenziale potrebbe diminuire, in un range dal 9,7% al 14,7%, nel 2050 rispetto al 2007, a seconda dello scenario climatico. Un calo legato in particolare alla diminuzione del consumo di gas naturale per il riscaldamento. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
25/06/2025 Le miniere di carbone dismesse possono ospitare 300 GW di fotovoltaico A cura di: Raffaella Capritti Oltre 5.800 km² di miniere di carbone dismesse o in via di chiusura potrebbero ospitare 300 ...
24/06/2025 Piani climatici al 2035: la verifica di metà anno rivela gravi ritardi Piani climatici: solo 1 Paese su 40 ha un piano al 2035 compatibile con 1,5°C. Il ...
20/06/2025 Equità sociale e clima: la resilienza è (anche) una questione di giustizia Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente: senza giustizia sociale, l’adattamento climatico rischia di aumentare le disuguaglianze
19/06/2025 L’Europa accelera sull’energia: stop alle importazioni di gas e petrolio dalla Russia entro il 2027 L’UE propone il bando al petrolio e gas russo entro il 2027: nuove regole, infrastrutture e ...
18/06/2025 Cleaner Future: i bambini spingono il cambiamento, gli adulti restano indietro A cura di: Raffaella Capritti I bambini guidano la sostenibilità in casa, ma scarsa conoscenza e costi percepiti rallentano l’adozione delle ...
17/06/2025 Giornata Mondiale della lotta alla Desertificazione e alla Siccità 2025: Restore the land. Unlock the opportunities Giornata mondiale della lotta alla desertificazione e alla siccità. Il tema dell'edizione 2025: "Restore the land. ...
16/06/2025 Conferenza Onu sugli oceani, passi avanti per la salvaguardia degli oceani: cosa è stato deciso A cura di: Giorgio Pirani Conferenza ONU sugli Oceani: 90 paesi si sono incontrati per discutere di come salvare gli oceani, ...
12/06/2025 2G Italia: la cogenerazione per un futuro energetico efficiente A cura di: Laura Murgia Attiva in 70 Paesi, 2G è fra le protagoniste mondiali della cogenerazione, e guida la transizione ...
11/06/2025 I rischi climatici influenzano i prezzi degli immobili commerciali. Lo studio della BCE I prezzi degli immobili commerciali reagiscono ai rischi climatici. La BCE lancia l'allarme e analizza gli ...
10/06/2025 Investimenti energetici: nel 2025 a livello globale si toccheranno i 3.300 miliardi di dollari Secondo il rapporto World Energy Investment 2025 dell’International Energy Agency (IEA), gli investimenti nel settore energetico ...