Decreto bollette, novità e opportunità per famiglie e imprese

Il Decreto Bollette 2025, approvato anche dal Senato, introduce importanti misure di sostegno economico per famiglie e imprese. Dalle agevolazioni per l’energia ai nuovi criteri per il Bonus Elettrodomestici, il decreto punta a favorire la transizione energetica e a rafforzare la tutela dei consumatori.

Decreto bollette, novità e opportunità per famiglie e imprese

Dopo il via libera definitivo del Senato, il Decreto Bollette 2025 (DL 19/2025) sarà pubblicato a breve in Gazzetta Ufficiale. Con un pacchetto articolato di misure a favore di famiglie e imprese, il testo punta a calmierare i costi di energia e gas naturale, incentivare la sostituzione di elettrodomestici obsoleti e aumentare la trasparenza nelle offerte commerciali di energia.

Un intervento da 3 miliardi che vuole rispondere alle esigenze emerse in un contesto di transizione energetica ma anche di difficoltà da parte di famiglie e imprese di far fronte all’aumento dei costi energetici.

Scopriamo insieme le principali novità e come beneficiarne.

Agevolazioni per energia elettrica e gas: contributi, bonus e nuove tutele

Il Decreto introduce una serie di contributi economici diretti per il 2025, tra cui il bonus energia elettrica per famiglie con ISEE fino a 25.000 euro: un contributo straordinario di 200 euro accreditato direttamente sulla bolletta, destinato a circa 8 milioni di nuclei familiari, per un impatto complessivo stimato di 1,6 miliardi di euro.

Tra le altre misure rilevanti il Decreto prevede lo slittamento del termine del mercato tutelato per i clienti vulnerabili al 31 marzo 2027 ed è stato introdotto un Fondo Transizione Energetica Industriale di 600 milioni di euro a sostegno delle imprese.

E’ inoltre previsto l’azzeramento della componente ASOS per i clienti non domestici in bassa tensione con potenza superiore a 16,5 kW, per sei mesi.

Dal lato normativo, si rafforza il quadro di tutele per i soggetti vulnerabili: in caso di morosità nei pagamenti delle bollette condominiali, alcuni immobili saranno resi impignorabili, introducendo un’importante salvaguardia sociale.

Grande attenzione anche alla trasparenza del mercato energetico: ARERA avrà più poteri di controllo e sanzione, saranno semplificati i contratti di fornitura e introdotti documenti standard per facilitare il confronto tra le offerte.

Nonostante alcuni emendamenti presentati durante l’iter parlamentare, il Decreto Bollette 2025 non ha confermato gli emendamenti che fissavano incentivi per le caldaie hybrid ready e per quelle alimentate da combustibili rinnovabili.
Una decisione che ha sollevato preoccupazione tra i produttori del settore, rappresentati da Assotermica, secondo cui queste tecnologie — fondamentali per un approccio multitecnologico alla decarbonizzazione degli edifici — avrebbero meritato un maggiore supporto.

Le caldaie a condensazione hybrid ready, progettate per essere integrate anche in un secondo momento con pompe di calore o generatori a energie rinnovabili, e quelle alimentate (almeno in parte) da gas rinnovabili, possono aiutare il raggiungimento degli obiettivi climatici, pur mantenendo la sostenibilità economica per i consumatori.
Assotermica ribadisce che il ritiro degli emendamenti non rappresenta una bocciatura definitiva, ma sottolinea la necessità di affinare il quadro normativo, soprattutto in relazione alle incertezze introdotte dalla legge di bilancio 2025. “Assotermica – si legge in una nota – continuerà a lavorare affinché le caldaie hybrid ready e alimentate da combustibili rinnovabili non rientrino nella definizione di “caldaie uniche alimentate a combustibili fossili” ma siano equiparate agli apparecchi ibridi factory made e alle altre tecnologie che fanno uso di energie e vettori rinnovabili”.

Novità per le comunità energetiche rinnovabili

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) si confermano protagoniste del nuovo assetto energetico previsto dal Decreto Bollette 2025. Con l’introduzione dell’articolo 1-bis, il provvedimento amplia significativamente la platea dei soggetti che possono aderire a una CER, includendo non solo i privati cittadini e le imprese, ma anche realtà pubbliche come le aziende territoriali per l’edilizia residenziale, gli istituti pubblici di assistenza e beneficienza (IPAB), le aziende pubbliche per i servizi alle persone e i consorzi di bonifica. Una novità importante riguarda anche le piccole e medie imprese (PMI), che potranno partecipare alle CER anche se controllate da enti territoriali.

Attraverso l’articolo 1-ter, viene inoltre semplificato il percorso per accedere agli incentivi dedicati agli impianti energetici legati a comunità già operative: gli impianti entrati in esercizio entro 150 giorni dall’adozione del decreto CACER potranno ottenere gli incentivi previsti, senza dover attendere ulteriori bandi. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) avrà il compito di aggiornare le relative regole operative entro 90 giorni dalla conversione in legge del decreto.

Bonus elettrodomestici 2025: come funziona il nuovo incentivo

Tra le novità più significative vi è il Bonus Elettrodomestici 2025, reso operativo grazie all’approvazione del Decreto Bollette.
Con una dotazione iniziale di 50 milioni di euro, il bonus rappresenta un incentivo concreto alla sostituzione degli apparecchi meno efficienti.

Il Bonus Elettrodomestici 2025 sarà accessibile a tutti i cittadini italiani, con un incentivo maggiorato per i nuclei familiari che presentano un ISEE inferiore o uguale a 25.000 euro. Il valore dello sconto varierà: dovrebbe essere pari a 100 euro per tutti gli aventi diritto e potrà salire fino a 200 euro per le famiglie con ISEE più basso, offrendo così un sostegno più incisivo a chi si trova in condizioni economiche più fragili.

Dal punto di vista operativo, il bonus abbandona definitivamente la logica del “click day“: l’incentivo sarà infatti erogato attraverso un voucher digitale ottenibile sulla piattaforma PagoPA. Basterà presentare il voucher presso i rivenditori autorizzati, che applicheranno lo sconto direttamente in fattura al momento dell’acquisto, rendendo la procedura molto più semplice e immediata per i consumatori.

Per poter beneficiare del contributo, sarà necessario rispettare alcuni requisiti fondamentali: l’elettrodomestico acquistato dovrà provenire da stabilimenti situati all’interno dell’Unione Europea e dovrà garantire una classe energetica superiore rispetto al modello che si intende sostituire. Inoltre, sarà obbligatorio procedere al corretto smaltimento dell’apparecchio dismesso, per promuovere pratiche di consumo sostenibile.

Le tipologie di elettrodomestici ammissibili saranno dettagliate nel decreto attuativo imminente, ma è certo che la misura interesserà i principali elettrodomestici di largo consumo: frigoriferi, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, forni e condizionatori ad alta efficienza.

Quanto si risparmia davvero sostituendo gli elettrodomestici?

In occasione dell’approvazione definitiva del Decreto Bollette 2025, Facile.it ha analizzato quanto può incidere sulla bolletta elettrica la sostituzione di vecchi elettrodomestici con modelli ad alta efficienza energetica, oggetto del nuovo Decreto.

Secondo lo studio, basato su una famiglia tipo con consumi annui di 2.700 kWh e un prezzo medio dell’energia di 0,29 €/kWh, i risparmi possono essere considerevoli:

  • Lavatrice: passando da un modello di classe F a uno di classe A, si può dimezzare la spesa annua, scendendo da circa 51 euro a 26 euro.
  • Asciugatrice: scegliendo un modello in classe A+++ invece di uno in classe B, il risparmio può arrivare a 120 euro l’anno, pari a una riduzione del 68% della spesa.
  • Lavastoviglie: l’efficienza energetica consente un taglio dei costi del 43%, con una spesa che cala da 50 a meno di 30 euro l’anno.
  • Frigorifero: sostituendo un modello in classe F con uno in classe A, si può ridurre la spesa da 90 euro a circa 29 euro, con un risparmio del 67%.
  • Forno elettrico: aggiornando il forno a un modello A+++, si possono risparmiare circa 50 euro l’anno, riducendo il consumo fino al 66%.
  • Condizionatore: passando da un condizionatore in classe A a uno in classe A+++, è possibile abbattere il costo in bolletta del 31%, scendendo da 129 a circa 88 euro annui.

FAQ – Domande sul Decreto Bollette 2025 e Bonus elettrodomestici

Chi può richiedere il Bonus Elettrodomestici 2025?

Tutti i cittadini italiani possono accedere al Bonus Elettrodomestici 2025. È previsto un incentivo maggiorato per i nuclei familiari con un ISEE inferiore o uguale a 25.000 euro.

Come si ottiene il voucher del Bonus Elettrodomestici?

Il voucher digitale si richiederà attraverso la piattaforma PagoPA. Una volta ottenuto, il voucher andrà presentato al rivenditore autorizzato che applicherà direttamente lo sconto in fattura.

Quali elettrodomestici rientrano nel Bonus Elettrodomestici?

Gli elettrodomestici devono provenire da stabilimenti situati nell’Unione Europea e garantire una classe energetica superiore rispetto a quella dell’apparecchio dismesso. I dettagli sui prodotti ammissibili saranno specificati nel decreto attuativo.

Quando sarà operativo il Bonus Elettrodomestici 2025?

Il bonus è valido per tutto il 2025. Tuttavia, per l’effettiva operatività si attende la pubblicazione del decreto attuativo, prevista nelle prossime settimane.

Il Bonus Elettrodomestici è cumulabile con il Bonus Mobili?

No, si tratta di due misure distinte. Il Bonus Elettrodomestici 2025 è indipendente da lavori di ristrutturazione edilizia, a differenza del Bonus Mobili che è legato alla detrazione IRPEF per ristrutturazioni.

Come funziona il contributo di 200 euro sulla bolletta?

Il contributo una tantum di 200 euro sarà accreditato automaticamente sulla fornitura di energia elettrica e gas naturale intestata a soggetti con ISEE fino a 25.000 euro, nei limiti delle risorse disponibili presso la Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA).


18/03/2025

Dl bollette, il punto delle Associazioni

Il tanto atteso decreto Bollette sarà discusso alla Camera il 7 Aprile, in questi giorni le associazioni di categoria e dei consumatori vengono ascoltati dai parlamentari. Il provvedimento porterà bonus sia a famiglie che a imprese

a cura di Giorgio Pirani

Dl bollette, i vantaggi per famiglie e imprese: il punto delle associazioni

Dopo il via libera del Consiglio dei Ministri il 28 febbraio, il Dl bollette ha iniziato il proprio iter alla Camera, con il testo che sarà discusso in Aula il 7 aprile.

Un decreto che prevede “misure urgenti in favore delle famiglie e delle imprese di agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale, di riduzione dell’onere fiscale, nonché per la trasparenza delle offerte al dettaglio“, il cosiddetto “decreto bollette”, strumento tramite il quale il Governo intende appunto venire in aiuto a famiglie e imprese per far fronte all’aumento del costo dell’energia.

Decreto bollette: gli aiuti alle famiglie

Il provvedimento stanzia circa 3 miliardi, 1,4 per le imprese e 1,6 a beneficio delle famiglie. In particolare, per queste ultime, è stato introdotto un contributo straordinario di 200 euro con un Isee fino a 25mila euro, che può aumentare a 500 euro per chi già riceve il bonus sociale. Le risorse, ha specificato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti,  “verranno prelevate dalla Cassa servizi energetici ambientali,  evitando di ricorrere a maggiore indebitamento”.

Il decreto proroga inoltre di due anni il passaggio al mercato libero dell’energia elettrica per le famiglie e le micro-imprese vulnerabili. L’Arera dovrà definire le regole per il servizio di vulnerabilità, che partirà solo dopo la conclusione del regime di tutele graduali, prevista per il 31 marzo 2027. Inoltre, introduce una sorta di “Iva mobile“: oltre una certa soglia di prezzo dell’energia, lo Stato rinuncerà all’imposta per destinare le risorse alla riduzione delle bollette per i soggetti vulnerabili.

Sostegno alle imprese e maggiore trasparenza

Per il 2025, il Governo ha stanziato 600 milioni di euro per il Fondo per la transizione energetica nel settore industriale, finanziato attraverso una quota dei proventi delle aste Ets. Altri 600 saranno destinati alle piccole e medie imprese per agevolazioni sulla fornitura di energia elettrica e gas. In particolare, è previsto l’azzeramento per sei mesi della componente ASOS, che copre i costi per il sostegno alle energie rinnovabili e alla cogenerazione, per i clienti non domestici in bassa tensione con una potenza disponibile superiore a 16,5 kW.

Sul fronte della trasparenza, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha parlato di “due interventi di sistema”: da un lato, l’introduzione di contratti-tipo per garantire prezzi concorrenziali, dall’altro, un rafforzamento dei controlli e delle sanzioni da parte di Arera, con multe che potranno arrivare fino a 155 milioni di euro.

In situazioni di particolare urgenza, l’Autorità avrà anche il potere di adottare misure cautelari prima dell’avvio del procedimento sanzionatorio, sospendendo l’attività di un’azienda fino a sei mesi o proponendo al ministero competente la revoca della concessione.

Infine, rispetto alle anticipazioni iniziali, non sono state incluse nel decreto misure per ridurre il divario tra il prezzo del gas sul mercato italiano (PSV) e quello europeo (TTF), né l’estensione del meccanismo dell’energy release.

Per il 2025 aumenti per imprese e famiglie

Una misura che arriva in un periodo di aumenti in bolletta, sia per le famiglie ma anche per le imprese. Secondo le stime di Nomisma Energia, per i primi è previsto un aumento del 10% (pari a +216 euro per un totale di 2.297 euro a utenza) rispetto allo scorso anno, mentre per i secondi del 15% (+171.920 euro e 1.322.431 euro ad azienda).

Il prezzo dell’elettricità salirà da 23,29 a 27,68 cent/kWh, portando la spesa di un’azienda con 1 milione di kWh annui a 276.799 euro (+43.924). Il gas passerà da 46 a 52 cent/m³, con una spesa stimata di 1.045.632 euro (+127.995). Anche le famiglie vedranno un rincaro gas e luce: il primo a 106 cent/m³, mentre il secondo a 30,05 cent/kWh e il gas, comportando aumenti rispettivi di 54,9 e 161,6 euro.

I pareri di Cna e Confcommercio

Il decreto Bollette è stato a lungo richiesto dalle associazioni di consumatori e di categorie, che hanno parlato in questi giorni alla commissione Attività Produttive della Camera.

Le nuove misure adottate dal Governo per mitigare l’impatto dei costi energetici per imprese e famiglie rappresentano una risposta necessaria, quanto attesa, per contrastare i continui e crescenti rialzi delle materie prime”, ha affermato Confcommercio in occasione dell’audizione sul Ddl bollette convocata dalla commissione Attività produttive della Camera. Anche se ha sollecitato azioni come il disaccoppiamento del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas, lo sviluppo delle infrastrutture nazionali, maggiori approvvigionamenti tramite acquisti congiunti europei e l’incremento della produzione rinnovabile.

Cna invece si concentra sul fatto che le imprese sono quelle più penalizzate dal dl Bollette; il limite di  16,5 kW escluderebbe oltre un milione di micro e piccole imprese, che già si fanno carico di 6 miliardi di euro l’anno di oneri generali di sistema, il 50% del totale.

Non soddisfatte le associazioni dei consumatori

Sono invece più polemiche le associazioni dei consumatori, con il decreto che “non prevede nulla per ridurre le cause del caro bollette, nulla sul potenziamento dei PPA o sugli acquisti a lungo termine di Acquirente Unico“, spiega  Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori, audita alla commissione Attività Produttive della Camera.

I vulnerabili dal nostro punto di vista dovrebbero restare per sempre nel servizio loro dedicato, senza aste. In ogni caso il testo va meglio chiarito su questo punto. Va specificato se il bonus di 200 euro verrà erogato tutto in un solo trimestre. Inoltre, gli aiuti interverrebbero in ritardo. Se le speculazioni scattassero a dicembre non si avrebbero nulla prima di marzo” conclude Vignola.

Sul bonus di 200 euro anche Assoutenti chiede chiarezza, “per conoscere se sono previste proroghe o successive forme di sostegno nel caso in cui le condizioni economiche delle famiglie non dovessero migliorare nel breve termine”, ha spiegato il presidente Gabriele Melluso.


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