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Con l’allaccio alla rete elettrica dei primi 3 MWp è stato raggiunto nei giorni scorsi il primo grande traguardo nella realizzazione del tetto fotovoltaico più imponente d’Italia e tra i maggiori al mondo in termini di potenza in fase di sviluppo sugli edifici di Interporto Padova S.p.A. Firmato da SOLON S.p.A., l’azienda italiana del gruppo berlinese SOLON SE leader in Italia nella produzione di moduli e sistemi fotovoltaici, l’impianto vede l’impiego di moduli a km 0, realizzati nello stabilimento dell’azienda che ha sede nella stessa provincia di Padova, a Carmignano di Brenta. “L’intensa ed ininterrotta attività nelle fasi di progettazione, iter autorizzativo, ed installazione – ha spiegato il Presidente di SOLON S.p.A. Domenico Sartore – ha consentito la messa in funzione degli impianti di cinque dei diciotto edifici coinvolti e di una delle sette pensiline adibite al parcheggio delle auto e punta al completamento dell’intera opera entro la fine dell’anno. Possiamo affermare con fierezza, quindi, di essere in linea con i tempi preannunciati, aspetto non affatto scontato e reso possibile dall’enorme impegno profuso in primis dalla nostra squadra aziendale e dalle partnership di spessore che siamo riusciti a mettere in campo”. A dar forma concreta al progetto, infatti, un’operazione di successo da 50 milioni di euro che ha come protagonisti il Fondo Sistema Infrastrutture di Orizzonte SGR S.p.A. e il Fondo PPP Italia, fondo infrastrutturale gestito da Fondaco SGR, che si avvale della consulenza di Equiter (Gruppo Intesa Sanpaolo) in qualità di co-investitori nella società di progetto Interporto Solare Srl, che vede anche la partecipazione di Sinloc S.p.A. e di SOLON S.p.A. L’ingente investimento è stato supportato da BIIS, Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo, coadiuvata da Cassa Centrale Raiffeisen dell’Alto Adige S.p.A., Banca Popolare Volksbank e Banca Popolare di Verona – S. Geminiano S. Prospero S.p.A. “Si tratta certamente di un’operazione di grande significato, non soltanto perché concorre a realizzare un’importante infrastruttura in un’area di grande interesse per lo sviluppo economico del Paese in una visione di sistema che guarda verso l’Est – ha affermato Mario Ciaccia, Amministratore Delegato di BIIS – ma anche perché costituisce un ulteriore tassello verso il recupero del gap infrastrutturale, nell’ottica del fare di cui BIIS, da sempre, ha fatto la propria missione. D’altra parte l’importo di 50 milioni di euro dimostra l’importanza dell’operazione per il territorio rappresentando, senza alcun dubbio, un volano di sviluppo per le imprese italiane”. Grande la soddisfazione per questo primo step del progetto anche della società interportuale padovana, espressa nelle parole del Presidente Sergio Giordani: “Questo primo allaccio alla rete elettrica ci riempie di soddisfazione. È un progetto al quale abbiamo aderito con entusiasmo per diverse ragioni importanti. Per i numeri a favore dell’ambiente: 17 milioni di kilowattora annui di energia pulita, pari a quella consumata da 5000 famiglie, che evita l’emissione in atmosfera di ben 9mila tonnellate di CO2 l’anno, aspetto che si coniuga alla filosofia di sviluppo e tutela dell’ambiente nelle attività da noi svolte. La nostra società è infatti quotidianamente impegnata a sviluppare l’intermodalità, lo spostamento delle merci dalle strade alle ferrovie e contribuisce ad una logistica efficiente che taglia i trasferimenti inutili dei prodotti, gestisce un servizio di distribuzione urbana delle merci con mezzi ecologici e allontana dal centro città decine di furgoni. Un’altra ragione – continua il presidente Giordani – è che questo impianto record è realizzato da una ditta padovana riconosciuta tra i leader europei nella produzione di moduli e sistemi fotovoltaici. E ancora, ma non certo per ultimo, l’indotto generato in termini occupazionali: l’impiego di ben 450 persone per un anno”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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