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Il vice ministro all’economia, Giuseppe Vegas ha reso noto che nella Legge di stabilità (ex Finanziaria) non verrà rinnovata per il 2011 la proroga della detrazione del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici. La misura, sollecitata anche da Futuro e Libertà, è saltata per la ristrettezza delle coperture individuate per il maxiemendamento: il Ministro Tremonti ha infatti sottolineato di avere 5,5 miliardi invece dei sette necessari a soddisfare le “esigenze minime” sollecitate dai gruppi della maggioranza. Ciò non ha consentito la proroga dell’incentivo fiscale per chi interviene sull’edilizia esistente per il risparmio energetico, attraverso la riqualificazione degli edifici, la sostituzione di finestre, infissi, pavimenti o impianti di climatizzazione o l’installazione di pannelli solari. La detrazione del 55% sarà dunque in vigore fino alla fine del 2010. Ricordiamo che il bonus non è cumulabile con altri incentivi riconosciuti a livello locale o dalla Comunità europea per gli stessi interventi. A Radio Radicale proprio ieri il vicecapogruppo vicario di Fli Benedetto Della Vedova ha sottolineato “Si tratta di una misura che funziona egregiamente che incentiva un pezzo di economia importante in modo virtuoso, con risultati straordinari in termini di risparmio energetico, che provoca l’emersione dal nero in un settore che, come l’edilizia, notoriamente vi fa ricorso anche nel nord Italia. E’ una misura virtuosa che chiediamo venga rifinanziata. Il costo ci è stato detto sarebbe intorno ai 400 milioni, ma gli analisti ci spiegano che se uno allarga un po’ i conti si accorge che la misura sostanzialmente non ha costo, nel senso che poi è difficile seguire tutti i rivoli che poi ritornano alle finanze pubbliche. Noi chiediamo che questa misura venga rifinanziata. E’ una misura di buon senso, soldi ben investiti. Risparmi fiscali ben orientati”. Ermete Realacci, responsabile green economy del PD, ha così commentato il taglio dell”incentivo del 55%: “L’esclusione dalla legge di stabilità per il 2011 della stabilizzazione del credito di imposta del 55% per gli interventi di miglioramento energetico delle abitazioni sarebbe un atto gravissimo, contro un settore fondamentale per l’economia del paese e le politiche ambientali. Il Pd contrasterà con ogni mezzo questa scelta profondamente sbagliata”. “Il volume complessivo al dicembre 2010 è stimato in 11,1 miliardi di euro per un totale di 843.000 interventi- continua Realacci. Sono stati attivati ogni anno oltre 50.000 mila posti di lavoro nei settori coinvolti, soprattutto piccole e medie imprese nell’edilizia e nell’indotto: dalle fonti rinnovabili alla domotica, dagli infissi ai materiali avanzati. Ha contrastato la crisi nel settore dell’edilizia e ha contribuito a ridurre le bollette energetiche degli italiani. Si è inoltre favorita un’importante innovazione e una spinta di tutto il comparto verso la qualità. Si tratta , insomma, uno dei successi più significativi della green economy nel nostro paese, affossarla sarebbe molto grave” Per il presidente nazionale dei Verdi per la Costituente ecologista, Angelo Bonelli, il taglio del bonus fiscali del 55% mette a rischio molti posti nella green economy. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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