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Il Senato, seguendo le indicazioni ricevute da Regioni e Associazioni, ha approvato a larga maggioranza alcune mozioni a sostegno delle rinnovabili. E' dunque probabile una modifica dei decreti ministeriali su Quinto Conto Energia e rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico. Ricordiamo che un nuovo incontro tecnico con le Regioni è previsto per il 21, cui seguirà l'appuntamento con il Governo per il 28 maggio. In sintesi il Senato impegna il Governo:• ad istituire un tavolo di confronto aperto e strutturato tra Governo ed operatori, che possa avvalersi anche di componenti delle Commissioni parlamentari competenti, sul tema degli incentivi, finalizzato a calibrare i sistemi di sostegno tenendo conto anche delle ricadute sulla filiera industriale nazionale, sull'ambiente, sul riequilibrio del mix degli approvvigionamenti energetici, sull'occupazione, sulla gestione del territorio, oltre che sulla componente A3 della bolletta elettrica;• ad assumere iniziative al fine di garantire una proroga per l'applicazione dei nuovi sistemi incentivanti tale da garantire lo stesso arco temporale tra approvazione dei decreti e l'attivazione delle nuove modalità previste dal decreto legislativo n. 28 del 2011;– ad intervenire in tempi rapidi, in esito all'attività del tavolo di confronto, nell'emanazione dei decreti attuativi ai sensi dell'art. 24 "Meccanismi di incentivazione" del decreto legislativo n. 28 del 2011 relativi alla definizione dei nuovi criteri incentivanti per le fonti di energia rinnovabili elettriche (diverse dal fotovoltaico) e termiche. • a definire un sistema di incentivazione che garantisca nel Paese una prospettiva di crescita di lungo termine, consenta un maggior radicamento nell'economia reale e favorisca le ricadute positive sul sistema produttivo nazionale;• a ripristinare i premi sugli impianti che installano componenti realizzati nell'Unione europea, come stabilito dal Quarto Conto Energia;• ad introdurre un bonus fiscale sugli utili reinvestiti in impianti fotovoltaici con tecnologia italiana, in particolare con un sistema che, tramite la detassazione dell'utile realizzato dai titolari di impianti ammessi ai conti energia precedenti, consenta a tali soggetti di autofinanziare la realizzazione di nuovi impianti, impiegando il risparmio d'imposta di cui essi beneficiano nell'ambito della realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici, realizzati con componentistica e tecnologia nazionale;• a promuovere la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative;• a semplificare lo strumento del registro per tutti gli impianti fotovoltaici, limitandolo ad impianti superiori a 200 chilowatt di potenza, in modo da non appesantire gli adempimenti burocratici per gli operatori e gli utenti, ma contrastando in ogni caso eventuali fenomeni di tipo speculativo legati alla realizzazione di impianti di taglia superiore;• a mantenere il tetto di spesa a 7 miliardi di euro, in quanto un target d'incentivazione residua a 500 milioni di euro, come previsto dall'attuale schema di decreto, non sarà in grado di far transitare le imprese del settore verso l'uscita del sistema di supporto vigente in vista del raggiungimento della Grid Parity (ovvero il punto in cui l'energia elettrica prodotta con metodi alternativi/energie rinnovabili raggiunge lo stesso prezzo dell'energia tradizionale/rete elettrica);• a rendere retroattivi gli investimenti e a tutelarli, introducendo nel contempo una norma di salvaguardia che garantisca la tariffa del Quarto Conto Energia erogata per gennaio 2013, a condizione che tali impianti entrino in esercizio entro la data di entrata in vigore del Quinto Conto Energia; I senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta hanno sottolineato: "Con l'approvazione a stragrande maggioranza delle mozioni sulle rinnovabili giunge una forte spinta a sostegno del settore e all'impegno delle Regioni sul miglioraramento i decreti, che allo stato attuale rischiano di minare la tenuta dell'intero comparto". "Le proposte di decreti inviate alle Regioni su fotovoltaico e rinnovabili elettriche – continuano i senatori del Pd – devono essere modificate, nel solco anche di quanto si è approvato oggi in Senato. Non è solo un problema di fondi da destinare, perché è anche l'eccessiva burocratizzazione a pesare sull'impostazione data ai decreti. Oltre all'incentivazione elettrica Governo deve procedere poi con l'emanazione dei decreti sull'incentivazione a energia termica e biometano. E' indispensabile che l'Autorità emani la delibera, che si attende ormai dal luglio scorso, sulle specifiche tecniche del biometano per immetterlo in rete ".Secondo il Sottosegretario di Stato per lo Sviluppo economico De Vincenti, "il Governo punta allo sviluppo delle energie rinnovabili elettriche oltre l'obiettivo percentuale fissato in sede europea per il 2020 (si conta di arrivare ad almeno il 35 per cento, rispetto al 26 per cento originariamente individuato) e ha conseguentemente ridefinito il sistema degli incentivi. Convergendo su questa impostazione, tutte le mozioni sono, nella sostanza, condivisibili.Il senatore IdV, Luigi Li Gotti ha commentato "Il via libera del Senato alle mozioni sulle rinnovabili è un passo in avanti in vista del raggiungimento degli obiettivi europei. Ora il governo è impegnato a cambiare radicalmente il piano energetici nazionale, fondandolo non più sulle fonti fossili ma su quelle rinnovabili, tuttavia manca ancora un strategia complessiva in grado di equipararci al resto d'Europa". Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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