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Greenpeace ha presentato la quarta edizione del Rapporto 'Energy [R]evolution 2012', che propone una prospettiva energetica globale sostenibile per salvare il clima, ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e creare occupazione. Nuove caratteristiche dello scenario Energy [R]evolution 2012• Analisi di dettaglio sulla crescita delle energie rinnovabili. La potenza installata delle rinnovabili nel 2011 è risultata superiore del 50% rispetto alle previsioni formulate nel primo rapporto Energy [R]evolution (2007);• Analisi di dettaglio su come la potenza installata delle fonti rinnovabili crescerà sino a 7.392 GW nel 2030 dai 237 GW già installati al 2011;• Lo scenario Energy [R]evolution fornisce per la prima volta un'analisi dei trend di esaurimento delle riserve di fonti fossili e uno scenario per il progressivo phase out del petrolio, senza prevedere lo sfruttamento dei giacimenti artici, delle sabbie bituminose, delle riserve petrolifere off shore in Brasile o di altre riserve marginali;• Una analisi di come misure di efficienza energetica possano ridurre la domanda di elettricità del 30% rispetto alla crescita attesa nello scenario di riferimento;• Una analisi di come misure di efficienza energetica possano ridurre la domanda di energia per il riscaldamento del 20% rispetto allo scenario di riferimento;• Uno scenario su come l'energia rinnovabile può garantire energia per due miliardi di persone che attualmente non hanno accesso ai consumi energetici;• Un obiettivo di abbattimento delle emissioni di CO2 dell'80% al 2050 rispetto ai livelli di emissione del 1990. Cambiamento climatico e sicurezza energeticaLo scenario proposto mostra chiaramente come i giorni del gas e del petrolio a basso costo siano giunti alla fine. L'uranio, con cui si alimentano i reattori nucleari, è anch'esso una risorsa finita. Per contro, le riserve globali di energia rinnovabile tecnicamente sfruttabile sono grandi abbastanza per fornire circa 40 volte l'energia attualmente consumata a livello globale, e senza che queste riserve possano progressivamente esaurirsi (IPCC Special Report Renewables – SRREN).L'abbattimento dei costi, nei due anni appena trascorsi, ha drasticamente mutato l'economia delle fonti rinnovabili, specie per quanto riguarda l'energia eolica e fotovoltaica. Tutte le fonti rinnovabili producono bassissime o nulle emissioni di gas serra e sono una risorsa virtualmente inesauribile.Alcune tecnologie sono già competitive; le industrie del solare e dell'eolico hanno mantenuto tassi di crescita a due cifre da 10 anni a questa parte, guidando il settore a più rapido sviluppo tecnologico del mondo.L'efficienza energetica rappresenta la forma più vantaggiosa di trasformazione del settore energetico, con un enorme potenziale di riduzione dei consumi di energia a parità di servizi. Devono essere sviluppati nuovi modelli di implementazione dell'efficienza energetica, così come deve esserle garantito maggiore sostegno a livello di scelte politiche. Il dilemma delle fonti fossiliLa crescente domanda di energia sta mettendo a dura prova l'offerta di combustibili fossili e spingendo la ricerca di petrolio verso riserve marginali e non convenzionali, come nel caso dell'Artico, o incentivando lo sfruttamento di risorse fortemente distruttive per l'ambiente come le sabbie bituminose in Canada.Ma ancora più importante della scarsità di petrolio e dello sfruttamento delle sue riserve più remote è l'urgenza di abbattere le emissioni di gas serra per salvare il clima. Lo scenario Energy [R]evolution 2012 mostra i consistenti benefici che verrebbero dal passaggio da un'economia fondata sulle fonti fossili a una alimentata da fonti rinnovabili: sostanziale indipendenza dall'andamento dei prezzi delle fossili sui mercati mondiali, milioni di nuovi posti di lavoro ed energia per due miliardi di persone che oggi non vi hanno accesso. La strada per uscire dal petrolioPiù dell'80% delle forniture energetiche viene dallo sfruttamento di fonti fossili. Il petrolio costituisce la fonte principale per l'intero settore dei trasporti; insieme al gas è la fonte principale per le esigenze di riscaldamento, mentre il carbone è la fonte più utilizzata per produrre elettricità.Le soluzioni tecnologiche rinnovabili che sostituiranno il petrolio, nello scenario Energy [R]evolution 2012, sono riferite a tecnologie già disponibili in produzioni di serie, alle dinamiche attuali dei mercati e alle previsioni dei loro sviluppi futuri così come previsti da associazioni di rappresentanza dell'industria delle rinnovabili quali il Global Wind Energy Council, l'European Photovoltaic Industry Association e l'European Renewable Energy Council, il DLR e Greenpeace International. I principi chiave della Energy [R]evolutionGli esperti sembrano concordi nel ritenere che questo radicale cambiamento debba iniziare immediatamente, per essere consolidato nel prossimo decennio così da poter scongiurare gli effetti peggiori dei cambiamenti climatici. I principi cardine alla base di questo cambiamento saranno:• Sviluppare soluzioni energetiche rinnovabili, specialmente attraverso sistemi energetici decentralizzati; • Rispettare i limiti naturali dell'ambiente;• Dismettere le fonti energetiche vecchie e inquinanti;• Stabilire maggiore equità nel consumo delle risorse energetiche;• Separare/disaccoppiare la crescita economica dal consumo di fonti fossili;• Decentralizzare i sistemi energetici, producendo energia in prossimità del luogo di utilizzo finale così da evitare gli attuali sprechi in fase di distribuzione;• Investire in reti intelligenti e super reti, essenziali per trasportare la produzione dell'eolico off shore e per accumulare l'energia solare;• Costruire micro reti diffuse, alimentate da energie rinnovabili, così da garantire elettricità ai quasi due miliardi di persone che ad oggi non ne hanno accesso. Energy [R]evolution 2012 – risultati principaliL'energia rinnovabile è già oggi una realtà industriale di successo. Le fonti rinnovabili hanno soddisfatto, nel 2009, il 13,5% della domanda primaria di energia. La rinnovabile che ha dato il maggiore contributo sono le biomasse, utilizzate principalmente per il riscaldamento.Rispetto alla produzione di elettricità, le rinnovabili contribuiscono al 19,3%; soddisfano il 25% dei consumi energetici per riscaldamento, per lo più attraverso la combustione di legname. Oggi circa l'81% dell'energia primaria è fornita dalle fonti fossili, mentre il 5,5% viene dal nucleare.Lo scenario Energy [R]evolution descrive percorsi di sviluppo verso una fornitura sostenibile di energia, per raggiungere quanto prima gli imprescindibili target di abbattimento delle emissioni di CO2, dismettendo la produzione nucleare senza fare ricorso allo sfruttamento di idrocarburi non convenzionali. Cambiamenti nelle scelte politichePer far si che la Energy [R]evolution divenga un fenomeno concreto e possa scongiurare il cambiamento climatico, Greenpeace, GWEC ed EREC chiedono che le seguenti politiche e provvedimenti vengano adottati nel settore energetico:1. Fine di ogni forma di sussidio alle fonti fossili e al nucleare.2. Internalizzazione dei costi esterni (sociali e ambientali) della produzione energetica attraverso sistemi commercio delle emissioni "cap and trade".3. Promuovere severi standard di efficienza per tutti gli apparecchi, gli edifici e i veicoli che consumano energia.4. Stabilire obiettivi vincolanti per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per la cogenerazione di riscaldamento ed elettricità.5. Riformare i mercati elettrici garantendo priorità di accesso alla rete ai produttori di rinnovabili.6. Garantire guadagni definiti e certi per chi investe nelle fonti sostenibili, ad esempio attraverso programmi di feed-in tariff.7. Sviluppare sistemi più avanzati di etichettatura energetica e divulgazione così da garantire maggiore informazione ambientale riguardo a prodotti e consumi.8. Aumentare la capacità di ricerca e i relativi finanziamenti nel campo delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica. lavoro nel settore energetico, al 2030, garantiti dalle fonti rinnovabili. Gli investimenti necessari per attuare lo scenario Energy [R]evolution al 2050 sono stimati in 1.200 miliardi di dollari/anno, solo l'1 per cento del PIL mondiale. E l'impatto occupazionale globale della nostra rivoluzione energetica? 4,8 milioni di posti di lavoro in più nel mondo al 2020. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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