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assoRinnovabili in un comunicato esprime la propria contrarietà di fronte alle dichiarazioni del Viceministro De Vincenti in merito al diritto del Governo di utilizzare la norma “spalma-incentivi” che interviene retroattivamente su contratti firmati tra una società dello Stato (GSE) e le imprese del fotovoltaico. “Se così fosse, ogni Governo sarebbe legittimato a stracciare unilateralmente i patti sottoscritti, minando alla radice il principio della certezza delle legge e allontanando definitivamente gli investitori dal nostro Paese. Perché stupirsi del PIL che decresce e della disoccupazione a livelli record?”. L’Associazione riporta inoltre i risultati di un’analisi realizzata dalle società di revisione internazionale Pricewaterhouse Coopers e KPMG, che evidenzia che con l’introduzione dello “spalma-incentivi” il rendimento si attesterebbe a valori compresi tra l’1 e il 3%. Di fatto meno di un titolo di Stato. “E’ in gioco la credibilità del Paese, non solo quella di questo Governo. – ha dichiarato Agostino Re Rebaudengo, Presidente di assoRinnovabili – Per attrarre gli investimenti bisogna garantire norme certe nel tempo, mentre si sta verificando l’esatto opposto. Nei prossimi mesi verranno presentati migliaia di ricorsi sia da operatori nazionali sia internazionali che esporranno lo Stato Italiano a probabili risarcimenti miliardari, come segnalato anche dalla Commissione Bilancio del Senato oltre che dal Presidente Emerito della Corte Costituzionale Prof. Valerio Onida che ha riscontrato in tale norma palesi profili di incostituzionalità. Le alternative a questa misura ci sono, il cosiddetto bond prima fra tutte, ci siamo impegnati fortemente per individuarle insieme ai funzionari del Governo al fine di ridurre la bolletta energetica delle PMI, peraltro condivise da numerosi altri interlocutori coinvolti. Ci auguriamo che la valutazione degli emendamenti venga fatta con la piena consapevolezza del potenziale distruttivo di questa misura”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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