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Solo l’11% degli edifici ristrutturati immessi sul mercato è certificato in una delle prime tre classi energetiche (A, A+ e B) ma aumenta l’interesse degli acquirenti Il Rapporto sul mercato immobiliare presentato nei giorni scorsi da Fiaip, Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali, in collaborazione con Enea ed I-com, evidenzia una ripresa del settore immobiliare, anche se al leggero aumento delle compravendite di abitazioni in Italia non corrisponde una crescita dei prezzi, che anzi in molte città continuano a calare. A livello residenziale i prezzi del mercato sono diminuiti rispetto allo scorso anno del -2,28% per le abitazioni, mentre il numero delle transazioni immobiliari sempre nel residenziale è aumentato del 16,44%. Per quanto riguarda le locazioni, rispetto al 2015, si registra un aumento dei contratti di locazione del +15,6% per le abitazioni e, in questo settore, i prezzi medi hanno subito una diminuzione più moderata (-0,80%). Nel Rapporto si legge che la debolezza del quadro macroeconomico e le incertezze a livello internazionale fanno pensare che nel nostro paese non ci sarà una crescita significativa del mercato in tempi brevi, nonostante ci siano chiari fattori positivi quali l’aumento persistente della domanda abitativa e la ritrovata redditività di lungo periodo degli immobili. Il Vice Presidente Nazionale Fiaip e Presidente del Centro Studi Fiaip Mario Condò de Satriano, sottolinea che le compravendite nel residenziale hanno praticamente toccato le 530mila unità, con un buon aumento rispetto al 2015, non sono certo i dati del 2006 ma si può esprimere un cauto ottimismo. “La casa deve essere intesa come motore dell’economia, e non come zavorra fiscale per lo Stato”. E’ però necessario che il governo metta in campo misure strutturali di medio e lungo termine a sostegno dell’immobiliare per ritrovare la redditività per chi investe nel mattone. La domanda di abitazioni per Fiaip è infatti cresciuta a livello nazionale di circa il 10% interessando tutti i capoluoghi di regione, e si è registrata una crescita significativa degli acquisti tramite mutuo ipotecario, che nel 2016 viene scelto dalla maggior parte degli acquirenti, grazie ai tassi molto vantaggiosi, indici ai minimi storici, spread bancari contenuti e alla copertura in media del 70% del valore dell’immobile. Le unità residenziali maggiormente compravendute sono per il 41% del campione trilocali e per il 19% mini appartamenti bilocali. Efficienza energetica immobili Secondo lo studio dell’Istituto per la Competitività I-Com dedicato alle dinamiche del mercato immobiliare in funzione delle caratteristiche energetiche degli edifici, l’efficienza energetica diventa sempre più un driver nella scelta dell’immobile, soprattutto per quanto riguarda gli edifici residenziali e gli immobili di pregio. L’indagine svolta in collaborazione con ENEA e FIAIP, è stata realizzata attraverso le elaborazioni delle risposte di oltre 500 agenti immobiliari sul tema dell’importanza dell’efficienza energetica. Emerge un miglioramento della capacità, sia di chi compra sia di chi vende un’abitazione, di valutare e valorizzare le caratteristiche energetiche: rispettivamente il 51% e il 40% ha una capacità almeno sufficiente (i dati del 2015 erano invece pari al 47% e 34% rispettivamente). Continua però a essere molto bassa, in continuità con lo scorso anno, la qualità energetica degli edifici ristrutturati immessi sul mercato, solo il 11% infatti si trova nelle prime tre classi energetiche A+, A o B. La principale criticità è proprio legata alla bassa efficienza energetica degli edifici esistenti, ha commentato Franco d’Amore, Vice Presidente di I-Com, aspetto su cui è necessario intervenire coinvolgendo diversi fronti, che vanno dalla consapevolezza degli attori del mercato, alla disponibilità di strumenti adeguati per monitorare le prestazioni energetiche degli edifici, fino al tema dell’accesso al credito. Solo dalla collaborazione di tutti gli attori coinvolti sarà possibile sviluppare future politiche europee per la decarbonizzazione del settore residenziale e trovare adeguato spazio all’interno della nuova Strategia Energetica Nazionale di prossima elaborazione. Per il 2017 le previsioni parlano un aumento delle compravendite nel primo semestre, con una lieve ripresa dei valori a fine anno, un leggero calo dei prezzi e si confermano i segnali positivi legati alla contrazione dei tempi di vendita e dalla riduzione dello sconto medio praticato. Solo il 43% degli agenti immobiliari prevede un aumento del numero delle locazioni. E Fiaip auspica che in futuro Palazzo Chigi possa essere in grado di varare un Piano strategico per il comparto immobiliare. “Italia e Grecia sono gli unici Paesi europei in cui ancora i prezzi degli immobili calano. Il Presidente Nazionale Fiaip, Paolo Righi, presentando il Rapporto 2016 sul mercato immobiliare ha commenatato che molti Paesi europei hanno compreso che il settore immobiliare è anticiclico e fa uscire i Paesi dalla crisi. In Italia questo non è avvenuto, i vari Governi non sono stati in grado di definire un piano strategico per l’immobiliare che aiutasse a dare nuovo impulso a un settore che ha perso 800.000 posti di lavoro negli ultimi 7 anni. “Essere ultimi in Europa per quanto riguarda il mercato immobiliare, quando l’Italia è prima, insieme alla Grecia e alla Spagna per numero di proprietari, ci fa pensare che le politiche abitative per questo settore non siano più adeguate”. 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