Acque sotterranee, invisibili ma vitali

La campagna 2022 “Groundwater: making the invisible visible“, si è conclusa con un vertice delle Nazioni Unite sulle acque sotterranee, che ha evidenziato l’importanza di un migliore monitoraggio e di una migliore gestione di questa risorsa vitale

Acque sotterranee, invisibili ma vitali

Le acque sotterranee sono fondamentali per mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici, ma molto spesso il loro ruolo è sottovalutato. Rappresentano il 99% di tutta l’acqua dolce presente sulla Terra. Forniscono la metà del volume di acqua prelevata in tutto il mondo – comprese le zone rurali – per uso domestico, e circa il 25% di tutta l’acqua utilizzata per l’irrigazione.

Eccessivo sfruttamento delle acque sotterranee

Tuttavia, poiché le falde acquifere scorrono nel sottosuolo e sono quindi invisibili, la loro gestione tende a essere trascurata. Gli attuali livelli di utilizzo delle acque sotterranee sono senza precedenti e le falde acquifere si stanno deteriorando, per lo sfruttamento eccessivo e la presenza di inquinanti. I prelievi attuali, dovuti anche al cambiamento climatico, sono aumentati di 6 volte rispetto agli ultimi 70 anni. “La gestione sostenibile delle risorse idriche sotterranee è fondamentale per ridurre l’impatto dei rischi di catastrofi climatiche e meteorologiche, come la siccità, sulla sicurezza alimentare, sulle economie, sulla società e sugli ecosistemi”, ha dichiarato il Segretario generale dell’OMM, Prof. Petteri Taalas, in un videomessaggio al vertice di Parigi sulle acque sotterranee del 7-8 dicembre, coordinato dall’UNESCO e dall’International Groundwater Resources Assessment Centre (IGRAC), per conto di UN-Water.

Audrey Azoulay, Direttore generale dell’UNESCO, che ha aperto il vertice, ha sottolineato l’importanza di questo appuntamento considerando che “Quattro miliardi di persone vivono in regioni con scarsità d’acqua. Questa carenza sta aumentando con il cambiamento climatico. Le acque sotterranee sono parte della soluzione se gestite in modo sostenibile. Per riuscirci, abbiamo bisogno di una forte cooperazione internazionale. Ma oggi solo l’1,2% degli acquiferi transfrontalieri è gestito da accordi e meccanismi di coordinamento tra i Paesi interessati”.

Un monitoraggio più accurato e la previsione idrologica dei sistemi di acque sotterranee è fondamentale per sviluppare soluzioni intelligenti dal punto di vista climatico e migliorare la resilienza e la sicurezza nei confronti dei cambiamenti climatici.

Il rapporto State of Global Water Resources è stato pubblicato di recente dall’OMM con l’obiettivo di fornire informazioni autorevoli per la gestione delle risorse globali di acqua dolce, comprese le acque sotterranee, in un’epoca in cui la domanda è in crescita e le scorte limitate.

E’ ora – ha continuato Petteri Taalas – che “le acque sotterranee siano poste al centro del dibattito sui processi del cambiamento climatico, compresi la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici e siano considerate un fattore chiave per il raggiungimento dell’SDG 6 sull’acqua e i servizi igienici”.

Il cambiamento climatico sta infatti influenzando la disponibilità, la qualità e la quantità dell’acqua per miliardi di persone e impatta in vari modi sugli ecosistemi. “I cambiamenti idrologici indotti dai cambiamenti climatici stanno aggiungendo nuove sfide alla gestione sostenibile di tutte le risorse idriche, che sono già sottoposte a forti pressioni in molte regioni del mondo, dove più di 3 miliardi di persone vivono in condizioni di grave stress idrico”.

Coalizione di cooperazione transfrontaliera per l’acqua

È urgente definire una cooperazione internazionale per la gestione sostenibile delle acque sotterranee, ma oggi questa cooperazione non esiste: su 468 acquiferi transfrontalieri elencati dall’UNESCO nel mondo, solo 6 sono gestiti da accordi e meccanismi di coordinamento tra gli Stati interessati.

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