Batterie per emobility: l’importanza della circolarità nel futuro della mobilità elettrica 18/03/2024
Cosa rientra nell’Ecobonus 2024, novità e conferme per il 2024: l’elenco aggiornato dei lavori 15/02/2024
DL Energia e Legge di Bilancio 2024: l’opinione di chi opera nel campo delle fonti rinnovabili 20/12/2023
Elettrificazione del trasporto merci in Italia: per la transizione servono infrastrutture, investimenti e una volontà di sviluppo 28/03/2024
Rubinetto o bottiglia? Qualità, sicurezza e sostenibilità: guida alla scelta consapevole delle acque potabili naturali e minerali 27/03/2024
A cura di: Tommaso Tautonico Indice degli argomenti: Legno e ampie vetrate panoramiche Un’impronta ambientale ridotta al minimo Sulle Alpi italiane, nella valle Aurina, si erge a 3.026m slm il rifugio Al Sasso Nero, dalla forma insolita, che richiama quella di una grande pietra, progettato dallo studio di architettura Stifter + Bachmann. Il rifugio è una struttura a sei piani, dalla forma spigolosa, proprio come una roccia erosa dal vento, modellata per resistere alle forti raffiche. Oltre ad essere resistente ai forti venti, il rifugio è stato progettato con il minimo ingombro possibile, grazie alla sua particolare forma allungata verso l’alto. La pianta dell’edificio è di forma esagonale, irregolare, e partendo dal piano terra, il corpo diventa più piccolo verso l’alto. Dopo una lunga progettazione, la costruzione del rifugio è iniziata nel giugno 2016, ma a causa della sua difficile posizione ci sono volute due estati per completarlo. Gli elementi strutturali sono stati prefabbricati nella valle sottostante prima di essere issati in cima da una gru, anch’essa smontata in più pezzi per raggiungere la montagna tramite una funivia appositamente costruita. In questo modo il numero di voli in elicottero necessari è stato ridotto al minimo. Legno e ampie vetrate panoramiche L’intera struttura del Al Sasso Nero è stata realizzata con pannelli prefabbricati con tavole incrociate di abete rosso. Sul lato più largo del piano terra del rifugio si trova la stube, che grazie ad ampie vetrate a nastro, offre una vista panoramica a 360° sull’incredibile scenario montuoso. Trascorrere del tempo nella stube, riscaldata a pavimento, equivale a sentirsi come sul ponte di comando di un gigante dell’oceano. Ai primi tre piani sono situate le camere da letto, il numero massimo di ospiti è di 50 persone. Ogni camera è progettata per ospitare da due a dieci persone; sono provviste di piccole finestre a cornice irregolare che offrono una vista mozzafiato sulle montagne circostanti. Al livello -1 ci sono gli essiccatoi, le docce, i servizi e i ripostigli. Il locale tecnico è al livello -2. I due livelli interrati sono stati realizzati con elementi prefabbricati in calcestruzzo, mentre la struttura dei piani superiori, i mobili ed i rivestimenti interni sono in legno e i pavimenti sono in massetto levigato e sigillato. Un’impronta ambientale ridotta al minimo Grazie all’utilizzo di solai sovrapposti e alle fondamenta a fascia ancorate nella roccia, il rifugio presenta un’impronta architettonica ridotta sul paesaggio. Tutti gli interni del rifugio, a parte le scale, e tutti i mobili sono realizzati o rivestiti in abete naturale: l’utilizzo di un unico materiale continuo regala Al Sasso Nero l’aspetto di un grande mobile abitabile. I progettisti hanno deciso di puntare sul rivestimento in rame all’esterno dell’edificio per due motivi: in primo luogo per il fatto che questo metallo è stato estratto in valle Aurina fino alla fine del XIX secolo e in secondo luogo per il particolare colore del metallo e per la sua caratteristica di assumere diverse colorazione con il passare del tempo. Infatti il rivestimento in rame ha già perso gran parte della sua lucentezza e del suo colore originale, al momento il suo colore esterno corrisponde al nero della pietra. Il rifugio dispone di un impianto fotovoltaico di 90m² con accumulo batterie al secondo piano sotto terra. Il riscaldamento degli essiccatoi avviene esclusivamente con corrente elettrica. Le camere non sono riscaldate e i lavabo sono dotati esclusivamente di rubinetteria per l’acqua fredda. L’acqua calda è disponibile solo in cucina e nelle docce, dotate di una macchina a gettoni. L’acqua calda è garantita dall’impianto di riscaldamento a blocchi attraverso uno scambiatore di calore, che alimenta anche le batterie di energia elettrica se i collettori solari non sono sufficienti. L’allaccio per l’acqua potabile si trova a 450 metri di distanza e a circa 100 metri di dislivello: si tratta di acqua di ghiacciaio o di scioglimento, che viene sterilizzata e mineralizzata in un impianto di trattamento. Il vero lusso del rifugio Al Sasso Nero è la vista sul paesaggio che si estende dalle Alpi della valle di Ziller e il gruppo del Rieserferner fino alle cime dolomitiche della Marmolada. Il rifugio è il punto di partenza ideale per escursioni facili sui ghiacciai, gite sulle cime delle montagne e per il passaggio alla valle di Zille. img by Rifugio Al Sasso Nero e studio di architettura Stifter + Bachmann Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
30/01/2024 Il ruolo del legno per la decarbonizzazione del patrimonio edilizio L'edilizia in legno sta diventando protagonista nell'ambito della decarbonizzazione del patrimonio abitativo. Un tema di grande ...
12/01/2024 One Beverly Hills: il resort urbano attento alla sostenibilità A cura di: La Redazione One Beverly Hills è uno dei progetti ambientali più grandi degli Stati Uniti: gli edifici sono ...
19/12/2023 Da Energiesprong tre documenti per industrializzare la riqualificazione del patrimonio A cura di: La Redazione Agli Energiesprong Renovation Days aziende e proprietari di immobili hanno lavorato per definire un modello di ...
04/12/2023 Green Village a Ponte di Legno Guerini Real Estate & Hospitality sta realizzando a Ponte di Legno Green Village, villaggio in cui ...
30/11/2023 Riqualificazione edilizia: parte il progetto Giga Regio Factory Ai nastri di partenza il progetto europeo Life Giga Regio Factory: Edera partecipa per l’Italia all’iniziativa ...
09/11/2023 Montegrotto, i Green Lodge dello Studio Apostoli A cura di: Pietro Mezzi Nelle Terme Preistoriche di Montegrotto sono state ultimate otto nuove suite, costruite su palafitte in legno ...
03/11/2023 Il museo della fantascienza dalla forma di una nebulosa A cura di: La Redazione Il Chengdu Science Fiction Museum, sospeso sulle acque del fiume, soddisfa gli standard del Green Building ...
11/10/2023 New Heart: il nuovo cuore verde di Düsseldorf A cura di: La Redazione New Heart: facciate fotovoltaiche, geotermia, teleriscaldamento e facciate prefabbricate lo rendono un simbolo della sostenibilità.
02/10/2023 Dogen City: la smart city galleggiante autosufficiente A cura di: Tommaso Tautonico Dogen City è un progetto futuristico di città galleggiante e autosufficiente che ripensa i modelli di ...
19/09/2023 Logistica green: gli immobili italiani poco inclini alla sostenibilità A cura di: Andrea Ballocchi In Italia solo il 15% circa dei magazzini logistici sono certificati o certificabili Leed o Breeam. ...