Come funziona il fotovoltaico ad uso esclusivo in condominio: come si divide il tetto e permessi necessari 30/04/2025
Riparare e mettere in regola gli impianti elettrici domestici sarà economicamente più vantaggioso per i cittadini. Per il periodo compreso tra il 26 giugno 2012 e il 30 giugno 2013, il Decreto sviluppo ha infatti ampliato il cosiddetto bonus fiscale previsto per le ristrutturazioni edilizie, portandolo dal 36% al 50%, e ha raddoppiato l’ammontare complessivo delle spese detraibili per unità immobiliare (da 48.000 a 96.000 Euro). Il bonus opera sotto forma di detrazione dall’IRPEF delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione delle abitazioni e delle parti comuni negli edifici residenziali. In particolare, sulla base delle ultime indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, risultano agevolabili gli interventi generali di sostituzione dell’impianto elettrico o di integrazione per messa a norma. Va ricordato che, secondo indagini recenti, nelle case degli italiani esistono circa 8 milioni di impianti non a norma e, in particolare, il 38,9% delle abitazioni costruite prima del 1991 è dotato di impianti elettrici sicuramente fuori norma. Tra gli interventi agevolabili rientrano quelli effettuati sulle singole unità abitative per la cablatura degli edifici, a condizione che interconnettano tutte le unità immobiliari residenziali. La cablatura può riguardare la parte di alimentazione con cavi per energia di bassa tensione oppure la parte di trasmissione dati. In particolare potrebbe essere vantaggioso la sostituzione dei cosiddetti “montanti“, cavi cioè che portano alimentazione dal punto di consegna dell’ente di distribuzione dell’energia alle singole unità abitative. Cosi come la sostituzione dei “vecchi” cavi utilizzati per la trasmissione di segnali con cavi di nuova generazione con caratteristiche prestazionali più elevate. Oltre alle spese necessarie per l’esecuzione dei lavori, è possibile detrarre anche quelle per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse, le spese per l’acquisto dei materiali, il compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti e l’imposta sul valore aggiunto. Posto che i lavori siano svolti dal proprietario e considerato che gli interventi sull’impianto elettrico non comportano di regola l’apertura di un cantiere né la necessità di richiedere autorizzazioni, per poter fruire della detrazione per il contribuente sarà sufficiente effettuare i pagamenti con bonifico bancario o postale cosiddetto “parlante“, dal quale cioè risultino causale del versamento, codice fiscale del soggetto che paga, codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento. Occorrerà inoltre autocertificare l’inizio dei lavori e conservare la documentazione relativa all’intervento. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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