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A cura di: la redazione Secondo il nuovo rapporto Coal 2020 dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, la ripresa economica globale attesa per il 2021 dovrebbe portare ad un aumento della domanda di carbone dopo il forte calo di quest’anno legato dalla crisi Covid-19. La cattiva notizia è che ci sono pochi segnali che indicano una diminuzione sostanziale del consumo mondiale di carbone nei prossimi anni, l’aumento della domanda in alcune economie asiatiche compenserà infatti i cali in altre zone del mondo. Considerando che il carbone è di gran lunga la principale fonte di emissioni globali di carbonio legate all’energia, secondo il Rapporto dell’IEA si apre una sfida importante perché queste emissioni siano messe su un percorso compatibile con il raggiungimento degli obiettivi climatici e di energia sostenibile. Andamento del settore del carbone Negli ultimi due anni la domanda globale di carbone è calata in maniera significativa, grazie soprattutto alla diminuzione senza precedenti negli Stati Uniti e in Europa. Si stima che il consumo globale di carbone sia diminuito del 7%, ovvero di oltre 500 milioni di tonnellate, tra il 2018 e il 2020. Nel 2019 il settore ha registrato un calo della domanda dell’1,8% causato principalmente dalla debole crescita della domanda di elettricità e dai bassi prezzi del gas naturale. Le ultime stime dell’AIE suggeriscono che la domanda di carbone scenderà di un ulteriore 5% nel 2020 a causa delle ricadute economiche della pandemia. “Il coronavirus ha provocato più grande calo del consumo di carbone dalla seconda guerra mondiale, ha detto Keisuke Sadamori, Direttore dei mercati energetici e della sicurezza dell’IEA. “Il declino sarebbe stato ancora più forte senza il forte rimbalzo economico in Cina – il più grande consumatore di carbone al mondo – nella seconda metà dell’anno”. Il Rapporto prevede un aumento del 2,6% della domanda globale di carbone per il prossimo anno, trainata da una maggiore richiesta di energia elettrica e dalla produzione industriale. I mercati in cui ci sarà una crescita maggiore del settore sono Cina – il più grande produttore e importatore, India (i due mercati insieme rappresentano il 65% della domanda mondiale) e le economie del Sud-Est asiatico, ma, per la prima volta negli ultimi 10 anni, ci potrebbe essere un aumento del consumo del carbone anche negli Stati Uniti e in Europa. Ciononostante la domanda globale di carbone nel 2021 dovrebbe essere più bassa rispetto al 2019. Le previsioni che riguardano la Cina potrebbero essere riviste considerando l’impegno del colosso asiatico di raggiungere la neutralità del carbonio prima del 2060, che richiede una tabella di marcia a lungo termine per consentire la transizione di un’economia che consuma annualmente 4 miliardi di tonnellate di carbone. Dopo il picco storico raggiunto nel 2013, il Rapporto stima che non ci sarà una significativa discesa della domanda di carbone fino al 2025, quando arriverà a circa 7,4 miliardi di tonnellate. Entro il 2025, l’Unione Europea e gli Stati Uniti rappresenteranno meno del 10% della domanda mondiale di carbone, in calo rispetto al 37% del 2000. “Le energie rinnovabili sono sulla buona strada per superare il carbone diventando la principale fonte di elettricità del mondo entro il 2025 – ha detto Sadamori. Ma si prevede che la domanda di carbone rimarrà stabile o crescerà nelle principali economie asiatiche”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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