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Dal rapporto annuale di Bloomberg New Energy Finance (Bnef), dedicato agli investimenti globali nelle rinnovabili e nelle tecnologie energetiche intelligenti, emerge che il 2013 è stato un anno decisamente negativo: gli investimenti sono infatti scesi del 12% rispetto all’anno precedente, a 254 miliardi di dollari (nel 2012 i miliardi investiti sono stati 288,9 e nel 2011 317,9). L’Italia registra il peggior risultato a livello mondiale: 4,1 miliardi di dollari, il 73% in meno rispetto ai 15,2 miliardi del 2012. Secondo il Rapporto il calo degli investimenti globali deriva da due fattori principali: la forte riduzione del costo degli impianti fotovoltaici e l’impatto sulla fiducia degli investitori dei cambiamenti delle politiche per le rinnovabili in Europa (Italia in primis) e Stati Uniti. A livello mondiale, gli investimenti sono scesi per la prima volta in Cina (-3,8% a 61,3 miliardi di dollari), negli Usa (-8,4% a 48,4 m.di dollari), ma è l’Europa ad aver scontato il calo più drastico: -41% a 57,8 m.di dollari. Il risultato è stato influenzato negativamente dai crolli di Italia, Germania (-46,1% a 14,1 m.di dollari, il livello più basso dal 2006), Spagna (-64,5% a 1,1 m.di dollari) e Francia (-33,8% a 4,1 m.di dollari), mentre il Regno Unito ha limitato le perdite con un -8,4% a 13,1 m.di dollari. Male anche Australia (-3,6% a 5,4 m.di dollari), Sud Africa (-14% a 4,9 m.di dollari) e America Latina, dove la crescita degli investimenti in Cile, Messico e Uruguay (tutti al di sopra di 1 m.do dollari) è stata annullata da una contrazione del 52,1% del Brasile (che non è andato oltre i 3,4 m.di dollari). Michael Liebreich di Bloomberg New Energy Finance (Bnef) ha però evidenziato che nonostante il calo degli investimenti in Europa, dovuti soprattutto alla diminuzione dei prezzi del solare, in realtà il volume delle installazioni a livello mondiale è cresciuto del 20%. Alcuni mercati registrano un segno positivo, primo fra tutti il Giappone, (+55% a 35,4 m.di dollari), grazie soprattutto alle installazioni di fotovoltaico per colmare il vuoto lasciato dal nucleare; segno + anche per Canada (+31,6% a 7,5 m.di dollari) e India (+2,6% a 7,8 m.di dollari). Per quanto riguarda le singole fonti, l’eolico ha visto un calo contenuto a 80,3 miliardi nel 2013 (80.9 miliardi nel 2012), mentre il fotovoltaico ha registrato una riduzione più significativa, a 114,7 miliardi (142,9 miliardi nel 2012). Aumentano dai 32,7 nel 2012 ai 34,6 miliardi nel 2013 gli investimenti nei settori delle tecnologie intelligenti di energia come smart grid, stoccaggio, veicoli elettrici e soluzioni per l’efficienza. Le biomasse hanno subito un calo a 8 miliardi di dollari, dai 13.8 del 2012. I biocarburanti sono scesi da 6,6 miliardi di dollari nel 2012 a soli 4,9 miliardi nel 2013. A livello nazionale Anev ha commentato questi dati esprimendo preoccupazione e prevedendo uno scenario futuro ancora più nefasto per un settore che “andrebbe incoraggiato, ma che continua a subire i colpi di provvedimenti ingiusti, come il “Destinazione Italia”, che invece di favorire la crescita del settore, lo affosserà ulteriormente se non verrà corretta la previsione che vieta gli interventi sugli impianti degli operatori che non accetteranno di ridursi ulteriormente gli incentivi”. L’ ANEV aveva già denunciato la grave situazione. “L’industria del vento – si legge nel comunicato – negli ultimi 2 anni ha perso tra i 3 e i 4 mila posti lavoro e ciò a causa delle novità introdotte dalle aste e delle norme retroattive di taglio degli incentivi. Il sistema delle aste ha dimostrato tutto il suo fallimento con un crollo del 60% delle nuove installazioni. Solo 400 i MW aggiudicati nel 2013, contro i 1200 MW installati nell’anno precedente. Si tratta di un crollo che si è inserito in una situazione di cui stanno soffrendo già gli impianti esistenti a causa di norme retroattive come ad esempio il taglio del 22% degli incentivi e la Robin Tax”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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