Nasce l’eco-villaggio progettato dallo studio veneziano TAMassociati all’insegna dell’ecologia e dello sviluppo comunitario. In un territorio come quello africano desertificazione ed emigrazione sono solo alcuni dei problemi da fronteggiare: lo studio italiano TAMassociati, noto per le sue opere di architettura sociale, ha messo al servizio di questo territorio tutto il suo know-how per realizzare la eco-maison H2OS. Il primo lotto di H2OS è frutto di una collaborazione internazionale, parte di un progetto di eco-sviluppo promosso dall’associazione Circolo Sunugal di Venezia, sviluppato dalla Onlus Musoco in collaborazione con la ONG USE (Union pur la Solidarité et l’Entraide) di Dakar. L’eco-villaggio realizzato dallo studio italiano sarà caratterizzato da spazi abitativi (comuni e non) autonomi dal punto di vista energetico. TAMassociati ha raccolto una delle sfide più importanti: combattere l’avanzare inesorabile della desertificazione, creando un villaggio sostenibile ed ecologico dove la popolazione è totalmente coinvolta nell’iniziativa. Un particolare dei moduli abitativi dell’eco-villaggio senegalese. Lo studio è già noto per le sue opere di “social design”: da sempre impegnato nell’architettura sostenibile in ogni suo aspetto, TAMassociati ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti come il premio Aga Khan per l’architettura fino ad arrivare nel 2016 alla progettazione del Padiglione Italia alla Biennale. Ecologia e sostenibilità: ripartire dall’Africa è possibile L’eco-maison senegalese è la risposta alle esigenze della contemporaneità, con un occhio attento al rispetto delle tradizioni e del paesaggio. Le eco-abitazioni sono il frutto di una progettazione non invasiva e partecipata, che vede nella cooperazione delle comunità locali il suo fulcro. Ma vediamo il progetto più da vicino: il villaggio firmato TAMassociati vede come perno la tecnologica eco-casa comune, un luogo dedicato alla formazione e alla presenza di laboratori di arti e mestieri. L’eco-maison comune è il vero “cuore” del progetto ecologico: qui è presente un impianto per il recupero dell’acqua piovana filtrata per essere utilizzati per gli impieghi sanitari e per l’irrigazione. Le strutture saranno realizzate in mattoni stabilizzati in terra cruda: una progettazione partecipata che valorizza il lavoro della comunità locale Attorno alla casa comune si snodano i moduli abitativi autonomi sia dal fronte energetico che idrico. Quest’ultima caratteristica è fondamentale in quanto l’eco-maison sorgerà in un territorio privo di elettricità e acqua, una vera sfida abitativa che il gruppo veneziano ha accolto e saputo declinare in un progetto che porterà a una nuova era per l’ecologia in Africa. I moduli abitativi saranno realizzati per essere autonomi dal punto di vista idrico ed energetico. Il fattore comunitario e la cooperazione della comunità locale è dunque decisivo: le eco-case in mattoni stabilizzati in terra cruda sono realizzate in autocostruzione comunitaria. I tecnici specializzati interverranno, infatti, solo in merito agli elementi più complessi del progetto come servizi e impianti. Inoltre la manodopera specializzata si occuperà di formare quella locale in linea con i principi di sostenibilità e sviluppo. L’area comune è caratterizzata da una eco-casa pensata come area di ritrovo e laboratorio dove includere tutta la comunità. Il progetto creato da TAMassociati è pensato per essere replicabile e adattabile in altri territori con l’obiettivo di creare un modello di sostenibilità abitativa funzionale per il territorio africano e non solo. a cura di Fabiana Valentini Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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