Fotovoltaico e finanziamenti: lo scenario attuale e le prospettive offerte dal Decreto FER X 31/10/2024
Impianti vecchi, perdite fisiologiche e cambiamento climatico: perchè in Italia si spreca così tanta acqua 06/11/2024
100 miliardi di euro annui al 2030, ovvero il 4,5% del PIL nazionale nel 2019. E’ questo l’impatto che l’adozione di buone pratiche per l’economia circolare nell’industria potrebbe generare sull’economia, aiutando inoltre la transizione energetica, la sostenibilità di processi, servizi e prodotti e lo sviluppo economico e sociale. Ma sono ancora troppo poche le imprese (anche se aumentano di anno in anno) che hanno fatto proprie tali pratiche. E’ il dato principale che emerge dalla seconda edizione del Circular Economy Report 2021 presentato dall’Energy&Strategy Group – School of Management Politecnico di Milano. Secondo l’indagine fatta, che ha coinvolto gli operatori di sei macrosettori importanti per la nostra economia – costruzioni, automotive, impiantistica, food&beverage, elettronica di consumo, mobili e arredo – sono infatti solo il 44% le imprese virtuose che hanno adottato pratiche di economia circolare, ma diminuiscono (sono oggi il 34%) quelle che non intendono andare in questa direzione. Le più virtuose sono le aziende delle costruzioni in cui il 60% degli intervistati ha introdotto almeno una pratica di economia circolare, chiude la classifica il settore mobili e arredo con una percentuale del 23%. Le pratiche maggiormente utilizzate coinvolgono in particolare le fasi di progettazione dei prodotti per limitare l’impatto ambientale e riutilizzare i materiali all’interno dei propri sistemi produttivi. Le aziende segnalano che a fronte di alti investimenti, l’adozione di pratiche di economia circolare ha garantito benefici economici e lo sviluppo di progetti e tecnologie innovativi ed efficienti. Ma segnalano anche che i principali ostacoli riguardano l’incertezza normativa e i costi elevati. Davide Chiaroni, direttore dell’Osservatorio sulla Circular Economy dell’E&S Group, spiega che l’economia circolare è un processo complesso, che coinvolge l’intera filiera, ma anche una grande opportunità e non va confusa con sviluppo sostenibile e rispondenza ai criteri ESG: “È un approccio che prevede la rigenerazione del capitale naturale, non la ‘semplice’ limitazione del danno ambientale: si minimizzano le risorse usate, ma senza diminuire la crescita economica e sociale, il progresso tecnico e l’innovazione”. Spesso, continua Chiaroni, si riduce il processo dell’economia circolare alle pratiche di riciclo e di gestione dei rifiuti ed è un grave errore. Anche nel PNRR c’è una voce specifica, per raggiungere i target fissati dalle normative nazionali ed europee, che prevede 5,27 miliardi di euro di investimenti, di cui 2,8 destinati alla sostenibilità della filiera alimentare, per la realizzazione di nuovi nuovi impianti di trattamento dei rifiuti e l’ammodernamento di quelli esistenti. Non è la direzione in cui si dovrebbe andare anche se le buone notizie ci sono: “almeno nelle previsioni di riforma prevista entro giugno 2022 che dovrebbero integrare concetti quali ecodesign, ecoprodotti, blue economy, bioeconomia, materie prime critiche”. Secondo il Rapporto il potenziale di 100 miliardi di euro annui al 2030 grazie all’adozione di buone pratiche di economia circolare sarebbe così suddiviso tra i macrosettori coinvolti dall’indagine: Le piattaforme digitali in questo processo avranno un ruolo da protagoniste, massimizzando lo scambio di domanda e offerta di prodotti, materiali o risorse, riducendone il consumo nei cicli produttivi, limitando l’utilizzo delle materie prime e della produzione dei rifiuti. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
06/11/2024 Non siamo sulla buona strada per raggiungere il net zero entro il 2050: il rapporto Wood Mackenzie A cura di: Raffaella Capritti Il rapporto di Wood Mackenzie evidenzia l'urgenza di un impegno globale, investimenti e e politiche chiare ...
04/11/2024 COP16: qualche progresso ma preoccupazioni sul finanziamento della biodiversità COP16 si chiude con qualche successo, come il Fondo di Cali, ma il rinvio dei finanziamenti ...
04/11/2024 Previsioni di crescita per il mercato globale delle tecnologie pulite Il mercato globale delle tecnologie pulite è destinato a triplicare fino a superare i 2.000 miliardi ...
31/10/2024 Smart Building Levante 2024: Bari al centro della transizione energetica e digitale Smart Building Levante dal 14 al 15 novembre a Bari: innovazione per la transizione energetica e ...
30/10/2024 Emissioni di gas serra ai massimi storici nel 2023: l’allarme ONU sul cambiamento climatico L’ONU lancia un allarme: i livelli record di gas serra nel 2023 segnalano l’urgenza di agire ...
28/10/2024 Ecomondo 2024 porta a Rimini innovazione, green economy ed economia circolare Ecomondo 2024, a Rimini dal 5 all'8 novembre, riunisce imprese italiane e internazionali per la green ...
25/10/2024 Impegni climatici: colmare il divario delle emissioni per rispettare l'obiettivo di 1,5°C I governi devono rafforzare i piani climatici per colmare il divario di emissioni e preservare l’obiettivo ...
22/10/2024 KEY lancia la campagna “Il coraggio di Cambiare” per la Giornata Mondiale dell’Energia KEY – The Energy Transition Expo presenta, in occasione della Giornata Mondiale dell'Energia, il video manifesto ...
22/10/2024 Minacce ai sistemi idrici europei a causa del cambiamento climatico Il cambiamento climatico mette a rischio i sistemi idrici in Europa. Urgente migliorare la gestione idrica ...
18/10/2024 Adattamento ai cambiamenti climatici, l'UE rischia di rimanere indietro La Corte dei conti europea denuncia il ritardo nell'attuazione delle politiche di adattamento ai cambiamenti climatici ...