Inaugurato da ENEA il primo impianto algovoltaico in Italia

Realizzato da ENEA e Enel Green Power il primo impianto algovoltaico in Italia che unisce energia elettrica da fotovoltaico e produzione di microalghe per uso alimentare, cosmetico e farmaceutico

Inaugurato da enea il primo impianto algovoltaico

E’ stato presentato nei giorni scorsi a Zero Emission Mediterranean 2023, fiera dedicata alla promozione delle energie rinnovabili che si è svolta a Roma dal 10 al 12 ottobre, il primo impianto algovoltaico d’Italia, realizzato da ENEA, in collaborazione con Enel Green Power presso il Centro Ricerche ENEA di Portici (Napoli). Hanno partecipato allo sviluppo del progetto tecnici e ricercatori con diverse competenze, tra cui Alessandra Scognamiglio, esperta di fotovoltaico integrato. Enel Green Power, oltre ad aver seguito la progettazione dell’impianto, si occuperà di valutarne le prestazioni e la possibile applicazione in impianti di grandi dimensioni.

Si tratta di un sistema che unisce energia elettrica da fotovoltaico con la produzione di microalghe per uso alimentare, cosmetico e farmaceutico, che si basa su un sistema di coltura del tutto automatizzato e integrato con l’impianto fotovoltaico.
I moduli, che occupano una superficie di 40mq e hanno una potenza di 7 kWp, permettono una produzione annua di circa 30 chilogrammi di alghe essiccate con un valore commerciale significativo, da 100 a 600 €/kg.

Carmine Cancro, ricercatore del laboratorio ENEA di Smart grid e reti energetiche presso il Centro Ricerche di Portici, spiega che i vantaggi di questa tecnologia sono molti: le alghe, grazie alla maggiore efficienza fotosintetica rispetto alle colture tradizionali, assicurano che l’energia proveniente dal sole sia sfruttata in maniera più efficiente. Inoltre si tratta di un processo sostenibile per l’ambiente perché “le alghe consumano anidride carbonica trasformandola in biomassa tramite fotosintesi e rilasciando ossigeno puro in atmosfera“. Si tratta di una soluzione che potrebbe essere utilizzata con successo negli interventi di ‘retrofit’ di impianti fotovoltaici esistenti.

Come funziona l’impianto algovoltaico

Le microalghe, si legge nel comunicato dell’ENEA, si sviluppano in una soluzione acquosa che passa dentro i  fotobioreattori, tubi trasparenti in vetro non esposti direttamente al Sole, ma posti sotto i moduli fotovoltaici – mono e bifacciali – divisi in due schiere verticali parallele, ma collegati tra loro così da formare una serpentina continua in cui circola il fluido. Una volta raggiunta la corretta densità e il giusto stato di maturazione, grazie alla fotosintesi e all’assorbimento dell’anidride carbonica, le microalghe vengono raccolte tramite una centrifuga che le separa dall’acqua.

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