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Nel 2011 la Commissione europea ha fissato, nel documento Roadmap for moving to a competitive low-carbon economy in 2050, un percorso per arrivare ad una economia a basse emissioni di carbonio che, entro il 2050, riducesse le emissioni di CO2 dell’80% rispetto al 1990, garantendo contemporaneamente la sicurezza energetica e la competitività dell’economia dell’UE nel suo insieme. Partendo da questo vincolo l’Enea ha realizzato il Rapporto “Verso un’Italia low carbon: sistema energetico, occupazione e investimenti” che è stato presentato a Roma nei giorni scorsi. La recente Strategia Energetica Nazionale (SEN) accoglie le indicazioni di sostenibilità delle politiche di medio periodo dell’Unione europea, creando le condizioni per il raggiungimento degli obiettivi fissati per l’Italia al 2020. Tuttavia le politiche messe in atto ad oggi non sono sufficienti a garantire il passaggio ad un’economia a basse emissioni di carbonio entro il 2050. Giovanni Lelli, Commissario dell’ENEA, ha dichiarato: “Gli scenari elaborati dall’ENEA rivelano che il passaggio ad un’economia a basse emissioni di carbonio entro il 2050 è per l’Italia tecnicamente ed economicamente fattibile. Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo intraprendere azioni finalizzate a ‘decarbonizzare’ il sistema di produzione dell’energia elettrica, incrementando l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili e sviluppando nuove tecnologie per la mobilità elettrica e le smart grid. Anche il settore civile e quello dei trasporti contribuiscono alla riduzione delle emissioni climalteranti”. L’analisi di scenario presentata dall’ENEA esamina la fattibilità di un percorso di decarbonizzazione all’80% del sistema energetico italiano ed individua i settori chiave e le possibilità di intervento, sia di breve che di lungo periodo. Nel Rapporto sono stati considerati per l’Italia principalmente due scenari: – uno Scenario di Riferimento, che non prevede nuove politiche oltre quelle già in essere; – uno Scenario Roadmap, che prevede un abbattimento dell’80% delle emissioni al 2050. Gli scenari presentati dall’ENEA, quantificati mediante l’impiego di un modello tecnico-economico del sistema energetico italiano, evidenziano che per ridurre le emissioni climalteranti dell’80% entro il 2050 occorre: ridurre del 36-40% i consumi finali di energia, rispetto ai livelli del 2010; ridurre di circa il 98% le emissioni nella produzione di energia elettrica; aumentare al 40% la quota di elettricità nei consumi finali di energia; incrementare la quota di fonti rinnovabili al 65% nel fabbisogno energetico primario; utilizzare nel settore elettrico e industriale tecnologie di cattura e stoccaggio della CO2 (CCS). La decarbonizzazione del settore generazione elettrica contribuirebbe per il 34% all’obiettivo finale dell’abbattimento delle emissioni; sarebbe realizzabile con l’impiego di tecnologie CCS e soprattutto con un forte ricorso alle fonti rinnovabili, il cui potenziale potrebbe essere maggiormente sfruttato con l’utilizzo di smart grid. Il settore civile potrebbe fornire un contributo pari al 22% della riduzione totale, grazie all’aumento dell’efficienza energetica e alla sostituzione di fossili con fonti rinnovabili. Il settore trasporti potrebbe contribuire al 26% della riduzione, grazie a un maggior utilizzo di auto elettriche, di biocarburanti (soprattutto quelli di seconda generazione) e shift modale. Il settore industriale contribuirebbe per il 18% alla riduzione delle emissioni, con l’efficientamento e l’elettrificazione di alcuni processi e il ricorso a tecnologie CCS. L’evoluzione nello scenario Roadmap prevede un tasso medio annuo di riduzione dell’intensità energetica del 2%, doppio rispetto a quello dello scenario di Riferimento. Nello Scenario Roadmap è centrale la crescita delle fonti rinnovabili, che toccano gli 85 Mtep nel 2050, sostituendo in parte le fonti fossili nel soddisfacimento della domanda energetica primaria. Questa analisi di scenario è affiancata da uno studio sull’impatto economico delle detrazioni fiscali per interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, ipotizzandone il prolungamento fino al 2020. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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