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Enelsta portando avanti trattative anche con fondi sovrani, oltre che con operatori di private equity, per la cessione di una quota della controllata Enel Green Power (Egp), negoziati che procedono in parallelo all’iter dell’Ipo. E’ quanto riferisce una fonte vicina al dossier, confermando che il collocamento è previsto per la seconda metà di ottobre. Enel è intenzionata a portare Egp sui listini di Milano e Madrid e sta conducendo, contemporaneamente all’iter dell’Ipo, trattative con potenziali investitori a cui cedere una quota a fermo. “Si va avanti con le due strade”, spiega la fonte, “l’obiettivo è farle combaciare. Ci sono trattative, contatti con potenziali investitori. C’è una questione di tempistica: qualsiasi transazione effettuata prima dell’Ipo avrà un valore segnaletico (della valorizzazione)”. Le contrattazioni per la cessione di una quota riguardano, secondo la fonte, fondi di private equity e fondi sovrani: “Il profilo degli investitori è quello”. In particolare, sebbene l’AD Fulvio Conti avesse escluso in passato trattative con fondi sovrani, la fonte sostiene che “esiste un canale aperto con quel mondo”. La fonte sottolinea che il dual track è necessario alla luce delle incognite sull’andamento dei mercati. I segnali (dai potenziali investitori) sono molto buoni”, argomenta. “E’ chiaro che c’è preoccupazione per le condizioni generali dei mercati. Ma il titolo piace e (i potenziali investitori) cominciano a capirlo adesso. Diversi fondi lo guardavano in ottica speculativa, ma stiamo parlando di una società che ha crescita e una base di produzione forte, ereditata da Enel”. La quota dell’Ipo “sarà più attorno al 30% che al 20%”, afferma la fonte. La fonte aggiunge che un collocamento nella seconda metà di ottobre, anticipata venerdì da una portavoce di Enel, è una tempistica realistica” e che all’inizio di settembre è prevista “la presentazione agli analisti”. In autunno, dunque, Enel (affiancata dall’advisor Banca Leonardo) e il consorzio di collocamento, formato da dieci banche, decideranno come procedere sulla base delle condizioni dei mercati. Non dovrebbe giocare un ruolo, secondo la fonte, il fatto che altre società che hanno accantonato l’Ipo prima dell’estate – Fideuram (ISP.MI), Kos (CIRX.MI) e Moby, in particolare – potrebbero ripredere la strada che porta a Piazza Affari. “Sono titoli con profili di rischio/rendimento e dimensione diversi”, dice la fonte. “Non va dimenticato, poi, che, a parte i fondi generalisti, ci sono investitori specializzati nelle rinnovabili. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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