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Lo studio di architettura Arup ha realizzato un prototipo di stadio che dimostra come poter sfruttare al meglio le temperature del Qatar per realizzare edifici confortevoli ed efficienti. a cura di Tommaso Tautonico Doha, Qatar. È qui che lo studio di architettura Arup ha realizzato il suo concept di stadio per i mondiali del 2022. Alla base del progetto c’è un concetto molto semplice: rendere l’energia rinnovabile un aspetto integrato dell’infrastruttura. Grazie ad questo showcase è stato possibile dimostrare che il caldo estremo del Qatar non è un problema, anzi, può diventare una risorsa da sfruttare. Spazi climatizzati, comfort degli spettatori e adeguato microclima sono i pilastri del progetto. Nella realizzazione del concept, Arup, di cui vi avevamo parlato qualche tempo fa a proposito del nuovo Stadio del tennis del Qatar, si è concentrato su tre aspetti: progettazione passiva, fotovoltaico per convertire il calore in aria fresca e condizionamento diffuso sotto i sedili degli spettatori. Showcase Fifa world Cup 2022: il progetto di Arup Come anticipato, il progetto contiene una serie di innovazioni architettoniche e ingegneristiche. La prima riguarda la copertura: il tetto dello stadio è mobile, segue la luce del sole e garantisce la giusta ombreggiatura all’interno dell’edificio. All’occorrenza può coprire integralmente la struttura. Lo showcase incorpora un impianto fotovoltaico appena fuori lo stadio, collegato alla rete elettrica nazionale. Grazie al clima caldo e soleggiato l’impianto opererebbe tutto l’anno immettendo continuamente energia nella rete, energia che all’occorrenza verrebbe prelevata per soddisfare il fabbisogno energetico. Secondo le stime, poiché l’energia immessa nella rete supererebbe di gran lunga quella utilizzata durante l’anno, l’operazione dovrebbe garantire una struttura a zero emissioni di carbonio. Un’altra caratteristica innovativa risiede nell’utilizzo, oltre che del fotovoltaico, di collettori solari termici per generare energia e rinfrescare gli spazi. Grazie a degli specchi motorizzati che seguono la luce del sole, è possibile concentrare i raggi solari in tubi pieni di acqua. L’energia solare riscalda l’acqua fino a 200° e successivamente, grazie a delle macchine chiamate assorbitori chiller, viene convertita in acqua refrigerata. Immagazzinata in serbatoi eutettici viene fatta circolare nelle unità di trattamento d’aria, localizzate sotto i sedili degli spettatori, creando un microclima adeguato in grado di compensare le alte temperature locali. In definitiva, questo concept dimostra come sia possibile ribaltare a proprio favore una condizione climatica iniziale apparentemente sfavorevole. Un mix di soluzioni tecnologiche, architettoniche e ambientali che soddisfano i requisiti FIFA richiesti per costruire i nuovi stadi. Il tutto realizzato con materiale leggeri, resistenti e con maestranze locali. img by arup.com Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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