G20 India: niente stop alle fossili ma triplicare le rinnovabili entro il 2030

Il G20 di Delhi si è concluso senza alcuna parola sull’abbandono delle fonti fossili né sul phase out dei sussidi fossili, ma i leader hanno concordato di triplicare la capacità totale di energia rinnovabile, quantificando in 4.000 miliardi di dollari fino al 2030 gli investimenti annuali necessari per raggiungere questo obiettivo

G20 India: niente stop alle fossili ma triplicare le rinnovabili entro il 2030

Si è concluso il G20 di Delhi in India senza che nella dichiarazione di chiusura siano state spese parole sull’abbandono delle fonti fossili o dei finanziamenti a loro sostegno. Il che fa pensare a un insuccesso di questo appuntamento, considerando che l’eliminazione delle fonti fossili è uno degli elementi fondamentali dei necessari progressi per raggiungere l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C (un nuovo Rapporto dell’ONU segnala a questo proposito che la “finestra per raggiungere gli obiettivi climatici si sta rapidamente chiudendo“).

La buona notizia è che i leader del G20 hanno deciso di accelerare gli sforzi per triplicare la capacità globale di energia rinnovabile entro il 2030, allineandosi alle raccomandazioni dell’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) su come il mondo possa muoversi in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Secondo quanto emerge dal Rapporto congiunto dell’IRENA e della Presidenza indiana del G20, “Low-Cost Financing for Energy Transitions“, per raggiungere questo target saranno necessari investimenti per  oltre 4.000 miliardi di dollari entro il 2030.

Il Direttore generale dell’IRENA Francesco La Camera sottolinea l’importanza per la transizione energetica dell’adozione di un  obiettivo ambizioso per le energie rinnovabili allineato con il target di Parigi: “l’energia rinnovabile nell’ultimo decennio, grazie alla rapida diminuzione dei costi, è diventata la soluzione energetica più conveniente per soddisfare le crescenti esigenze delle popolazioni a livello globale, in grado contemporaneamente di contrastare il cambiamento climatico”.

Ricordiamo che il G20 è un forum intergovernativo delle principali economie, comprende 19 Paesi (Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Repubblica di Corea, Messico, Russia, Arabia Saudita, Sudafrica, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti) e l’Unione Europea (UE). Collettivamente rappresenta l’85% del PIL mondiale, il 75% del commercio internazionale e due terzi della popolazione mondiale.

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