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A cura di: Andrea Ballocchi Indice degli argomenti Toggle Il mercato della green economyLimiti e prospettiveRinnovabili: limiti e opportunità Vola la green economy nel mondo. Nel primo trimestre di quest’anno ha generato una capitalizzazione di mercato pari a 7200 miliardi di dollari, come evidenzia il report del London Stock Exchange Group (LSEG), giunto alla quinta edizione, dedicato all’economia verde e agli investimenti. Bloomberg, ragionando sui dati del rapporto, ha messo in luce che negli ultimi 10 anni è stato ottenuto un rendimento complessivo pari al 198%. Solo il comparto tecnologico, sostenuto dai progressi ottenuti dall’intelligenza artificiale, ha fatto meglio. Significa, quindi, che la green economy ha ottenuto la seconda migliore performance finanziaria di qualsiasi settore azionario negli ultimi dieci anni. Non solo: “rappresenta una delle maggiori opportunità di investimento del 21° secolo”, sottolinea LSEG. Il mercato della green economy La green economy è un mercato che a livello mondiale fornisce soluzioni climatiche e ambientali, rappresentando un’importante opportunità di investimento. Come riporta il report, «la transizione verso un sistema economico più sostenibile, in grado di bilanciare lo sviluppo economico con il mantenimento di ecosistemi globali sani, richiede investimenti significativi, con stime che vanno da 109mila miliardi di dollari a 275mila miliardi di dollari entro il 2050, solo per affrontare il cambiamento climatico». Questi investimenti confluiscono in prodotti e servizi che aiutano a ridurre le emissioni e affrontare altre sfide ambientali globali, dalle energie rinnovabili e dall’acqua pulita ai trasporti ecologici e alla gestione dei rifiuti, a vantaggio di un’ampia gamma di aziende e catene di valore che compongono l’economia verde globale. La green economy è diversificata e presenta molteplici sfaccettature, abbracciando settori, catene del valore e giurisdizioni differenti. l’economia verde è prevalente nelle catene del valore globali in oltre 50 mercati sviluppati ed emergenti. All’interno dell’economia verde, la gestione e l’efficienza energetica hanno rappresentato il settore verde più grande e con le migliori prestazioni. Cresciuto a un tasso annuo di crescita composto del 17% negli ultimi cinque anni, ora rappresenta il 46% dell’intera green economy. Per quanto riguarda i settori produttivi, quasi tutte le industrie generano ricavi verdi. La tecnologia è di gran lunga il settore più grande (2300 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato) , mentre quello automobilistico ha il tasso di penetrazione verde più alto (42%). Edilizia e materiali è un altro settore con un’esposizione verde superiore al 20%. Il settore verde in più rapida crescita è quello delle attrezzature per i trasporti, trainato da veicoli elettrici, batterie e produzione ferroviaria, rappresentando il 15% dell’economia verde nel 2024, ovvero 1100 miliardi di dollari. Limiti e prospettive Dopo un notevole calo nel 2022, la green economy a livello global ha registrato una forte ripresa nel 2023, con il picco già citato di 7200 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2024. Come si legge nel report: «permangono venti contrari, come problemi di sovra capacità e barriere commerciali legate alle apparecchiature per l’energia rinnovabile e alla produzione di veicoli elettrici». Inoltre, a seguito del ridimensionamento di alcune grandi aziende verdi USA all’inizio di quest’anno, la quota dell’economia verde nel mercato è scesa leggermente dall’8,9% alla fine del 2023 all’8,6% nel primo trimestre del 2024. Tuttavia, nonostante la volatilità del mercato e i rischi geopolitici sempre più complessi, la green economy è in espansione – rileva LSEG – e la sua crescita a lungo termine supera quella del più ampio mercato azionario quotato. Rinnovabili: limiti e opportunità Tra i comparti analizzati, quello delle energie rinnovabili è quello che ha sofferto di più. Seppure nel 2023 si sia registrato un aumento significativo delle installazioni di fotovoltaico ed eolico, rispettivamente in aumento dell’85% e del 60%, rispetto al 2022, la combinazione di tassi di interesse elevati, inflazione dei costi e significativi aumenti della capacità produttiva ha causato un eccesso di capacità e il collasso dei prezzi. «Si è verificata una drammatica riduzione della redditività delle società di energia rinnovabile e un continuo calo dei prezzi azionari», riportano gli analisti LSEG, rilevando che il settore delle FER ha registrato la peggiore performance di borsa di tutti i settori negli ultimi 12 mesi. Tuttavia il settore ha di gran lunga la crescita stimata dell’EPS a tre-cinque anni più alta, anche se partendo da una base bassa. Tra le prospettive più interessanti c’è la crescita delle tecnologie digitali, in particolare dell’intelligenza artificiale e dei data center, che potrebbe diventare un nuovo motore per l’ulteriore crescita e sviluppo della green economy. Come rileva LSEG, le big tech sono preoccupate per il loro consumo energetico sempre più significativo e per l’impatto ambientale e stanno diventando i maggiori acquirenti di energia rinnovabile. Per questo da tempo stanno correndo ai ripari: Microsoft, per esempio, ha recentemente stabilito il record per il più grande accordo aziendale di acquisto di energia elettrica (PPA) da 10 miliardi di dollari per 10,5 GW di energia solare ed eolica. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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