Idrogeno rinnovabile, le proposte della Commissione Europea

Idrogeno da rinnovabili: la Commissione, nell’ambito della direttiva sulle energie rinnovabili, ha presentato due proposte che chiariscono le regole per la produzione di idrogeno green

Idrogeno rinnovabile, le proposte della Commissione Europea

Con l’obiettivo di raggiungere 10 milioni di tonnellate di produzione interna di idrogeno rinnovabile e 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile importato, in linea con il piano REPowerEU, la Commissione Europea ha adottato due atti che definiscono le regole per la produzione di idrogeno green, attraverso investimenti nelle infrastrutture e aiuti di Stato e verso la decarbonizzazione dell’industria e dei trasporti al 2050.

Coerentemente con la direttiva sulle energie rinnovabili, il primo atto chiarisce a quali condizioni l’idrogeno, i combustibili a base di idrogeno o altri vettori energetici possono essere considerati carburanti rinnovabili di origine non biologica (RFNBO), considerando che tutti i RFNBO dovranno essere prodotti a partire da energia elettrica da fonti rinnovabili. Una delle condizioni è che sia rispettato il principio di “addizionalità“, che sarà introdotto gradualmente dopo una prima fase di transizione e che prevede che gli elettrolizzatori per la produzione di idrogeno siano collegati a una nuova capacità di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in modo che la produzione di idrogeno pulito aiuti la crescita del volume di energia rinnovabile disponibile per la rete, sostenendo la decarbonizzazione e l’elettrificazione, senza pesare sulla generazione di energia elettrica.

Inizialmente la domanda di elettricità per la produzione di idrogeno sarà trascurabile, ma si prevede che aumenterà verso il 2030 con l’introduzione di massa di elettrolizzatori su larga scala. Secondo la Commissione saranno necessari circa 500 TWh di elettricità rinnovabile per soddisfare gli obiettivi di REPowerEU di produrre 10 milioni di tonnellate di RFNBO al 2030, corrispondenti al 14% del consumo totale di elettricità dell’UE, considerando che le energie rinnovabili al 2030 dovranno coprire il 45% dei consumi di elettricità.

L’atto delegato introduce inoltre criteri volti a garantire che l’idrogeno rinnovabile sia prodotto solo quando e dove è disponibile una quantità sufficiente di energia pulita.

I requisiti per la produzione di idrogeno rinnovabile si applicheranno sia ai produttori nazionali che a quelli di Paesi terzi che vogliano esportare idrogeno rinnovabile nell’UE per contribuire agli obiettivi europei in materia di energie rinnovabili. Per tutti sarà introdotto un sistema di certificazione in modo che i produttori possano dimostrare la conformità al quadro normativo dell’UE.

Il secondo Atto delegato fornisce una metodologia per il calcolo delle emissioni di gas a effetto serra nell’intero ciclo di vita degli RFNBO. La metodologia chiarisce anche come calcolare le emissioni di gas serra dell’idrogeno rinnovabile o dei suoi derivati nel caso in cui venga co-prodotto in un impianto che produce combustibili a base fossile.

Gli atti saranno ora trasmessi al Parlamento europeo e al Consiglio, che avranno due mesi di tempo per esaminarli e accettare o respingere le proposte, senza poterle modificare.

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