Atag … dal pavimento al tetto

Un edificio in cui lavora quotidianamente, in completa integrazione, la versione più avanzata di una vasta gamma di tecnologie ecologiche: dalla caldaia a condensazione alla tecnologia solare, dall’impianto a pavimento ai pannelli termici e fotovoltaici, fino all’eolico e al recupero delle acque piovane. Non è solo il sogno di ogni progettista attento all’ambiente, è una realtà ormai affermata e sempre più avanzata: è la nuova sede Atag Italia di Peschiera del Garda, in provincia di Verona, realizzata secondo un progetto interno Atag che vede una stretta correlazione di base tra pianificazione architettonica ed impiantistico- termotecnica.
Un contesto perfetto per tradurre in pratica tutte le applicazioni tecnologiche prodotte dall’azienda e costituire un “laboratorio” d’eccezione per soluzioni e progetti inediti.

«Il cuore dell’intero sistema, come della produzione Atag, è Modulo», esordisce l’ing. Danilo Abbianoni di Atag Italia.Tra la vasta gamma di prodotti che applicano il principio della condensazione, il generatore termico Modulo – studiato per ottimizzare e velocizzare la realizzazione delle centrali termiche – riveste un ruolo centrale giustificato da diversi motivi, primo fra tutti l’esclusiva opportunità della modularità.
Atag Italia è infatti la prima azienda ad ideare e divulgare il concetto della modularità applicato alle centrali termiche e tuttora l’unica ad offrire una gamma di prodotti modulari molto ampi: oltre a ben 99 prodotti standard, esecuzioni speciali ed accessori sono progettati e realizzati ad hoc per rispondere con estrema precisione ad ogni esigenza della clientela. La parola torna all’ingegnere: «Tra le forme di produzione di energia termica e riscaldamento, per la nostra sede abbiamo seguito la logica di avere a disposizione più fonti energetiche: questo ci permette di scegliere la soluzione sempre ottimale, in termini di resa e di rispetto dell’ambiente». Partiamo dalla combustione: l’acqua calda è prodotta da un generatore modulare, cui si aggiunge l’integrazione con l’energia solare prodotta da collettori termici piani e sottovuoto. Tecnologie basate sulla volontà del massimo risparmio energetico: in particolare, «un aspetto fondamentale per il recupero energetico è dato dalla possibilità di recupero del calore di scarto derivante dall’utilizzo dei generatori in sala prove. L’obiettivo primario di utilizzo dei generatori in questo sala è, appunto, verificarne il funzionamento, testarne le funzionalità etc. Molti test avvengono mettendo i generatori in funzione; il calore così generato, anziché essere dissipato viene recuperato e convogliato ad un sistema di accumulo». In questo caso i sistemi di regolazione, indispensabili in un sistema complesso che utilizza più fonti energetiche, hanno il compito di valutare e utilizzare momento per momento la fonte energetica con il minor costo di produzione. «La priorità – specifica il nostro interlocutore – viene quindi data al calore di recupero della sala prove, che è sostanzialmente gratuito dato che i generatori verrebbero comunque utilizzati; successivamente, laddove è possibile, interviene il collettore solare». L’energia che ne deriva è praticamente a costo zero, conferma l’ingegnere: una volta montato l’impianto e provveduto all’energia elettrica di pompaggio, sostanzialmente non ci sono ulteriori oneri per la produzione di energia; il generatore termico Modulo interviene infatti solo come ultima risorsa, quando altre tipologia di energia a minor costo ed impatto siano non presenti o insufficienti.
Due parole sul solare: i collettori solari Atag Italia sono piani e a tubi sottovuoto. Atag privilegia la produzione di base dei collettori piani perché ritenuti i più indicati per impianti solari termici in termini di costi, semplicità di impianto, efficienza energetica; i collettori a tubi sottovuoto sono caratterizzati da maggior efficienza e da un risparmio di superficie necessaria (- 20%) a parità di energia, a fronte però di maggiori spese di installazione e gestione. Nella nuova sede sono presenti entrambe le tipologie di pannello «per rispondere una volta di più – interviene Abbianoni – alla volontà di indagare e testare le prestazioni delle rispettive tecnologie, per muoverci poi di conseguenza.
A questa finalità sperimentale e di verifica fa capo anche l’installazione di un impianto di produzione di energia elettrica con collettori fotovoltaici con potenza di picco di circa 15 kw, collegati in parallelo alla rete elettrica pubblica, ad integrazione dell’utilizzo delle fonti energetiche alternative. Il dimensionamento è stato effettuato per uguagliare a livello annuale i consumi previsti per tutta la struttura Atag, così da non avere rilevanti interscambi d’energia in ingresso e in uscita con l’ente erogatore e poter agire in autonomia quasi totale; la rete elettrica funge da camera di compensazione, erogando al nostro impianto energia elettrica nei momenti in cui la produzione è ridotta e prelevandone il surplus dei momenti di produzione elevata in cui l’insolazione è maggiore. Infine, un ulteriore elemento di innovazione si ritrova in un’applicazione esterna integrata nel sistema Atag: due aerogeneratori eolici sfruttano l’energia del vento per la produzione di energia elettrica. E magari – scherza, ma non troppo, l’ingegnere – la nostra sede può fungere da verifica sul campo in previsione di una futura produzione di sistemi eolici, per una gamma ecologica Atag completa!»

Alla base dell’intero sistema elaborato per la sede Atag vi è quindi una filosofia di risparmio energetico e attento calibramento delle risorse: al medesimo principio si ispira anche l’applicazione della stratificazione tramite collettore di equilibramento. «In questo caso – riprende l’ing. Abbianoni – oltre alla “gerarchia delle fonti energetiche” in termini di regolazione si aggiunge un loro ordinamento anche in base al livello termico: le due forme di produzione di energia – tramite collettore solare e tramite generatore a condensazione – rispondono al principio secondo cui ad una temperatura di utilizzo più bassa corrisponde un rendimento maggiore.
Partendo dal basso, tramite l’equilibratore sono chiamate in causa dapprima le energie utilizzabili a più bassa temperatura, in particolare l’energia derivante dal collettore solare; nella parte alta vengono quindi convogliate le energie a medio-alta temperatura provenienti dalla sala prove e dal generatore. Allo stesso modo, sul lato impianti, si può sfruttare questa stratificazione per avere una distribuzione a più alta temperatura per il sistema di trattamento dell’aria e, analogamente, una distribuzione a più bassa temperatura per l’impianto a pavimento.
Si crea così un ordine – una “gerarchia”, appunto – in funzione della temperatura, sia in fase di acquisizione che di cessione dell’energia».
A questa tecnologia di produzione sono stati abbinati sistemi altrettanto efficienti in termini di sistemi di distribuzione: «innanzitutto l’impianto radiante a pavimento – precisa l’ingegnere – che, fra tutte le tipologia impiantistiche, è la soluzione che richiede la minor temperatura di alimentazione e impianto di aria primaria; l’impianto è stato inoltre correttamente dimensionato per essere alimentato con acqua a bassa temperatura (intorno ai 50°, il livello termico prodotto dai generatori a condensazione)». In questo caso, per l’impianto a pavimento Atag Italia ha scelto il proprio prodotto Floor Roll, dotato di pannello isolante in polistirene espanso sinterizzato, particolarmente indicato per le sue caratteristiche di posa veloce su grandi superfici.
Il dimensionamento specifico dell’impianto solare è inoltre funzionale all’utilizzo anche nella stagione estiva: come conferma l’ingegnere, « l’impianto a pavimento ha la funzione di apportare il maggior apporto possibiledi raffreddamento, mentre l’impianto ad aria completa il raffreddamento sensibile e controlla l’umidità relativa; sfruttando l’impianto a pavimento, che si occupa di asportare una buona parte del calore dai locali, è possibile limitare i volumi di aria trattata a quelli strettamente necessari per il ricambio.
Non essendoci quantità sensibili d’acqua calda sanitaria, in estate la presenza del collettore solare può quindi assicurare una deumidificazione adeguata senza abbassare troppo la temperatura: il calore gratuito legato al collettore solare viene parzialmente ceduto all’aria, evitando quindi il rischio di un raffrescamento eccessivo senza far intervenire la centrale termica.
Al generatore si ricorre dunque solo per l’ultima parte di integrazione termica, quando le fonti energetiche a costo inferiori non sono più in grado di sopperire ai bisogni». Ecco come è possibile ottenere ottimi risultati di rendimento e risparmio declinando anche “in versione estiva” il campo di attenzione principale di Atag, il riscaldamento: «in questo caso il trait d’union è dato dall’impianto a pavimento: in fase invernale viene dimensionato e adottato per i suoi maggiori pregi in termini di riscaldamento (comfort, gestione del calore, arredabilità migliore …) mentre in estate può essere usato per coprire una parte delle necessità climatiche specifiche. In termini speculari, operando a bassa temperatura in inverno si ottiene la massima efficienza in relazione ai generatori termici, mentre operare con le temperature richieste dall’impianto in fase di raffrescamento durante la bella stagione offre a sua volta un effetto positivo per i macchinari frigoriferi e adibiti la produzione del freddo».
Passando ad osservare più da vicino il cuore dell’impianto globale, notiamo un aspetto interessante: il sistema ad integrazione solare installato costituisce il prototipo di una novità di prodotto recente ma già affermatissima, il generatore modulare termosolare Q Solar Maxi. «Proprio sulla base degli studi e risultati rilevati direttamente dal nostro impianto – nelle parole dell’ing. Abbianoni  -abbiamo ritenuto di realizzare per il mercato un generatore analogo, che ripercorresse le medesime scelte progettuali in modo però più compatto e pratico. È nato così di Q Solar Maxi, il modulo termico premiscelato a condensazione con  integrazione solare, prefabbricato e da assemblare semplicemente secondo un preciso schema di montaggio e regolazione.». La sede Atag stessa si è quindi proposta come “banco di prova” per l’elaborazione di un generatore modulare che raccogliesse tutte le funzioni del prototipo installato, associando la logica della modularità alla prefabbricazione nella produzione specifica di Atag Italia. «Basta osservare la composizione  del nostro impianto – sottolinea l’ingegnere – per vedere l’ispirazione alla base di Q Solar Maxi: il concetto della modularità discende dal nostro prodotto di punta Modulo, costituito da una composizione in cascata di generatori termici: nato esclusivamente per l’utilizzo termico (riscaldamento ambienti e acqua calda), ci ha offerto lo spunto per applicarne il principio al modulo termico ad integrazione solare che, in versione “singola”, è rappresentato dalla nostra caldaia Q Solar. Dopo l’introduzione a livello nazionale di fonti energetiche integrative, Atag ha elaborato una sorta di connubio tra Modulo e Q Solar, in cui il concetto di modulo espanso si estende all’energia solare: ecco Q Solar Maxi, in cui si mixano le caratteristiche di modularità, gestione a cascata, ottimizzazione delle potenze erogate e regolazione specifica». Per Atag e per la tecnologia ecologica in generale, un doppio passo avanti: rispetto ai sistemi oggi in commercio, che prevedono l’uso dell’energia solare solo per la produzione di acqua calda sanitaria, Q Solar Maxi riesce a sfruttare l’energia solare anche per il riscaldamento ambienti.
Un’innovazione di enorme importanza nel panorama impiantistico, particolarmente preziosa nell’applicazione per la multiutenza e per impianti centralizzati a zone contabilizzate. «Il tocco finale per confermare l’autonomia in totale efficienza dell’impianto della sede di Atag Italia – conclude l’ingegnere – sarebbe la possibilità di completare l’intero sistema con un satellite di zona. non è utilizzato perché, per i nostri uffici, non è necessario contabilizzare parti di energia: questa è però un’esigenza dell’edilizia residenziale multiutenza. Ecco che, in vista di questo tipo di applicazione del nostro sistema, abbiamo ideato un satellite per distribuire il calore e l’acqua sanitaria alle utenze di un impianto centralizzato con qualsiasi tipologia impiantistica di climatizzazione ambienti, assicurando la regolazione e la contabilizzazione dei consumi di ciascun utente. A fini didattici e di test abbiamo comunque ragionato anche per la nostra sede aziendale in termini analoghi: su ognuno dei tre sistemi di produzione (Modulo, caldaie della sala prove e collettori solari) abbiamo inserito un sistema di contabilizzazione che, utilizzando un misuratore di portata, due sensori di temperatura e una unità elettronica di integrazione a microprocessore, consente di valutare i flussi energetici prodotti da ciascuno dei tre sistemi». È evidente come, nel caso dell’edilizia residenziale multiutenza, lo stesso concetto di contabilizzare il flusso energetico possa essere applicato tramite il satellite di zona Atag per ripartire correttamente i costi di esercizio dell’impianto e offrire ad ogni utente una maggior consapevolezza diretta dei consumi effettuati. Senza tralasciare ulteriori osservazioni del nostro interlocutore: «unendo la capacità di regolazione, che definisce le temperature desiderate nei propri ambienti, alla contabilizzazione si dà quindi facoltà all’utente di usare i suoi spazi abitati con la stessa autonomia di una caldaia autonoma, mantenendo però i vantaggi di un unico generatore per l’intero condominio (assenza di obblighi di manutenzione personale, aumento della sicurezza dell’edificio, con evidenti plus in termini di praticità e risparmio ). Così si evita anche la “trappola”  della caldaia autonoma, che sembra la soluzione più indicata in termini di autogestione; in realtà, essendo gli appartamenti di un condominio confinanti, basta un vicino di casa che regoli la propria caldaia su una temperatura inferiore perché il calore dell’appartamento accanto venga in parte sottratto da questa disparità di temperatura; l’autonomia quindi è solo parziale». Esclusa l’opportunità del satellite, le regolazioni standard sono comunque firmate Atag: per il controllo, l’alimentazione e la protezione di Modulo è specificamente progettato il quadro elettrico Supervisor Mk2 Plus, mentre a Q Solar Maxi è dedicato Orion System.
Quest’ultimo, così come il sistema di supervisione e telegestione via web Atag STS, è stato sviluppato internamente dall’ufficio tecnico Atag per avere una visione completa dell’impianto in qualsiasi momento e contesto, tramite collegamenti Internet protetti da password, per verificare ed eventualmente modificare i parametri di funzionamento dell’impianto; questi sistemi possono essere applicati a ogni proposta Atag, consentendo di migliorare l’affidabilità e tempestività di risposta da parte della manutenzione su ogni tipologia di impianto, dalla caldaia singola al generatore modulare per la grossa utenza.
In breve tempo quindi – circa un anno e mezzo di attività, dall’inaugurazione dell’edificio a fine 2007 – Atag Italia ha saputo migliorare le logiche di funzionamento del proprio impianto ricavando i trends dalla memoria del sistema, sempre nell’ottica del minimo consumo energetico; con un monitoraggio costante sono state, e sono tuttora, affinate le strategie di regolazione in funzione dei consumi energetici. Gli esiti della ricerca di Atag sulla propria sede sono sotto gli occhi di tutti: tutti i prodotti Atag nascono da uno studio condotto quotidianamente in prima persona, nella volontà (perseguita da oltre dieci anni) di essere sempre un passo avanti nell’ambito della tecnologia ecologica.

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