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Gli impianti per la produzione di energia eolica e di impianti fotovoltaici che hanno visto un forte sviluppo in Germania comportano una produzione di energia non costante nel tempo. Nelle stagioni molto ventilate e soleggiate vi è infatti una sovraproduzione di energia elettrica che non può essere immessa nella rete o stoccata. Inoltre la svolta energetica prevista dal governo tedesco prevede che nei prossimi anni vengano dismesse le centrali nucleari ancora funzionanti che hanno finora soddisfatto buona parte del carico di base richiesto. La svolta energetica richiede buone capacità di stoccaggio. La svolta energetica può avere successo soltanto a condizione che si sviluppino delle capacità di stoccaggio tali da poter immagazzinare l’energia elettrica per renderla disponibile quando necessario. Una possibilità in questo senso che consente di stoccare una sovrapproduzione di energia elettrica proveniente da fonti di energia rinnovabili è offerta dalla produzione di combustibili gassosi noti con il nome di “power to gas”. In una prima fase dall’energia elettrica prodotta in eccesso si potrebbe produrre idrogeno, il quale potrebbe essere stoccato nella rete del gas in una percentuale pari al 2-5%. Un’alternativa migliore in questo senso è data dal metano, che ha una compatibilità prossima al 100% con il gas naturale. L’energia elettrica in eccesso diventa metano. Nel corso della conferenza dell’Agenzia Tedesca per l’Energia che si è tenuta nei mesi scorsi a Berlino, Ulrich Schmack, amministratore delegato di Microbenergy, azienda appartenente al Gruppo Viessmann, ha esposto un nuovo processo biologico per la produzione di metano. Questo il procedimento in sintesi: l’energia elettrica in eccesso prodotta da centrali eoliche o impianti fotovoltaici viene impiegata per indurre un’elettrolisi per ricavare idrogeno dall’acqua. Successivamente, tramite un processo biologico, l’idrogeno viene convertito in metano. La CO2 necessaria in questo processo può provenire da qualsiasi fonte. Raddoppia il volume di stoccaggio. La sinergia tra gli impianti di biogas esistenti con la tecnologia “power to gas” potrebbe quindi raddoppiare la capacità di stoccaggio attualmente disponibile: l’anidride carbonica contenuta nel biogas e l’idrogeno prodotto tramite elettrolisi generata dall‘energia elettrica in eccesso subiscono il processo di metanizzazione. Stoccaggio a lungo termine per l’energia elettrica L‘immissione del metano prodotto dall’energia elettrica come SNG (Synthetic Natural Gas) nella rete di fornitura di gas naturale rappresenta una soluzione per lo stoccaggio a lungo termine dell’energia elettrica. Il processo di metanizzazione necessario avviene come reazione secondaria nei processi di produzione di biogas. Questo processo biologico offre il vantaggio che può avvenire anche senza che siano necessarie temperature elevate. Consiglia questo comunicato ai tuoi amici