L’inquinamento atmosferico uccide 7 milioni di persone all’anno

Si è celebrata ieri la 4a giornata internazionale dell’aria pulita per i cieli blu che vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sui gravi impatti dell’inquinamento atmosferico, che causa ogni anno 6,7 milioni di morti premature. La giornata riunisce ricercatori, imprese, governi e singoli cittadini per affrontare il problema dell’inquinamento

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L'inquinamento atmosferico uccide 7 milioni di persone all'anno

Si è celebrata ieri, 7 settembre, la quarta Giornata internazionale dell’aria pulita per i cieli blu, nata con l’obiettivo di sensibilizzare e mobilitare l’azione globale per combattere l’inquinamento atmosferico, che il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha recentemente definito una “emergenza globale“.

Gli inquinanti presenti nell’aria, dovuti principalmente all’attività antropica,  rappresentano infatti il maggior rischio ambientale diretto per la nostra salute e la notizia terribile è che il 99% della popolazione mondiale respira aria non sicura. Il che significa un maggiore rischio di sviluppare gravi malattie, cardiache e polmonari, ictus e tumori. I dati ci dicono che l‘inquinamento causa oltre 6,7 milioni di morti premature l’anno e 2,4 miliardi di persone sono esposte a livelli pericolosi di inquinamento atmosferico domestico.

Martina Otto, responsabile del segretariato della Coalizione per il clima e l’aria pulita, in occasione della quarta giornata annuale dell’aria pulita, ha spiegato perché è importante questa giornata e ha ricordato  cosa si può fare per contrastare le conseguenze dell’inquinamento atmosferico.

“Anche se praticamente tutti respiriamo aria inquinata, non respiriamo tutti la stessa aria: le differenze nei livelli di inquinamento atmosferico spesso corrispondono ad altre disuguaglianze, con implicazioni per la salute che compromettono la qualità della vita e comportano costi per l’individuo, le nostre società e le nostre economie”.

Ridurre l’inquinamento atmosferico non è importante “solo” per migliorare la salute umana, ma anche – e forse soprattutto – per affrontare la triplice crisi planetaria del cambiamento climatico, della perdita di natura e biodiversità, dell’inquinamento e dei rifiuti, oltre che per aiutarci a raggiungere diversi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Il tema di questa 4a edizione “#TogetherForCleanAir“, vuole stimolare una riflessione, continua Martina Otto, sul fatto che anche se le soluzioni per affrontare il problema dell’inquinamento atmosferico esistono, per attuarle con successo è necessario che ci sia una collaborazione a livello globale da parte di tutti, dai cittadini ai referenti politici, alle aziende. “Affrontare l’inquinamento atmosferico in modo costruttivo significa cercare soluzioni transfrontaliere, consentire la cooperazione tra le città e le aree circostanti, stabilire accordi regionali e creare una piattaforma globale che faciliti la condivisione di esperienze interregionali”.

Cosa possiamo fare per migliorare la qualità dell’aria?

Non esiste un’unica soluzione adatta a tutti i contesti, prosegue Martina Otto, ma tutti possiamo e dobbiamo agire e ci sono delle linee comuni. Per esempio i Governi dovrebbero applicare gli standard fissati nel 2021 nelle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e le imprese dovrebbero monitorare l’inquinamento che emettono e promuovere attivamente programmi di riduzione delle emissioni.

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