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Il nuovo report dell’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) “Delivering on the UAE Consensus: Tracking progress toward tripling renewable energy capacity and doubling energy efficiency by 2030” segnala un forte ritardo nella traiettoria globale per triplicare la capacità delle energie rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030, come previsto dalla COP28. Nonostante il boom delle rinnovabili nel 2023, le attuali politiche e gli investimenti previsti coprono solo la metà del fabbisogno per raggiungere questi ambiziosi obiettivi. Per colmare questa lacuna, sarà necessario triplicare gli investimenti annuali, portandoli a 1,5 trilioni di dollari entro il 2024-2030, dai 570 miliardi di dollari nel 2023. Vediamo quali sono le principali sfide e le azioni prioritarie indicate dal report. Le lacune nei progressi verso la triplicazione delle energie rinnovabili Il report di IRENA, presentato in collaborazione con COP28, COP29 e il Global Renewables Alliance, ha evidenziato che il mondo è ben lontano dal raggiungere l’obiettivo di triplicare la capacità delle rinnovabili, dai 3,9 terawatt (TW) odierni, fino a 11,2 TW entro il 2030, richiedendo ulteriori 7,3 TW in meno di sei anni. Attualmente, le proiezioni indicano che ci sarà invece un divario di 3,8 TW – ovvero il 34% al di sotto dell’obiettivo. Il documento sottolinea che non è solo una questione di capacità installata, ma di politiche insufficienti per sostenere l’aumento richiesto. “Oggi, stiamo suonando l’allarme”, ha dichiarato Francesco La Camera, Direttore Generale di IRENA, sottolineando l’urgenza di interventi politici mirati. Le attuali politiche nazionali non sono in grado di garantire il raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel consenso degli Emirati Arabi Uniti per mantenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5°C. Per raggiungere il traguardo, è fondamentale rivedere i Contributi Determinati a livello Nazionale (NDCs) entro il 2025, con piani specifici e misurabili per l’integrazione delle rinnovabili. La Camera ha affermato: “I prossime NDCs devono segnare un punto di svolta, riportando il mondo sulla giusta strada”. La sfida del raddoppio dell’efficienza energetica Oltre all’espansione delle energie rinnovabili, il raddoppio dell’efficienza energetica rappresenta un altro pilastro per raggiungere gli obiettivi del 2030. Il report indica la necessità di incrementare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica dal 2% del 2022 al 4% annuo fino al 2030. Questo richiederà interventi accelerati nell’elettrificazione dei settori industriali, del trasporto e degli edifici, oltre a una spinta maggiore per l’adozione di misure di efficienza. Le attuali lacune non riguardano solo le tecnologie, ma anche la disponibilità di fondi e l’accesso al credito per i Paesi emergenti. “Le economie in via di sviluppo, in particolare l’Africa subsahariana, ricevono 40 volte meno investimenti pro capite rispetto alla media globale”, si legge nel report. Il calo del 47% degli investimenti nelle rinnovabili in Africa tra il 2022 e il 2023 dimostra la necessità di una maggiore collaborazione internazionale per colmare questi gap. La creazione di condizioni favorevoli per il finanziamento, tramite la mitigazione dei rischi e l’accesso a finanziamenti agevolati, sarà determinante per garantire l’adozione delle tecnologie energetiche più avanzate. Investire di più e agire in fretta Il report IRENA invita i governi, il settore privato e la società civile ad agire con urgenza e ambizione. La prossima COP29, spiega H.E. Mukhtar Babayev, COP29 President-Designate, dovrà segnare una svolta, promuovendo iniziative che accelerino lo sviluppo delle rinnovabili e l’efficienza energetica, anche attraverso la creazione di “zone energetiche verdi, il rafforzamento delle reti elettriche, l’aumento della capacità di stoccaggio dell’energia e lo sviluppo dell’idrogeno pulito”. Senza un aumento significativo degli investimenti – pari a 1,5 trilioni di dollari l’anno – e una revisione delle politiche globali, l’obiettivo di mantenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5°C rischia di diventare irraggiungibile. In questo contesto, il ruolo della cooperazione internazionale sarà fondamentale per finanziare e supportare i Paesi più vulnerabili, garantendo una transizione energetica equa e sostenibile. Come ha dichiarato Bruce Douglas, CEO del Global Renewables Alliance, “L’industria ha dimostrato di poter superare le aspettative quando i giusti quadri normativi sono in atto. Ora è il momento per i governi di cogliere questa opportunità e consegnare il cambiamento”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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