Iren inaugura il primo impianto europeo per il recupero di metalli preziosi dai RAEE

Il Gruppo IREN ha avviato in Toscana un innovativo impianto per il recupero di metalli preziosi e materie prime critiche dai RAEE di apparecchiature elettriche ed elettroniche, riducendo l’impatto ambientale.

Iren inaugura il primo impianto europeo per il recupero di metalli preziosi dai RAEE

L’innovazione industriale e la sostenibilità ambientale si incontrano in Toscana con l’inaugurazione del primo impianto in Europa per il recupero di metalli preziosi e materie prime critiche dai RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). Protagonista il Gruppo Iren che ha presentato questa eccellenza tecnologica, che rappresenta un modello avanzato di economia circolare a filiera corta.

L’impianto, unico nel suo genere, si trova a Terranuova Bracciolini (AR) ed è stato realizzato da Valdarno Ambiente, società del Gruppo Iren. Questa struttura è destinata a diventare un punto di riferimento per il recupero di materiali strategici, contribuirà a ridurre la dipendenza dalle importazioni e a sostenere la transizione ecologica del Paese. Basti considerare che nel nostro paese solo il 30% dei rifiuti elettronici viene recuperato correttamente.

Tecnologia innovativa per il recupero di metalli preziosi

L’impianto, che si estende su una superficie di 2.400 mq, è progettato per trattare oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno, recuperando metalli di valore come oro, argento, palladio e rame, che provengono da piccoli elettrodomestici e dispositivi elettronici a fine vita.

Si tratta di una struttura innovativa ed eccellente grazie in particolare alla combinazione di un processo di disassemblaggio meccanico avanzato e un innovativo trattamento idrometallurgico.

Questa tecnologia consente di estrarre metalli preziosi con una precisione superiore ai metodi tradizionali; ridurre il consumo energetico rispetto ai processi di estrazione mineraria e limitare le emissioni di CO2 fino a tre volte meno rispetto ai metodi convenzionali.

“Il nostro obiettivo è coniugare innovazione e sostenibilità, contribuendo attivamente alla transizione ecologica del Paese”, ha dichiarato Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren.

Grazie all’implementazione di un sistema di blockchain, tutti i materiali recuperati saranno tracciati e certificati, garantendo totale trasparenza e sicurezza nella filiera.

Un contributo concreto alla filiera dell’economia circolare

Attualmente, oltre il 90% delle schede elettroniche recuperate in Italia viene esportato per essere trattato all’estero. L’impianto di Iren cambia questa dinamica, favorendo il trattamento locale e promuovendo l’indipendenza nazionale nel settore del riciclo di metalli preziosi.

L’impianto può recuperare ogni settimana 1 kg di oro, 2 kg di argento, 0,5 kg di palladio, 500 kg di rame puro e fino a 700 kg di rame in polvere.

Questi numeri si traducono in circa 200 kg di metalli preziosi e 57 tonnellate di rame all’anno, rappresentando un contributo significativo per l’industria manifatturiera, con particolare attenzione al distretto orafo aretino.

“La possibilità di fornire materie prime recuperate direttamente ai distretti locali rappresenta un valore aggiunto per l’economia del territorio e rafforza la nostra strategia di sostenibilità”, ha aggiunto Eugenio Bertolini, Amministratore Delegato di Iren Ambiente.

L’impianto, dotato di autorizzazione per i requisiti End of Waste, non prevede scarichi idrici industriali: l’acqua utilizzata viene trattata e riutilizzata, mentre le emissioni in atmosfera sono ridotte al minimo grazie a sistemi di filtrazione avanzati.

Processo di recupero: un ciclo virtuoso

Il funzionamento dell’impianto si basa su un ciclo altamente tecnologico suddiviso in fasi specifiche:

  1. Separazione termo-meccanica – Le schede elettroniche vengono riscaldate fino a 220 °C, facilitando la separazione dei componenti. I materiali vengono triturati e classificati per dimensione.
  2. Lisciviazione (leaching) – Attraverso soluzioni acide specifiche, i metalli non nobili (ferro, piombo, stagno, alluminio) vengono rimossi, mentre il rame viene recuperato e purificato elettroliticamente.
  3. Recupero dei metalli preziosi – Argento, oro e palladio vengono estratti in reattori dedicati. L’argento viene trasformato in lingotti, l’oro viene affinato fino a 24 carati e il palladio viene recuperato in forma liquida.

Grazie a questo ciclo integrato, l’impianto riesce a garantire un’alta efficienza di recupero, riducendo al minimo gli sprechi e massimizzando la resa in termini di metalli preziosi.

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