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Pubblicato il Rapporto IEA 2016, gas naturale e rinnovabili guideranno la crescita della domanda futura di energia L’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) ha pubblicato l’edizione 2016 dell’World Energy Outlook, la prima dopo la firma degli accordi di Parigi per il clima, entrati in vigore il 4 novembre, che evidenzia che fino al 2040 le rinnovabili e il gas naturale saranno sempre più competitivi nel soddisfare la domanda di energia. In uno degli scenari proposti, quasi il 60% della nuova capacità di energia installata a livello globale proverrà da fonti rinnovabili, che per la maggior parte saranno competitive senza sovvenzioni. Tra le fonti pulite, che si prevede raddoppieranno nei prossimi 25 anni, è attesa una crescita molto rapida in particolare di fotovoltaico i cui costi medi dovrebbero calare del 40-70% ed eolico, settore per cui è prevista una diminuzione dei costi del 10-25%. Cina e India sono i paesi in cui il solare fotovoltaico registra la maggiore crescita. Ricordiamo che ad oggi l’Italia è il Paese con la quota maggiore di energia prodotta con pannelli solari, l’8%. Nel periodo di proiezione, diminuisce l’aumento del consumo di petrolio che comunque raggiunge i 103 milioni di barili al giorno (mb/g) nel 2040 e la crescita del carbone si arresta quasi del tutto. Nonostante queste buone premesse è necessario aumentare gli sforzi e definire sfide più ambiziose in termini di decarbonizzazione ed efficienza, per soddisfare gli impegni assunti dalla COP21 per il clima e, si legge nel rapporto, che l’era delle fossili è tutt’altro che terminata. Fatih Birol, direttore esecutivo dell’AIE sottolinea che non esiste una sola storia del futuro energetico globale: saranno le politiche dei governi a determinare quanto sarà sostenibile il nostro futuro. A questo proposito la vittoria di Donald Trump in America ha aperto scenari preoccupanti. Con il trend attuale infatti non è pensabile di soddisfare l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura ben al di sotto di 2°C, ma nel nel 2100 si potrebbe arrivare a +2,7° C. La strada verso i 2° C è difficile, ma può essere raggiunta solo se le politiche per accelerare ulteriormente le tecnologie low carbon e l’efficienza energetica saranno attuate in tutti i settori. Sarebbe necessario che il picco emissioni di carbonio venisse raggiunto nei prossimi anni e che l’economia globale diventasse carbon neutral entro la fine del secolo. Per fare un esempio secondo uno degli scenari del Weo 2016, il numero di auto elettriche dovrebbe superare i 700 milioni entro il 2040, e dovrebbe calare di più di 6 milioni di barili al giorno la domanda di petrolio. La trasformazione necessaria per assicurare un contenimento dell’aumento della temperatura mondiale entro 1,5° C, è invece radicale. Tra le principali economie sviluppate, Stati Uniti, Unione Europea e Giappone sembrano essere ampiamente in grado di rispettare i loro impegni sul clima, anche se risulterà fondamentale il conseguimento di ulteriori miglioramenti in materia di efficienza energetica. Molti degli impegni assunti a Parigi si concentrano sul settore elettrico: nel nostro scenario centrale, le rinnovabili rappresentano circa il 60% di tutta la nuova capacità.Faith Birol. ha commentato che “La prossima frontiera per la storia rinnovabili è quello di espandere il loro uso nei settori dell’edilizia, dei trasporti e industriali dove esiste un enorme potenziale di crescita”. A livello globale stiamo entrando in un periodo di maggior volatilità dei prezzi del petrolio e la domanda globale dell’oro nero continuerà ad aumentare fino al 2040, soprattutto a causa della mancanza di facili alternative nel trasporto merci su strada, l’aviazione e petrolchimici. Tuttavia, la domanda di petrolio dalle autovetture è destinata a calare anche se il numero di veicoli raddoppierà nel prossimo quarto di secolo, grazie soprattutto ai miglioramenti in termini di efficienza, ma anche all’aumento nell’uso di biocarburanti e alla crescita della vendita di auto elettriche. Il consumo di carbone crescerà molto poco nei prossimi 25 anni, perché la domanda in Cina inizia a diminuire sensibilmente grazie agli sforzi per combattere l’inquinamento atmosferico e diversificare il mix di combustibili. Anche il mercato del gas sta cambiando, con la quota di GNL che supererà i gasdotti. Lo studio World Energy Outlook analizza anche il concetto di sicurezza energetica ridefinito dalla transizione energetica in atto con una valutazione dei possibili rischi futuri, dalla scarsità di investimenti, fondamentali all’approvvigionamento energetico, agli asset non più utilizzati e prematuramente dismessi. Scarica il sommario del World Energy Outlook 2016 Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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