La giunta comunale, lo scorso 14 gennaio, ha approvato il Piano energetico ambientale comunale (Peac) che, attraverso vari interventi, porterà per gradi Macerata alla riduzione della sua dipendenza energetica e all'attenuazione dei rischi da inquinamento. Presentato dal vicesindaco e assessore all'Ambiente Lorenzo Marconi, il piano energetico ambientale comunale è previsto da una legge nazionale che inserisce il fattore energia nella programmazione. Significa che tutto ciò che verrà costruito nei prossimi decenni a Macerata (per esempio le piscine) dovrà basarsi su energie rinnovabili. Dopo l'approvazione della giunta comunale, comunque, il Piano dovrà essere sottoposto al consiglio. Verrà inoltre illustrato nel prossimo mese di febbraio ai cittadini all'interno del forum sul risparmio energetico di Agenda 21. Una delle chiavi di volta del Peac è la diffusione della tecnologia solare termico e solare fotovoltaico. A dare il via al primo piano ambientale redatto dal Comune, alla luce delle indicazioni della Regione, sarà il cimitero, dove verrà realizzato un impianto fotovoltaico di sessanta – settanta kilowatt per illuminare le corsie del camposanto, il funzionamento dei montacarichi e degli ascensori. Inoltre, le lampade votive a filamento saranno sostituite con quelle a basso consumo, che garantiranno un risparmio energetico pari a ventimila kilowatt l'anno ogni mille lampade e una riduzione delle emissioni in atmosfera di dieci tonnellate di anidride carbonica. Oltre ai suddetti interventi previsti al cimitero, dopo che sono stati raccolti tutti i dati disponibili sulla situazione nel territorio comunale e dopo aver individuato le criticità, il Comune ha preventivato quindici schede principali e interventi realizzabili all'interno del territorio. Tra questi la rimodulazione dei consumi negli uffici comunali, l'illuminazione pubblica e, in collaborazione con i commercianti, l'illuminazione commerciale. Inoltre, verrà fatta una promozione del solare-termico. La situazione attuale è stata analizzata da Maurizio Di Marino, Romina Spina e Matteo Petrelli dell'Osservatorio geofisico sperimentale. Secondo i dati del Gse (Gestore del servizio elettrico), sul territorio maceratese sono in funzione solo quindici impianti per una potenza istallata di ottantotto kilowatt, che evitano l'immissione in atmosfera di sessanta tonnellate di anidride carbonica. La linea del risparmio è quella seguita per i settemila centri luminosi, suddivisi in centoquattordici impianti esistenti nelle strade interne al centro abitato, alimentati tutti a bassa tensione: sarà completata la sostituzione delle lampade a vapori di mercurio con quelle al sodio ad alta pressione, verranno riconvertiti i sistemi di illuminazione ad alto consumo energetico e sarà completata l'installazione di riduttori di flusso su tutti gli impianti di potenza superiore a cinque o dieci kilowatt. Il Comune definirà quindi accordi di programma con le banche per ottenere finanziamenti a tassi agevolati per i privati che vorranno avvalersi dell'energia solare e con il progetto "Appalto calore" affiderà a terzi la gestione degli impianti termici installati nei settantacinque edifici comunali: saranno dismesse le centrali a gasolio, che verranno convertite a metano, e saranno realizzati otto impianti solari-termici per la produzione di acqua calda negli impianti sportivi della città. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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