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Nell’ambito del Festival della Fotografia Europea di Reggio Emilia inaugura il 16 maggio, presso il Laboratorio di Architettura, la mostra a cura di Sara Codarin “Il Respiro della Terra”. Il percorso fotografico parte dagli spunti che offre lo sfruttamento sempre più intenso del territorio, analizza le conseguenti modificazioni che ha subìto il paesaggio, interpretate come un susseguirsi di cause-conseguenze che interferiscono irreversibilmente con l’equilibrio fisico degli elementi, in un confronto tra uomo, architettura, città e territorio. Il fil-rouge è la presenza dell’elemento umano, riferimento dimensionale che contribuisce alla proporzione e alla comprensione della profondità dello spazio. Lo sfuttamento delle risorse viene identificato su diversi piani: su quello orizzontale, ad esempio, è riconoscibile la presenza di attività agricole estensive, mentre sul piano verticale è evidente un utilizzo dello spazio a scopo insediativo. La composizione di questo paesaggio della densità permette di assistere alla composizione di realtà urbane che sembrano sostituirsi alla morfologia del territorio naturale, assecondandone le forme. La faccia opposta della medaglia rappresenta il dualismo con i paesaggi lividi e deserti delle cave per l’estrazione di materiali da costruzione, o con gli impianti industriali i cui lineamenti si confondono con gli scenari idilliaci in cui sono immersi. “Il Respiro della Terra” In mostra dal 16 maggio al 20 giugno Laboratorio di Architettura, via Porta Brennone 21, Reggio Emilia (RE). Orari: Domenica 17 maggio 10,00-13,00 e 15,00-19,00 Martedì e giovedì dalle 17,00 alle 19,00 Sabato dalle 17,00 alle 20,00 Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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