Nel nome un destino: STAR

Si chiama STAR (Solare Termodinamico ad Alto Rendimento) ed ha la grandezza delle vere stelle: è un progetto innovativo per produrre energia solare e con costi vantaggiosi rispetto a quelli delle fonti non rinnovabili. E' stato presentato all'Osservatorio astrofisico di Arcetri, presso il Dipartimento di Astronomia dell'Università di Firenze, nei giorni scorsi. L'idea portante è quella di migliorare l'efficacia della raccolta della radiazione solare e, al contempo, la concentrazione ottenibile

Ci affidiamo a una citazione, per capire il significato letterale dell'innovativo STAR: "Per migliorare l'efficienza, a differenza dei campi solari 'a torre' esistenti, in cui gli specchi sono fermi rispetto al suolo e inseguono il sole ruotando su due assi per proiettarne la luce sulla torre, nel caso di STAR gli specchi sono raggruppati su uno o più carrelli che ruotano attorno alla torre: in tal modo, essi (gli specchi) non devono più compensare il moto in azimuth del sole. Gli angoli di incidenza ridotti eliminano gran parte degli effetti di proiezione che riducono l'efficienza di raccolta della radiazione solare negli impianti 'a torre'. Con STAR, nel corso dell'anno, si raccoglie circa il doppio di radiazione solare rispetto all'impiego di un impianto tradizionale". Nato da una proposta dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf Arcetri), il progetto è stato sviluppato dall'Istituto Nazionale di Ottica Applicata (Inoa-Cnr) e finanziato, con 600mila euro, dalla Regione Toscana.

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Solare termico

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