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Poco di fatto alla Conferenza mondiale sul clima, al di là di un avvio delle procedure di revisione dei target di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra fissati nel 2015 Si è conclusa la COP23, conferenza sul clima che si è svolta a Bonn coinvolgendo quasi 200 paesi sotto la presidenza delle Fiji e che registra come risultato più significativo l’avvio del percorso di revisione degli impegni di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra fissati nel 2015 dalla COP21 di Parigi, insufficienti per rispettare i termini stessi dell’accordo di limitare il riscaldamento globale entro i 2 gradi rispetto ai livelli pre-industriali e possibilmente entro 1,5°. L’UE si è impegnata a ridurre le proprie emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. La COP 23 ha inoltre confermato il sostegno finanziario ai paesi poveri colpiti dagli impatti dei cambiamenti climatici in corso; infine circa 20 paesi tra cui l’Italia hanno firmato un’alleanza per eliminare l’utilizzo del carbone per la produzione di energia. Rossella Muroni Presidente nazionale di Legambiente spiega che l’azione concreta perché l’accordo di Parigi diventi realtà partirà con la COP24 del prossimo anno a Katowice in Polonia. In particolare da gennaio 2018 inizierà il percorso per definire gli aggiornamenti dei target nazionali in vista della Cop24. Proprio per questo è necessario che nei prossimi mesi ci sia un pieno accordo sul testo negoziale concordato, in modo da poter adottare a Katowice le linee guida finali secondo quanto previsto a Parigi. “L’Europa deve fissare una strategia per zero-emissioni entro il 2050, in modo da poter avere tutti gli strumenti a disposizione per rivedere l’attuale impegno di riduzione del 40% al 2030, aumentandolo in coerenza con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi”. Contemporaneamente, continua la Presidente di Legambiente, è necessario rivedere i target proposti per rinnovabili ed efficienza energetica in discussione nell’ambito del pacchetto Clima-Energia 2030, in modo da poter facilitare la revisione dell’attuale impegno di revisione delle emissioni. Il ministro dll’Ambiente Gian Luca Galletti ha proposto di ospitare in Italia nel 2020 la COP26: il nostro paese – ha detto il ministro– non è solo già in linea con gli obiettivi al 2020, ma conta di superarli considerevolmente, offrendo alle nostre aziende opportunità di crescita. Abbiamo approvato – ricorda Galletti – la Strategia per lo Sviluppo Sostenibile e la nuova Strategia Energetica Nazionale, che prevede di eliminare l’uso del carbone entro il 2025 e raggiungere il 55% di produzione elettrica da energie rinnovabili entro il 2030”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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