Efficienza energetica negli edifici, l’Europa richiama l’Italia

L’Italia rischia il rinvio di fronte alla Corte di Giustizia europea per il mancato recepimento della direttive sull’efficienza energetica in edilizia.

La Commissione europea ha inviato al nostro Governo e ad altri tre Paesi (Bulgaria, Grecia e Portogallo) la richiesta di notificare entro due mesi le misure per il rispetto delle regole europee sull’efficienza e risparmio energetico nei palazzi nuovi ed esistenti.

I quattro Stati, secondo Bruxelles, non hanno rispettato gli obblighi della direttiva 2010/31/Ue, che prevede che gli Stati membri stabiliscano e attuino dei requisiti minimi di consumo energetico, assicurino la certificazione di tali consumi e prevedano ispezioni regolari agli impianti di riscaldamento e di condizionamento.

La direttiva, inoltre impone agli Stati membri di assicurare che, entro il 2021, tutti i nuovi edifici rientrino nella categoria dei cosiddetti “edifici a energia quasi zero”.

In particolare, l’Italia è stata deferita insieme agli altri tre Paesi per non aver recepito la normativa nel diritto nazionale entro il 9 luglio 2012.

Il rischio di un deferimento alla Corte Ue (e conseguenti multe in casi di condanna) per il nostro Paese appare assai concreto, considerato che, con il Parlamento sciolto e le elezioni politiche alle porte, sarà difficile recepire una direttiva così importante in appena due mesi.

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