Green City: precisi standard energetici per gli insediamenti urbani del futuro

Più di un terzo dei consumi energetici del nostro Paese è legato agli insediamenti urbani, che andrebbero progettati in modo più sostenibile, riorganizzando anche tutti i servizi connessi all’abitare, quali il trasporto di persone e merci e i servizi di produzione e distribuzione dell’energia. Questo è quanto emerso da “Green city, una sfida possibile“, il Convegno organizzato da ISES ITALIA e Rinnovabili.it a Bologna nell’ambito di SAIE, il salone internazionale per l’edilizia, che ha visto la partecipazione non solo del mondo imprenditoriale, ma anche di quello istituzionale.
Tanti gli aspetti affrontati durante la mattinata: dal ruolo della politica nelle strategie della sostenibilità urbana fino ad arrivare a quello della mobilità, degli incentivi e delle nuove frontiere tecnologiche nel settore delle rinnovabili. Il contesto delle politiche internazionali obbliga oramai l’edilizia a determinati standard energetici che vanno sempre più affinandosi, fino a prevedere che al 2020 debbano esistere solo i cosiddetti “nearly zero energy buildings“.
All’apertura dei lavori da parte dei Consiglieri di ISES ITALIA Paolo Tabarelli De Fatis e Mauro Spagnolo, quest’ultimo anche Direttore di Rinnovabili.it, hanno fatto seguito prestigiosi interventi, finalizzati ad analizzare le attuali criticità degli insediamenti urbani e a individuare nuovi strumenti per diminuire i consumi delle città, che, come ha ricordato il Consigliere Tabarelli, assorbono più del 50% dell’energia disponibile: si è parlato, infatti, di smart grid e smart building, di come possa essere sostenibile la mobilità urbana e di quale sia il ruolo degli incentivi nella strategia della sostenibilità urbana, per poi scendere nei dettagli più tecnici, affrontando tematiche quali le applicazioni degli impianti geotermici su scala urbana, le nuove frontiere dell’integrazione solare in edilizia, l’innovazione dei componenti trasparenti degli edifici, la building automation, la certificazione energetica e quella ambientale.
L’approccio da privilegiare, dunque, è quello dell’insediamento urbano, piuttosto che del singolo edificio, che, secondo gli esperti intervenuti, sarebbe in grado di garantire un’economia di scala e permetterebbe di realizzare investimenti con tempi di ritorno ragionevoli e risultati eccelsi in termini di benefici ambientali. Come ha concluso il Consigliere Spagnolo, “solo attraverso un’attenta progettazione sostenibile che riguardi metodiche, sistemi, tecnologie e materiali si potranno raggiungere risultati soddisfacenti”.

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Tema Tecnico

Architettura sostenibile, Sostenibilità e Ambiente

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