Batterie per emobility: l’importanza della circolarità nel futuro della mobilità elettrica 18/03/2024
Cosa rientra nell’Ecobonus 2024, novità e conferme per il 2024: l’elenco aggiornato dei lavori 15/02/2024
DL Energia e Legge di Bilancio 2024: l’opinione di chi opera nel campo delle fonti rinnovabili 20/12/2023
Dispositivi smart per monitorare i consumi, gestire gli edifici in maniera ottimizzata e limitare i costi 14/03/2024
Elettrificazione del trasporto merci in Italia: per la transizione servono infrastrutture, investimenti e una volontà di sviluppo 28/03/2024
Rubinetto o bottiglia? Qualità, sicurezza e sostenibilità: guida alla scelta consapevole delle acque potabili naturali e minerali 27/03/2024
Il dossier pubblicato da Legambiente, Ecosistema rischio 2017, mostra un’Italia fragile il cui territorio è stato abusato creando enormi problemi di dissesto idrogeologico, che il cambiamento climatico non può che peggiorare I dati appena pubblicati da Legambiente sul rischio idrogeologico in Italia sono decisamente preoccupanti: il dossier Ecosistema rischio 2017 appena pubblicato e realizzato in collaborazione con Unipol, sulla base di un questionario inviato a 7.145 amministrazioni comunali considerate ad alta pericolosità idrogeologica (oltre l’88% del totale) secondo i dati dell’Ispra, presenta infatti una fotografia poco rassicurante. Ben il 70% dei comuni oggetto dell’indagine ospitano abitazioni in aree a rischio. Nel 27% si parla di interi quartieri, mentre nel 50% dei comuni ci sono impianti industriali. Nel 15% dei casi nelle aree a rischio si trovano scuole o ospedali, mentre nel 20% sono presenti strutture ricettive o commerciali. Particolarmente preoccupante constatare che non si tratti di inefficienze solo del passato: negli ultimi 10 anni infattiil 9% dei comuni (136) ha edificato in aree a rischio e 110 hanno realizzato case, quartieri o strutture sensibili e industriali in aree vincolate, nonostante il recepimento del PAI (Piani di assetto idrogeologico) nella pianificazione urbanistica. Nonostante il 70% dei comuni intervistati provveda ad attività di manutenzione ordinaria delle sponde dei fiumi, ci sono ancora dati preoccupanti anche sulla cementificazione dei letti dei fiumi: sono il 9% le amministrazioni che hanno “tombato” tratti di corsi d’acqua sul proprio territorio, con una conseguente urbanizzazione delle aree sovrastanti, mentre solo il 4% ha eseguito la delocalizzazione di abitazioni costruite in aree a rischio e il 2% la delocalizzazione di fabbricati industriali. Il risultato impressionante di questa superficialità è che oggi sono più di 7,5 milioni i cittadini che vivono o lavorano in zone ad alto rischio. Bisogna anche considerare gli effetti dei cambiamenti climatici, che amplificano gli effetti di frane e alluvioni, con periodi di siccità e l’intensificazione di fenomeni piovosi estremi. Solo negli ultimi 3 anni i danni economici legati al maltempo sono quantificabili in 7,6 miliardi di euro. Lo Stato ad oggi ha risposto stanziando circa il 10% di quanto necessario, 738 milioni di euro E’ necessario, secondo Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente, investire nella prevenzione e mettere in atto politiche coerenti con le strategie di adattamento ai cambiamenti climatici. “E’ importante pensare a politiche urbanistiche e territoriali di adattamento al clima per diminuire gli effetti devastanti che frane e alluvioni continuano ad avere sul nostro territorio, come ad esempio la delocalizzazione degli edifici più a rischio, come previsto dal comma 118 della Legge di Stabilità del 2014”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
28/03/2024 Energia pulita: investire nelle economie emergenti può limitare il riscaldamento globale A cura di: Tommaso Tetro Solo il 15% degli investimenti totali nelle rinnovabili è destinato ai mercati emergenti. Per rispettare gli ...
21/03/2024 Emissioni gas serra, il Wwf lancia l’allarme, mentre l’UE toglie l’obbligo di riduzione per il settore agricolo A cura di: Giorgio Pirani Emissioni gas serra legate all'agricoltura, secondo il WWF le strategie dell'UE per ridurle impattano sul cambiamento ...
19/03/2024 L’importanza della chimica per la transizione energetica e per il clima A cura di: Andrea Ballocchi La chimica è fondamentale in molteplici processi e settori, con un impatto anche in termini di ...
19/03/2024 Innovare per proteggere: come la tecnologia diventa centrale nella conservazione delle foreste A cura di: Fabiana Valentini La Giornata internazionale delle Foreste è stata istituita il 21 marzo del 2012. L'obiettivo è incoraggiare ...
15/03/2024 Italia avanti con decarbonizzazione, calano emissioni CO2 e minimo fossili da 50 anni A cura di: Tommaso Tetro L'analisi dell'Enea sul sistema energetico nel 2023. E' in atto il processo di decarbonizzazione, record per ...
14/03/2024 L'Europa non è pronta al cambiamento climatico: il rapporto dell’EEA A cura di: Giorgio Pirani Cambiamento climatico: l’Europa sta registrando i più rapidi aumenti delle temperature al mondo e i rischi ...
13/03/2024 La crescita delle energie rinnovabili ha limitato l'aumento delle emissioni globali nel 2023 Un rapporto IEA rileva che la crescita delle energie rinnovabili ha limitato l'aumento delle emissioni globali, ...
13/03/2024 Direttiva Case Green: il PE approva A cura di: La Redazione Il parlamento europeo approva la Direttiva Case Green: edifici a emissioni 0 entro il 2050. Caldaie ...
12/03/2024 GBC Italia: focus sulla transizione energetica del costruito a KEY 2024 Green, smart cities e efficientamento energetico del patrimonio costruito: i temi che ha portato GBC Italia ...
07/03/2024 KEY, è il tempo delle rinnovabili A cura di: Raffaella Capritti Grande successo per KEY – The Energy Transition Expo, manifestazione dedicata alle energie rinnovabili e alla transizione ...