La scuola italiana insicura e non sostenibile

Ecosistema Scuola: il triste quadro tracciato da Legambiente delle scuole italiane, poco sicure e inefficienti. Dal 2014 al 2020 conclusi solo 2.121 progetti dei 6.547 previsti. Permane il divario tra nord e sud

Rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente alla XX edizione

Presentata da Legambiente, in un evento streaming, la 20a edizione di Ecosistema Scuola, l’indagine annuale dedicata alla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi. Ne emerge un quadro allarmante e per nulla lusinghiero: gli edifici scolastici sono vecchi, per il 60% sono stati costruiti prima del 1976 e molti necessiterebbero di importanti interventi di manutenzione, per il 29% urgenti. I lavori, anche dove sono stati previsti e finanziati vanno a rilento: i dati dicono infatti che dal 2014 al 2020, su 6.547 progetti previsti, ne sono stati finanziati 4.601 e realizzati solo 2.121. Una forbice legata a diverse variabili, prima tra tutte la differenza tra importo stanziato e spesa effettiva.

Le scuole, si legge nel comunicato di Legambiente, possono diventare protagoniste della transizione ecologica, proprio per questo la proposta lanciata dall’associazione ambientalista al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è di inaugurare “100 scuole sostenibili nelle ‘periferie’ del Paese dando il via alla riqualificazione energetica partecipata degli edifici”, attraverso la realizzazione di Istituti realizzati secondo i criteri della bioedilizia e aperti alla cittadinanza, anche  oltre gli orari scolastici.

Il COVID-19 ha fatto emergere con ancora più forza le criticità delle infrastrutture scolastiche. Quello che stiamo vivendo è un periodo storico importantissimo in cui si possono veramente mettere le basi per un nuovo paese più sostenibile ed efficiente da un punto di vista energetico: l’ultima versione del Recovery Plan ha stanziato 6,8 miliardi di euro per l’edilizia scolastica. Risorse, secondo Legambiente, molto importanti ma non sufficienti a risolvere le emergenze. Bisogna partire – sottolinea Vanessa Pallucchi, vice presidente di Legambiente, dalle priorità superando gli ostacoli e le inefficienze. “L’edilizia scolastica e i servizi che girano intorno all’ecosistema scuola devono essere ripensati e rilanciati in una dimensione di sostenibilità ambientale e sociale: sono le gambe su cui poggerà la possibilità di successo ed efficacia della transizione ecologica, che ha fra i suoi obiettivi principali il superamento della povertà educativa”.

L’Associazione ambientalista denuncia anche la mancanza di un’anagrafe scolastica completa e precisa, che potrebbe aiutare a pianificare risorse ed interventi di messa in sicurezza ed efficientamento energetico da attuarsi entro il 2030.

Le criticità dell’edilizia scolastica

Il Rapporto si riferisce ai dati del 2019 e segnala che il 58% delle scuole prese a campione (6.156 edifici in 87 comuni capoluogo di provincia, frequentati da circa 1,2 milioni di studenti), non ha le certificazioni base come l’agibilità; il 43% si trova in area sismica 1 e 2, cioè a rischio di terremoti fortissimi o forti; e solo il 30% è realizzato con la tecnica antisismica. La pandemia ci ha insegnato inoltre quanto siano essenziali i servizi di trasporto pubblico scolastico, che vanno certamente ottimizzati.

Gli edifici con certificazione energetica sono solo il 28% e solo il 6,3% si trova nella classe energetica A, più del 72,2% rientra nelle ultime tre classi energetiche (E, F, G). Negli ultimi 5 anni il 15% degli edifici del campione (ma solo il 2,4 nel sud Italia) ha realizzato interventi di efficientamento, che hanno riguardato soprattutto l’installazione di caldaie a condensazione, la sostituzione di vetri e serramenti, l’isolamento delle coperture e/o delle pareti esterne e, in misura minore, l’installazione di impianti di energia rinnovabile.

Gli istituti in cui si utilizzano fonti di energia rinnovabile sono solo il 18,1%.

Percentuale di scuole che utilizzano le rinnovabili
Fonte Legambiente

Sono 145 gli edifici, soprattutto nel nord Italia, in cui c’è ancora l’amianto. La metà delle scuole non ha impianti per lo sport e poco più della metà ha la mensa scolastica.

Permane una forte differenza tra nord, centro, sud e isole.


Articolo aggiornato

 

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