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E’ stata pubblicata la prima relazione sullo stato dell’Unione dell’energia, che analizza i progressi compiuti da quando lo scorso febbraio la Commissione Europea ha illustrato la propria strategia per realizzare un’Unione dell’energia verso un’economia a basse emissioni di CO2 e attenta a energie rinnovabili ed efficienza energetica, quest’ultima ripensata radicalmente e considerata una fonte di energia a sé stante. Si tratta di una grande opportunità per i cittadini che dovrebbero diventare attori attivi di questo cambiamento e per le imprese europee che stanno modificando i loro modelli aziendali. Inoltre nel settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica si stanno creando in Europa nuove specializzazioni e occasioni di lavoro.Il Rapporto in particolare individua le principali aree di intervento per il 2016 e contiene conclusioni strategiche a livello nazionale, regionale e europeo. E’ sicuramente in atto una transizione verso un’economia più sostenibile, basti pensare che ad oggi più di 160 paesi, responsabili per oltre il 90% delle emissioni globali, hanno presentato i loro contributi all’accordo di Parigi. In questo processo l’UE ha proposto un obiettivo interno vincolante di riduzione delle emissioni, in tutti i settori dell’economia, di almeno il 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Dopo la conferenza di Parigi, è necessario che tutti i paesi concretizzino gli impegni che si sono assunti.La Strategia dell’Unione europea sta portando buoni risultati sul fronte dell’utilizo delle fonti di energia rinnovabile, della conseguente decarbonizzazione, dell’efficienza energetica e della ricerca e innovazione. Si tratta di elementi collegati tra loro che costituiscono la base su cui gli stati membri dell’UE possono avviare l’elaborazione dei loro piani nazionali integrati per il periodo dal 2021 al 2030. La metodologia proposta per gli indicatori chiave è il primo passo in vista della quantificazione e del monitoraggio dei risultati dell’Unione dell’energia. Lo stato dell’Unione dell’energia è accompagnato da 28 schede informative che contengono una valutazione della realizzazione dell’Unione dell’energia per ciascun Stato membro. “Gli eventi geopolitici mantengono l’energia in cima alle priorità, si legge nel comunicato della Commissione. Il 2015 è stato caratterizzato dal conflitto in corso tra la Russia e l’Ucraina; dal persistere dei prezzi bassi del petrolio che ha un impatto sui mercati energetici di tutto il mondo; dall’annuncio di nuove iniziative commerciali per nuove infrastrutture di approvvigionamento di gas naturale dalla Russia; dalle nuove prospettive aperte dall’accordo nucleare con l’Iran, come pure dal costante declino della produzione interna di combustibili fossili”. La Relazione sui progressi compiuti in materia di efficienza energetica all’orizzonte 2020 (20%) evidenzia che, nonostante i significativi progressi compiuti, gli sforzi collettivi degli Stati membri rappresentano solo un risparmio di energia primaria del 17,6% rispetto alle proiezioni per il 2020. Tuttavia, la Commissione continua a ritenere che l’obiettivo del 20% sarà raggiunto, a condizione che la legislazione in vigore dell’UE sia pienamente attuata, gli sforzi si intensifichino, aumenti il livello di ambizione e migliorino le condizioni di investimento. Per quanto concerne le emissioni di gas serra, il rapporto sottolina che l’UE è sulla buona strada per conseguire l’obiettivo 2020 di riduzione delle emissioni del 20%, nonché gli obiettivi del protocollo di Kyoto. Tuttavia, per raggiungere l’obiettivo per il 2030, sono necessarie ulteriori misure. La Commissione ha avviato una consultazione pubblica, che durerà fino al 10 febbraio prossimo, sulla futura revisione della direttiva sulle energie rinnovabili. Miguel Arias Cañete, Commissario per l’Azione per il clima e l’energia, ha commentato: “L’Unione dell’energia sta prendendo forma. Sono stati compiuti molti progressi in questi ultimi mesi, ma occorre ora passare all’attuazione vera e propria di tutte le azioni necessarie. Nel 2016 ci concentreremo in particolare sulle proposte legislative volte a migliorare il funzionamento del mercato dell’elettricità, aumentare ulteriormente la quota di energie rinnovabili, ridurre il nostro consumo energetico e garantire la sicurezza del nostro approvvigionamento di gas. In questo modo il sistema energetico dell’UE sarà più forte e saranno garantite tutte le condizioni per la transizione dell’UE verso un sistema energetico a basse emissioni di carbonio. Nel momento in cui l’attenzione di tutti è rivolta ai negoziati di Parigi, rinnoviamo il nostro impegno a favore di un ruolo guida dell’Europa e delle attività internazionali per lottare contro i cambiamenti climatici.” Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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