Renzi loda l’Italia delle rinnovabili ma invita all’astensionismo il 17 aprile

Matteo Renzi in USA per qualche giorno inizia il suo viaggio visitando Stillwater, la centrale ibrida che integra nello stesso sito la generazione di più rinnovabili

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Il premier Matteo Renzi posta su facebook la prima puntata del diario di bordo del suo viaggio in America, che parte dalla visita a Stillwater, la centrale ibrida di energie rinnovabili più innovativa del mondo, che è italiana. Merito, come dice il primo Ministro nel post di fb, di Enel e Enel Green Power e delle tecnologie sviluppate e integrate nel sito per il geotermico, per il solare fotovoltaico, per il solare termico. 

Renzi continua il suo intervento invitando a investire in ricerca e innovazione e sottolinea il ruolo importante che le energie green hanno nel nostro paese: “Le rinnovabili vedono l’Italia tra i leader mondiali e ne siamo orgogliosi. Ma dobbiamo avere consapevolezza che un mondo che va avanti solo a rinnovabili per il momento è solo un sogno. Dobbiamo ridurre la dipendenza dai fossili e le emissioni, come abbiamo fatto negli ultimi 25 anni (in Italia -23% di emissioni CO2). Ma il petrolio e gas naturale serviranno ancora a lungo: non sprecare ciò che abbiamo è il primo comandamento per tutti noi”.

Non si fanno attentere le prime reazioni, a cominciare da Greenpeace che proprio nei giorni scorsi ha pubblicato lo studio “Le rinnovabili nel mirino” che denuncia l’attacco del Governo al mondo del fotovoltaico ed eolico in particolare. 

Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace sottolinea con una certa ironia che da una parte Renzi parla delle rinnovabili da sostenere, vantando i successi italiani nel mondo, dall’altra “invita gli italiani a disertare un referendum nazionale, schierandosi dalla parte dei petrolieri”. L’accusa è che il Governo stia invece facendo di tutto per attaccare un settore così importante, attraverso provvedimenti retroattivi come lo spalma incentivi,  modificando la tariffa elettrica per frenare il risparmio energetico e finendo per causare un aumento delle nostre bollette, bloccando i piccoli impianti domestici, specialmente quelli fotovoltaici. “Nel 2012 in Italia erano entrati in esercizio quasi 150 mila nuovi impianti fotovoltaici: nel primo anno dell’era Renzi sono stati appena 722. L’anno scorso nel solo settore eolico si sono persi 4000 posti di lavoro”.

Contemporaneamente, continua il comunicato di Greenpeace nel 2014 sono aumentati gli incentivi alle fossili, “come riporta il Fondo monetario internazionale, nel 2014 l’Italia ha regalato alle fonti sporche 13,2 miliardi di dollari, un dato addirittura in crescita rispetto ai 12,8 miliardi del 2013. In Germania confermano incentivi per le fonti rinnovabili per oltre 23 miliardi, in Italia le penalizziamo con incentivi che non superano gli 11 miliardi”. 

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