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Il “Collegato Ambientale” con l’approvazione definitiva della Camera, con 169 sì e 32 no, è diventato Legge dopo una lunga attesa. Si tratta di un importante strumento per la promozione della green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo delle risorse naturali.Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, con molto entusiasmo lo definisce “Una piccola finanziaria verde che aiuta la società e le imprese ad andare nella direzione di un’economia più green e circolare. La strada indicata anche dalla Cop21 di Parigi”. Il Collegato contiene una serie di misure che rafforzano il recupero e il riciclo delle materie prime seconde, quelle per la riduzione della quantità di rifiuti prodotti e le disposizioni in sostegno della mobilità sostenibile, misure per incrementare la raccolta differenziata insieme alla strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile. Vengono introdotti finanziamenti per attività connesse all’ambiente e alla green economy, agevolazioni sulle tasse sui rifiuti per i comuni virtuosi e misure per contrastare il dissesto idrogeologico. In riferimento agli interventi di bonifica da amianto, il Collegato attribuisce “ai soggetti titolari di reddito d’impresa che effettuano nell’anno 2016 interventi di bonifica dall’amianto su beni e strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, nel limite di spesa complessivo di 5,667 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019, un credito d’imposta nella misura del 50% delle spese sostenute per i predetti interventi nel periodo di imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della presente legge”. Il credito d’imposta, ripartito in 3 quote annuali, non spetta per gli investimenti di importo unitario inferiore a 20.000 euro. Per l’attuazione di tali disposizioni deve essere emanato entro 90 giorni un decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. Il Collegato predispone la strategia nazionale delle Green community per valorizzare territori rurali e di montagna che intendono sfruttare in modo equilibrato le risorse principali di cui dispongono, tra cui in primo luogo acqua, boschi e paesaggio, e aprire un nuovo rapporto sussidiario e di scambio con le comunità urbane e metropolitane, in modo da poter impostare, nella fase della green economy, un piano di sviluppo sostenibile. In riferimento allo smaltimento dei pannelli fotovoltaici a fine vita, immessi sul mercato successivamente alla data di entrata in vigore della presente legge, deve essere adottato un sistema di garanzia finanziaria e un sistema di geolocalizzazione delle medesime tipologie di quelle richieste dal GSE nel disciplinare tecnico adottato nel mese di dicembre 2012, recante “Definizione e verifica dei requisiti dei ‘Sistemi o Consorzi per il recupero e riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita’ in attuazione delle ‘Regole applicative per il riconoscimento delle tariffe incentivanti’ (DM 5 maggio 2011 e DM 5 luglio 2012)». La presidente di Legambiente Rossella Muroni commenta favorevolmente l’approvazione della Legge e in particolare il fondo per la progettazione delle opere contro il dissesto idrogeologico e lo stanziamento di risorse per l’abbattimento degli edifici abusivi costruiti in zone a rischio; l’istituzione della nuova ecotassa sulle discariche che premia i comuni più virtuosi; il nuovo sistema per gli acquisti verdi fondato su criteri ambientali minimi; il ritorno del vuoto a rendere; l’introduzione delle compostiere di comunità; la responsabilità del trasportatore in caso di sversamento in mare di sostanze pericolose; l’istituzione del mobility manager scolastico e il finanziamento per gli spostamenti casa scuola e casa lavoro; il divieto di immissione e foraggiamento di cinghiali su tutto il territorio nazionale. Non del tutto soddisfatto il WWF che segnala aspetti positivi e negativi del collegato: “Abbiamo atteso due anni che il Collegato ambientale diventasse legge avendo anche partecipato direttamente all’elaborazione degli articoli per istituire finalmente un Comitato Nazionale per il Capitale Naturale ma siamo costretti a segnalare aspetti positivi e negativi, denunciando l’incoerenza di Governo e Parlamento. Infatti, nel Collegato ci sono alcune norme importanti, che valutiamo positivamente, quali appunto quelle che forniscono strumenti innovativi per raggiungere l’obiettivo di un modello economico più sostenibile basato sull’uso razionale delle risorse, istituendo il Comitato nazionale per il capitale naturale che redigerà un rapporto annuale di valutazione degli effetti delle politiche pubbliche sul patrimonio naturale del nostro Paese inserito nell’ambito della programmazione economica nazionale e il Catasto dei sussidi ambientalmente favorevoli e sfavorevoli, nonché definiscono la delega al Governo per la valutazione economica dei Servizi eco sistemici, altri due temi fondamentali per avviare la nostra economia su percorsi più sostenibili. Accanto a queste disposizioni condivisibili – aggiunge il WWF – è stata approvata anche una norma che scardina la Valutazione di Incidenza su progetti che vadano ad incidere sulla Rete Natura 2000 creata proprio per tutelare specie e habitat unici in Europa. Le autorità italiane dovrebbero sapere che è stata aperta dal 2014, su reclamo di WWF e LIPU, una istruttoria EU Pilot proprio sulla scorretta applicazione in Italia della Direttiva Habitat. Il WWF annuncia che chiederà all’Europa di aprire una procedura d’infrazione per violazione della normativa comunitaria”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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