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Si è parlato del futuro del sistema energetico nel nostro paese, alla luce del PNRRe dei target climatici UE, nel corso del convegno “L’energia di domani. Il settore alla sfida del PNRR” durante il quale è stato presentato l’Irex Annual Report 2021, studio del think tank che dal 2008 analizza il settore delle rinnovabili e anticipa i possibili scenari futuri. Crescono gli investimenti nelle rinnovabili Si conferma che nell’anno della pandemia il sistema elettrico italiano ha tenuto molto bene e le energie pulite hanno aumentato la propria percentuale nel mix energetico. Lo scorso anno sono cresciti, e significativamente, anche gli investimenti, che hanno raggiunto complessivamente 9,1 miliardi, pari a 10,9 GW (+7%). In totale le operazioni mappate dall’Irex sono state 254, +20% rispetto al 2019, considerando gli investimenti utility scale realizzati in Italia e quelli svolti all’estero dalle imprese italiane, e hanno interessato soprattutto fotovoltaico (50% delle acquisizioni) ed eolico (27%), in crescita biomasse, biometano e smart energy. Il calo del valore del 4,4% nel 2020 è legato alla diminuzione dei costi. Interessante notare che le rinnovabili sono sempre più apprezzata anche dagli investitori: l’indice Irex nel 2020 ha registrato infatti una crescita del 62,2%, a fronte di un calo del 6,8% del FTSE All Share e del -31,8% del FTSE Oil&Gas. In Europa nonostante la diminuzione dei prezzi, le rinnovabili hanno confermato una buona redditività degli investimenti, in linea con lo scorso anno, dimostrando di essere assolutamente competitive con le fossili. Crescita delle rinnovabili, il sistema elettrico è adeguato? La transizione verde, al centro anche del PNRR, è dunque iniziata ma le sfide che abbiamo di fronte sono ambiziose: raggiungere i 42 GW di fonti rinnovabili entro il 2030 richiede un cambio di marcia e, come ha sottolineato Alessandro Marangoni, ceo della società di analisi economiche Althesys, che ha guidato il team di ricerca “serve una visione di lungo termine, in un quadro in cui lo snellimento dell’iter di autorizzazione, la riduzione dei costi e la revisione del market design appaiono come imperativi strategici per l’Italia”. Bisogna semplificare gli iter burocratici, con la rimozione dei vincoli alle autorizzazioni attesa nel decreto Semplificazioni di prossima pubblicazione. E’ poi necessario spingere sull’innovazione: smart energy, mobilità e nuove tecnologie avranno un ruolo da protagoniste. Considerando il phase out dal carbone, le rinnovabili saranno sempre più il perno del mercato ma è fondamentale che il sistema elettrico italiano si dimostri adeguato, mettendo al centro la sicurezza degli approvvigionamenti, e ci sia sufficiente disponibilità di capacità flessibile, storage e infrastrutture. Tra le tecnologie che cresceranno anche in Italia eolico offshore – sono previsti 3,5 GW di progetti al largo delle coste italiane – pannelli bifacciali e tracker in impianti utility scale, idrogeno verde e sistemi di accumulo, con lo sviluppo di batterie associate a impianti, la creazione di piattaforme digitali per la gestione della generazione distribuita e delle comunità energetiche. In questo caso il Report segnala la significativa diminuzione dei costi delle tecnologie (a titolo di esempio tra il 2013 e il 2020 i costi della tecnologia al litio sono diminuiti di circa l’80%, passando, in media, da 668 a 137 dollari/kWh). Un’altra opportunità di cui si è parlato durante la tavola rotonda con alcune tra le principali aziende del settore energetico è quella del repowering degli impianti esistenti, che permette di aumentare (perfino triplicare) la produzione rinnovabile senza consumare nuovo suolo. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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