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A cura di: Tommaso Tetro Indice degli argomenti: La grande crisi del Pianeta: Covid-19 e cambiamenti climatici I ‘nuovi patogeni’ del clima I rischi diretti: il 91% dei disastri negli utimi 20 anni sono ‘climatici’ L’Italia fragile in mezzo al clima che cambia La salute e la sicurezza dell’umanità è sempre più in pericolo. La colpa è dei cambiamenti climatici e degli effetti dell’aumento degli eventi meteo estremi, dalla siccità alle alluvioni. Il Wwf lancia l’allarme citando questa volta nuovi studi partendo dall’appello della rivista Scientific American per la creazione di un Istituto nazionale su clima e salute negli Stati Uniti, al ‘grido’ ‘We need a national Institute of climate change and health’. La grande crisi del Pianeta: Covid-19 e cambiamenti climatici Quando l’emergenza sanitaria sta ancora spazzando il Pianeta con una seconda ondata più ampia nei numeri della prima – spiega il Wwf – riusciamo proprio “oggi come a valutare quanto sia importante essere pronti ad affrontare le emergenze sanitarie globali”. Ed è per questo che si potrebbe dire che c’è una sola grande crisi, dal Covid-19 al clima: sarebbe necessario prevedere i rischi legati ai cambiamenti climatici in corso anche nelle politiche sanitarie nazionali. Un ragionamento ampio che coinvolge anche Europa e Italia: entrambe devono prepararsi a impatti inevitabili, cercando di prevenire e mitigare per quanto possibile le conseguenze. I danni per la salute I pericoli dei cambiamenti climatici hanno implicazioni sulla società e sull’economia, oltre che sulla biologia delle persone più vulnerabili, emarginate, e povere del Pianeta. Sono soprattutto gli eventi meteo estremi a creare le condizioni per danni diretti alla salute: come per esempio alluvioni, siccità, e tempeste sempre più gravi. Naturalmente una minaccia alla salute è l’aumento dell’inquinamento atmosferico, l’aumento delle malattie trasmesse da determinati vettori, dall’acqua o dal cibo sempre più contaminati, dalla contrazione della produzione alimentare, e da cibi sempre più poveri di nutrienti, l’aumento dei conflitti, la distruzione di abitazioni, terreni agricoli, ecosistemi fertili, e migrazioni forzate. I ‘nuovi patogeni’ del clima I cambiamenti climatici possono aumentare – spiega il Wwf – la nostra probabilità di esposizione a nuovi patogeni. I meccanismi principali, di cui si parla nel rapporto del Wwf ‘Malattie trasmissibili e cambiamento climatico’, sono principalmente due. Primo: i cambiamenti climatici possono espandere l’areale geografico di specie che fungono da serbatoio o da vettori di una vasta gamma di patogeni, aumentando la probabilità di diffusione di zoonosi, ovvero di malattie trasmissibili da animali all’uomo (come per esempio il Morbo di Lyme, Babesiosi, sindrome polmonare da hantavirus, filariosi e West Nile virus, ma anche di peste bubbonica e tularemia). Secondo: la modifica dei regimi delle precipitazioni e delle temperature causata dai cambiamenti climatici: in particolare, precipitazioni molto intense accompagnate da temperature elevate possono favorire l’aumento di specie come le zanzare, vettori di patologie tipo la malaria, febbre della Rift Valley, Chikungunya, Dengue e Zika; mentre altre specie favorite dai cambiamenti climatici possono prosperare causando blastomicosi, echinoccoccosi, toxoplasmosi, tripanosomiasi e colera. I rischi diretti: il 91% dei disastri negli ultimi 20 anni sono ‘climatici’ I cambiamenti climatici possono danneggiare la nostra salute e minacciare le nostre vite anche in maniera più diretta. Secondo il rapporto delle Nazioni Unite (Undrr) e del Centro di ricerca sull’epidemiologia dei disastri (Cred) (‘Human cost of disasters’) il numero di eventi catastrofici avvenuti negli ultimi 20 anni, in termini di vite umane e danni economici, rispetto a quanto accaduto nei vent’anni precedenti, parlano in modo chiaro: su 7.348 disastri sono 6.681, pari al 91%, quelli direttamente o indirettamente legati al clima, con un impatto su 3,9 miliardi di persone ed oltre 500mila vittime. Tra le cause, al primo posto troviamo le inondazioni (3.254, più che raddoppiate) e le tempeste (2.043 eventi); ma anche ondate di calore (432), siccità (338) e incendi (238). Aumentano gli impatti del clima Tutti i disastri degli ultimi 20 anni sono in aumento rispetto al periodo precedente; cosa che conferma come siano già percepibili gli impatti della maggior frequenza degli eventi meteo estremi, tenendo in considerazione il fatto che le temperature medie globali nel 2019 sono state di 1,1 gradi superiori rispetto al periodo pre-industriale. Ed è evidente per esempio – come viene riferito nel rapporto – che la modifica delle precipitazioni mette a rischio il 70% dell’agricoltura mondiale che ha come fonte unica di irrigazione le piogge, e con questa si trovano esposti anche gli 1,3 miliardi di persone che ne dipendono. Un aumento delle temperature medie globali di 3 gradi esalterebbe questo quadro, rendendo inefficaci anche le migliori strategie di adattamento in molti Paesi. L’Italia fragile in mezzo al clima che cambia Anche in Italia – come viene mostrato dal rapporto del Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici – è “chiarissimo che fattori di rischio quali incendi, riduzione delle risorse idriche, desertificazione e perdita di produttività delle colture saranno amplificate dai cambiamenti climatici”. E “il Mediterraneo è una regione particolarmente vulnerabile alle ondate di calore, con temperature anche estreme, e alla siccità”. Gli effetti sulla salute umana “saranno particolarmente marcati nelle aree urbane e sulle fasce più deboli della popolazione, come bambini, anziani e disabili”. Inoltre il nostro territorio è naturalmente ‘fragile’: attualmente il 91% dei Comuni italiani è a rischio per frane e alluvioni, mentre sono oltre 7 milioni le persone vivono o lavorano ad alta pericolosità. Salvare il clima per salvare la salute Diventa evidente che un clima stabile è un fattore determinante per la salute umana. Raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi è per questo anche un importante target per la salute pubblica globale. Salvare il clima, mantenendo la temperatura media globale al di sotto di un aumento di 1,5 gradi, si traduce in salvare la salute. L’appello dell’Alleanza globale per il clima e la salute – insieme con tante altre organizzazioni sanitarie (diventato una ‘Call to action on climate and health’) prova a cercare una risposta all’emergenza sanitaria globale innescata dai cambiamenti climatici. Tra i punti fondamentali da promuovere, il rispetto e il rafforzamento degli impegni dell’accordo di Parigi, la transizione dai combustibili fossili alle rinnovabili, l’agricoltura sostenibile, cooperazione e politiche di sostegno al lavoro per coloro che potrebbero risentire del passaggio a un’economia decarbonizzata, integrare soluzioni per il clima nei sistemi sanitari pubblici, resilienza verso i cambiamenti climatici, investimenti adeguati e dedicati alla lotta ai cambiamenti climatici e al miglioramento del sistema sanitario. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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