Più vicina la stabilizzazione dell’ecobonus

Nella discussione in Senato dello scorso 12 aprile è stata approvata la stabilizzazione per tre anni del bonus del 65% per interventi di riqualificazione

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Al termine della discussione in Senato del 12 aprile sulla stabilizzazione dell’ecobonus, l’Assemblea ha approvato un testo di indirizzo unitario che impegna il Governo a stabilizzare l’agevolazione del 65% per la riqualificazione energetica degli edifici nel triennio 2017-2019.

In particolare, il viceministro dell’Economia, Enrico Morando, intervenendo nell’Aula del Senato ha proposto la riformulazione degli impegni delle mozioni con: «impegna il Governo a dare stabilità per il triennio 2017-2019 alla agevolazione fiscale del 65% prevista per la riqualificazione energetica degli edifici».

Alcune delle mozioni hanno chiesto una stabilizzazione più a lungo termine, per esempio il sen. Galimberti (FI-PdL) ha presentato la mozione n. 541 che impegnava il Governo a valutare di rendere permanente l’ecobonus del 65%, a individuare tipologie di intervento standard per il risparmio energetico, a semplificare la disciplina di regolazione delle attività di Energy services company, a sostenere interventi per il miglioramento degli edifici pubblici, a trasmettere una relazione annuale alle Commissioni parlamentari competenti sull’efficacia e l’impatto delle forme di sostegno.

Il sen. Girotto (M5S) ha illustrato la mozione n. 421 (testo 2), sottoscritta anche da SI-SEL, che impegnava il Governo a prevedere l’estensione della detrazione fiscale fino al 2020 anche attraverso la riduzione annuale o biennale della percentuale e a prevedere una rimodulazione delle tipologie di intervento ammesse ad agevolazione che premi il maggior risparmio energetico; a favorire maggiori investimenti per la riqualificazione degli edifici pubblici; a favorire lo sviluppo delle industrie di prodotti ad elevato contenuto tecnologico; a supportare le imprese che esportano prodotti e servizi per l’efficienza energetica.

Il sen. D’Ambrosio Lettieri (CoR) ha illustrato la mozione n. 547 che impegnava il Governo a chiarire che nei contratti di prestazione energetica debba essere applicata l’Iva agevolata al 10 per cento.

Il sen. Panizza (Aut) ha illustrato la mozione n. 553 che impegnava il Governo a ricomprendere far gli istituti autonomi per le case popolari che possono usufruire dell’agevolazione anche gli enti costituiti in forma di società aventi le stesse finalità sociali; a introdurre ulteriori premialità con riferimento al conto termico, ad accorciare i tempi di recupero dell’investimento.

Il Vice Ministro dell’economia Morando, pur condividendo le premesse di tutte le mozioni, non si è mostrato d’accordo con la proposta di ridurre i tempi del recupero delle spese sostenute (mozione 542 del sen. Consiglio (LN), che comporterebbe oneri molto gravosi. Ha ricordato la valenza fondamentalmente anticiclica della misura dell’ecobonus chiedendo a tutti i Gruppi di rinviare ad altra sede impegni attinenti la politica energetica del Paese di convergere su un unico dispositivo per la stabilizzazione per il triennio 2017-2019 l’agevolazione del 65 per cento per la riqualificazione energetica.

Tutti i Gruppi hanno accolto la proposta e hanno conseguentemente modificato le rispettive mozioni.

Il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, esprime soddisfazione per l’impegno assunto dal Governo e sottolinea che la stabilizzazione dell’ecobonus del 65% è di importanza fondamentale per gli immobili condominiali, “per i quali la proroga di anno in anno dell’agevolazione non ha finora permesso, in molti casi, a causa dei tempi necessari per la deliberazione e realizzazione dei lavori, di sfruttare una misura di particolare efficacia”. 

Positivi, con cautela, i commenti del primo firmatario della mozione del M5S, il senatore della Commissione Industria Gianni Girotto che da una parte evidenzia le opportunità per ambiente, salute, lavoro ed economia legate legate alla stabilizzazione dell’ecobonus; d’altra parte il senatore denuncia che il Governo se un passo verso il sostegno all’efficienza energetica, ne fa poi due indietro per esempio con la riforma delle tariffe degli oneri in bolletta, che favorisce i distributori di energia e scoraggia i clienti domestici e industriali ad effettuare ogni tipo di intervento di risparmio energetico e di autoproduzione rinnovabile, compromettendone anche i ritorni degli investimenti già effettuati.  L’auspicio, conclude il Senatore, è che il “il Governo tenga fede agli impegni assunti inserendo le disposizioni già nella prossima legge di stabilità”.   

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