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La conferenza annuale delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico COP26, in programma a Glasgow a novembre, è stata rinviata al 2021 a causa dell’emergenza COVID-19. la redazione L’fficio COP dell’UNFCCC (United Nations Framework Convention on Climate Change), con il Regno Unito e i suoi partner italiani, ha informato nei giorni scorsi che la COP 26 per il clima in programma a Glasgow dal 9 al 20 novembre, a causa del coronavirus è stata posticipata al 2021, anche se la data non è ancora stata decisa. Nel comunicato pubblicato sul sito dell’UNFCCC si legge che la riprogrammazione garantirà a tutte le parti di potersi concentrare sulle questioni da discutere in questa conferenza di vitale importanza, ambiziosa e inclusiva. “Continueremo a lavorare con tutte le parti coinvolte per aumentare le ambizioni climatiche, costruire la resilienza e ridurre le emissioni”. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha spiegato che oltre alla COP26, sono stati posticipati anche i due eventi preparatori in programma a Milano per il prossimo autunno, la pre-Cop e la Youth for climate. “Rimandare, però, non significa abbassare l’attenzione verso i cambiamenti climatici. Vogliamo tenere alta l’ambizione e far sì che ai tavoli negoziali partecipi il maggior numero di Paesi e che il coinvolgimento globale sia assicurato. Inoltre sul fronte interno manterremo alta la nostra ambizione attraverso il percorso del Green deal, il rilancio verde dell’Europa e del nostro Paese”. L’Italia è stata tra i paesi firmatari della recente lettera a Frans Timmermans, primo vicepresidente europeo delegato al Green deal con la richiesta di proporre entro giugno un Piano di target climatici al 2030 per ridurre le emissioni ad almeno il 50%. Il Presidente designato della COP26 e Segretario di Stato per gli Affari, l’Energia e la Strategia Industriale Alok Sharma ha sottolineato: “Il mondo sta affrontando una sfida globale senza precedenti e i paesi stanno giustamente concentrando i propri sforzi per salvare vite umane e combattere COVID-19. Continueremo a lavorare instancabilmente con i nostri partner per affrontare la crisi climatica con l’ambizione necessaria”. Il Segretario esecutivo delle Nazioni Unite per il cambiamento climatico, Patricia Espinosa, ha commentato: “Il COVID-19 oggi è la minaccia più grave per l’umanità, ma non possiamo dimenticare che il cambiamento climatico è la più grande minaccia per l’umanità nel lungo periodo. “Presto le economie ripartiranno”. Si apre un’opportunità per le nazioni di includere i più vulnerabili nei piani climatici, e di trasformare l’economia del 21° secolo rendendo protagoniste le tematiche del green, sicurezza, salute e resilienza. “Nel frattempo, continuiamo a sostenere e a sollecitare le nazioni a dare un significativo impulso all’ambizione climatica in linea con l’Accordo di Parigi“. Il Ministro Carolina Schmidt Presidente della COP25, ha sottolineato che “La decisione dell’Ufficio di presidenza sul rinvio della COP26 è purtroppo una misura necessaria per proteggere tutti i delegati e gli osservatori. La nostra determinazione è di assicurare che lo slancio per l’ambizione climatica continui, in particolare per la preparazione e la presentazione di nuovi NDC quest’anno”. Manuel Pulgar-Vidal, leader Clima ed Energia del WWF Internazionale commenta che la scelta di rimandare la COP26 è assolutamente condivisibile, perché l’emergenza in questo momento è la salute, ma l’azione per il clima deve rimanere una priorità e devono aumentare gli sforzi di tutti i paesi per “affrontare la crisi climatica in modo socialmente equo, decarbonizzando le economie e i sistemi energetici, aumentando le soluzioni basate sulla natura e contrastando l’agricoltura non sostenibile e la deforestazione, anche attraverso i pacchetti di stimolo alla ripresa economica. È particolarmente importante che i piani di ripresa dei Paesi siano allineati alle indicazioni della comunità scientifica”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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