Nuovi uffici centrali della National Trust



Heelis è un esemplare complesso di uffici che sta imponendo nuovi standard nel Regno Unito in materia di sostenibilità dei luoghi di lavoro. Si è guadagnato numerosi riconoscimenti per il suo carattere innovativo e per la sua capacità di coniugare pressanti esigenze ambientali con la qualità del design e il comfort per l’utente.
La sostenibilità era al centro delle aspirazioni del National Trust per la sua nuova sede di Swindon.
Il brief richiedeva un edificio che potesse rientrare in un budget di fondi istituzionali, con un finanziamento supplementare per misure innovative chiaramente ammortizzabili in un tempo non superiore a 20 anni.
L’attenta gestione del progetto e della relativa realizzazione ha ottenuto un punteggio BREEAM ‘Excellent’ (Building Research Establishment Environmental Assessment Method, ossia metodo di valutazione della qualità ambientale degli edifici).
L’edificio dimostra che è possibile conseguire notevoli miglioramenti nella sostenibilità dei fabbricati di uffici con un incremento contenuto dei costi.
Il team di progettazione ha lavorato alla messa a punto di una matrice che definisse le possibili opzioni per migliorare la sostenibilità attraverso la classificazione del risparmio energetico e dei periodi di recupero dell’investimento; ciò ha agevolato il processo decisionale del comitato responsabile del progetto e ha dimostrato di essere uno strumento talmente valido che da quel momento è stato utilizzato per l’intera procedura.
La conformazione dell’edificio è stata ispirata dal desiderio di assicurare un’eccellente illuminazione naturale nonché una ventilazione ottimale su tutto il piano, massimizzando al contempo solai e connettività.
Il tetto, in effetti la parte elevata principale, è costituito da falde a shed con orientamento nord-sud per catturare meglio la luce naturale e solare attraverso i pannelli fotovoltaici montati sul tetto medesimo, che forniscono il 35% dell’energia necessaria all’edificio.
Le elevazioni sono state studiate per ridurre al minimo l’accumulo termico mediante parti vetrate dall’orientamento attentamente studiato, alette in mattoni sporgenti e schermature in alluminio.
I lucernari sono schermati dai pannelli fotovoltaici che superano la linea di colmo e il sistema di “ugelli” per la ventilazione, i quali eliminano la luce proveniente da est e da ovest.
All’interno, gli ambienti sono naturalmente illuminati e ventilati: un fattore di luce diurna del 5% al pianoterra e del 10% al primo piano riduce il fabbisogno di illuminazione artificiale.
Se necessario, il sistema interamente dimmerabile è comandato tramite sensori di luce diurna e movimento.
La ventilazione naturale in ingresso è garantita dalle prese d’aria poste in corrispondenza delle elevazioni mentre in uscita passa attraverso i condotti di estrazione sul tetto.
Gli “ugelli” potenziano l’effetto camino, permettendo così ai venti che soffiano da qualsiasi direzione di incrementare la ventilazione.
La perdita di calore attraverso i condotti in inverno farebbe aumentare notevolmente il consumo energetico generale, ma un sistema di ventilazione meccanica consente di recuperare il calore, garantendo una buona qualità dell’aria e riducendo al minimo il fabbisogno di energia.
Il tamponamento della struttura in acciaio realizzato con calcestruzzo a vista agevola la circolazione dell’aria e, insieme al raffrescamento notturno garantito dai condotti esterni controllati via BMS, elimina la necessità di sistemi di condizionamento nella gran parte delle aree.
I materiali sono stati selezionati per assicurare sostenibilità in fase di produzione, uso e smaltimento.
I mattoni fabbricati nel Regno Unito sono posati con malta di calce.
L’alluminio prodotto in loco (92% riciclato) è alla base delle prese d’aria per il raffrescamento notturno.
Il legno proveniente dai terreni del National Trust è stato usato per il rivestimento verso le corti esterne e all’interno dell’atrio.
La lana delle pecore Herdwick allevate nelle fattorie del National Trust è stata usata per il tappeto, contribuendo così a incrementare il valore di un prodotto coinvolto di recente nella crisi dell’afta epizootica.
Un’attenta eliminazione dei composti organici volatili ha dato come risultato un’eccellente qualità dell’aria.
L’ubicazione è stata scelta perché ottimamente collegata con la rete dei trasporti pubblici: un “green travel plan” (piano di trasporto ecologico) limita l’uso del parcheggio auto locale ai car sharer.
Abbiamo effettuato una valutazione post-abitativa completa dell’edificio, finanziandola tramite il denaro ricevuto con il premio RIBA Sustainability Award, il che ha prodotto risultati molto positivi.



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