Segreen business park



Tra poco meno di un anno il quartiere direzionale di Segrate, alle porte di Milano, sarà pronto. Un intervento di grandi dimensioni attento alla nuova domanda di salubrità degli ambienti di lavoro e pensato per facilitare la vita quotidiana di dipendenti e collaboratori grazie a una serie di servizi innovativi. Parla il presidente di Europa Risorse Sgr

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Il complesso di Segreen business park di Segrate
Il complesso di Segreen, in primo piano gli edifici esistenti, sullo sfondo render dei tre in fase di realizzazione (credits, Europa Risorse)

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Si chiama Segreen, Segrate verde. È il business park che sta nascendo alle porte di Milano, nella prima cintura urbana a est del capoluogor.

Il nuovo quartiere terziario si colloca in una posizione strategica: non distante da Idroscalo, vicino dalla sede di Mondadori di Oscar Niemeyer, all’aeroporto di Linate e alla futura fermata della linea 4 della metropolitana milanese, che lo collegherà al centro del capoluogo in venti minuti.

L’iniziativa di Europa Risorse Sgr

Una volta completati i lavori saranno sei le palazzine destinate a ospitare dipendenti e collaboratori: tre già edificate, una ristrutturata e le altre due in corso di realizzazione, per un totale di 52mila metri quadrati di superficie interna, in cui verranno ospitate quattromila persone.

Il complesso di Segreen business park a Segrate
Il complesso di Segreen esistente (credits, Europa Risorse)

L’operazione di sviluppo immobiliare, progettata da Studio Elementare di Paolo Pasquini, è firmata da Europa Risorse Sgr, che opera per conto del fondo ER Office Fund 3, sottoscritto da PineBridge Benson Elliot.

Un quartiere dotato di autonomia

Un intervento terziario pensato come complesso autonomo, dotato di tutti i servizi necessari a facilitare la vita di chi vi lavorerà.

Gli spazi outdoor del complesso di Segreen business park a Segrate

Negli spazi outdoor, negli oltre 5mila e 600 metri quadrati di superficie, sono stati pensati e in corso di realizzazione quattro green pavillon: il Flower Cafe, la caffetteria con vendita di fiori e di altri oggetti, la Conciergerie, dove verranno gestiti tutti i servizi offerti, l’Access, il punto di accesso al garage e ai servizi, e il Control, lo spazio di benvenuto al business park. Non mancheranno i parcheggi: 1.600 saranno i posti auto a disposizione.

L’ingresso dell’edificio X del di Segreen business park a Segrate
L’ingresso dell’edificio X (credits, Europa Risorse)

Sarà un quartiere vivo e operativo da differenti punti di vista: sono infatti previsti spazi di co-working, sale meeting, auditorium, wi-fi 5g, ma anche aree dedicate al cibo di qualità, al wellness, kindergarten per i più piccoli, bike, moto e car sharing, care e washing.

Segreen business park a Segrate, le indicazioni dell’edificio Z
Le indicazioni dell’edificio Z (credits, Europa Risorse)

Ci saranno anche i locker, per recuperare i propri pacchi nei pressi della propria auto.

Parla la development manager Silvia Merighi

Silvia Merighi è una giovane architetto che ha il compito di coordinare le attività di un progetto e di un cantiere impegnativo come quello di Segrate. Le abbiamo chiesto di raccontarci alcune scelte costruttive. Ecco cosa ci ha detto.

«Siamo a buon punto della realizzazione – sostiene Merighi -. Contiamo di completare i lavori entro il primo semestre del prossimo anno. Nella realizzazione delle opere strutturali siamo addirittura in anticipo di due mesi. Qualche difficoltà invece l’abbiamo incontrata nell’approvvigionamento delle materie prime: un problema di carattere generale. Abbiamo iniziato un anno fa e oggi i tre edifici sono in fase di realizzazione molto avanzata. Non siamo invece intervenuti su quelli esistenti, che al momento dell’acquisizione già erano sedi di importanti aziende. Siamo intervenuti, come da progetto, sugli edifici nuovi e abbiamo rivisto l’intera logistica e il sistema degli accessi.

Segreen business park a Segrate
Il complesso esistente visto dall’alto (credits, Europa Risorse)

L’impianto costruttivo è di tipo tradizionale: pilastri e travi in cemento armato, con quote di interpiano identiche a quelle del terzo edificio, quello in corso di ristrutturazione, per garantire possibili collegamenti tra i differenti fabbricati e ampie superfici a disposizione, fino a 2.500 metri quadrati. Abbiamo poi deciso di puntare su murature di tamponamento tradizionali, con isolamento a cappotto e finestre a nastro: niente facciate vetrate, belle ma problematiche per quanto riguarda il raggiungimento di alcuni obiettivi di sostenibilità.

I nuovi edifici visti dalla nuova piazza di accesso del Segreen cusiness district
I nuovi edifici visti dalla nuova piazza di accesso (credits, Europa Risorse)

Le nostre facciate sono finite con pannelli Alucobond. Una soluzione valida dal punto di vista energetico ed estetico, con pannelli che cambiamo tonalità al variare della luce delle stagioni. Dal punto di vista impiantistico, il complesso è dotato di pompe di calore con fan-coil a soffitto e finiture di pregio. Con queste soluzioni Segreen ambisce a ottenere le certificazioni Leed e Well di livello Gold».

La parola al presidente Antonio Napoleone

Al presidente di Europa Risorse Sgr Antonio Napoleone abbiamo chiesto innanzitutto cosa ha significato progettare e realizzare un intervento in piena pandemia.

Le terrazze del complesso Segreen Business district
La concerguerie (credits, Europa Risorse)

«Quando l’epidemia da Covid-19 cominciò a diffondersi, la progettazione era ormai quasi ultimata ed impostata. Però, da operatori portati a guardar avanti, ci siamo chiesti cosa avremmo potuto fare per offrire non solo un ambiente di lavoro di alta qualità, ma in grado di proteggere le persone in caso di eventi come quello che abbiamo e stiamo ancora vivendo. Molte soluzioni erano già state adottate, ma nonostante ciò abbiamo deciso di compiere altri passi avanti, realizzando un business park in grado di tutelare le persone in caso di improvvise condizioni epidemiche e ambientali, offrendo servizi capaci di facilitarne la vita quotidiana.

Le terrazze del complesso Segreen Business district
Le terrazze del complesso (credits, Europa Risorse)

Dal punto di vista impiantistico abbiamo implementato le scelte iniziali con l’installazione di sonde di rilevazione della CO2 e delle polveri sottili. Abbiamo inserito dei filtri e delle lampade a ultravioletti per purificare l’aria interna, modificato i ricambi d’aria con l’apertura delle finestre, impedito il riciclo dell’aria: immettiamo infatti solo aria esterna. Grazie al sistema di gestione automatizzato dell’edificio sarà inoltre possibile purificare l’aria nelle ore notturne e nel fine settimana. Abbiamo infine puntato su modalità di funzionamento degli impianti – luci, ascensori e rubinetti – no-touch».

Interno degli uffici del Segreen business District
Interno degli uffici (credits, Europa Risorse)

Segreen Business district, I servizi per i dipendenti

I programmi di Europa Risorse

Antonio Napoleone, che oltre a essere il numero di Europa Risorse Sgr è anche amministratore delegato di Europa Risorse srl, società di sviluppo immobiliare, ci spiega le strategie future del gruppo.

«L’intervento di Segrate rappresenta per noi un tassello importante di una strategia su Milano e sulla sua area metropolitana. Abbiamo pensato di unificare i tre edifici esistenti della ex-Bnl con altri tre immobili e creare un complesso direzionale di grandi dimensioni, come sarà Segreen, con servizi di qualità, come ad esempio un centro sanitario. Le proprietà sono parte di un fondo immobiliare gestito dalla nostra Sgr, al 100 per cento in possesso del quotista istituzionale che è PineBridge Benson Elliot. Dopo Segrate, o meglio in contemporanea, stiamo avviando un’altra interessante operazione a Milano con il recupero dell’ex area della Rizzoli di proprietà del gruppo Rcs. Sono da poco iniziate le demolizioni e lì contiamo di realizzare 40mila metri quadrati di superficie utile che ospiteranno la nuova sede milanese della British School. Abbiamo vinto la gara, grazie anche alla proposta di realizzazione di una serie di servizi di quartiere. L’edificio è in fase di progettazione e alla fine dell’estate contiamo di iniziare i lavori».



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