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3D Crane è il nome del nuovo sistema di stampa tridimensionale realizzato dall’azienda WASP di Massa Lombarda. Il nuovo modello è stato utilizzato per Gaia, la casa realizzata con terra cruda e scarti di lavorazione del riso. a cura di Tommaso Tautonico Diversi corpi stampanti collegati da strutture reticolari modulabili, in grado di estendere lo spazio di lavoro e il tempo necessario a realizzare una nuova costruzione. Con questa idea, l’italiana WASP sta per lanciare il suo nuovo modello di punta: la 3D Crane WASP, la nuova stampante tridimensionale pensata per rispondere ai bisogni primari dell’uomo, come la possibilità di avere una casa. Per questo, l’evento di presentazione “Viaggio a Shamballa” (tenutosi il 6 e 7 ottobre a Massa Lombarda) è stato anticipato dalla conferenza “A call to save the world”, in cui è stata presentata Gaia, un caso studio di costruzione stampata in 3D attraverso la nuova tecnologia Crane WASP con materiali naturali provenienti dal territorio circostante e forniti da RiceHouse. La tecnologia di stampa 3D applicata alla vita comune La mission di WASP è da sempre quella di realizzare strumenti in grado di consentire agli uomini, ovunque si trovino, di costruire case stampate in 3D con materiali locali e con costi tendenti a zero, favorendo lo sviluppo di una architettura green e a basse emissioni. “Se applichiamo le tecniche di fabbricazione digitale per rispondere ai bisogni di base dell’uomo, accendiamo una speranza reale” dichiarano dalla società. Per dimostrare la bontà e l’efficienza del progetto, durante l’evento è stato dato ampio spazio a Gaia, la casa realizzata con materiali naturali, considerata un nuovo modello architettonico ecosostenibile, frutto della particolare attenzione all’impiego di materiali naturali di scarto. La scelta del nome non è casuale, Gaia utilizza la terra cruda come principale legante della miscela costituente, composta per il 25% da terreno prelevato in sito (30% argilla, 40% limo e 30% sabbia), per il 40% da paglia di riso trinciata, per il 25% da lolla di riso e il 10% da calce idraulica. Grazie alla collaborazione della startup RiceHouse, attiva nel campo della bioedilizia attraverso l’uso degli scarti provenienti dalla produzione del riso, WASP ha potuto sfruttare i materiali provenienti dalla filiera produttiva, ottenendo murature particolarmente efficienti dal punto di vista bioclimatico, di salubrità degli ambienti e con impatto ambientale quasi nullo. Stampata in poche settimane e grazie alla sua muratura, Gaia non necessita né di riscaldamento né di un impianto di condizionamento, in quanto mantiene al suo interno una temperatura mite e confortevole sia d’inverno che d’estate. I progressi compiuti nell’estrusione di materiali fluido-densi a base argillosa e cementizia permettono alla fabbricazione additiva di essere una valida alternativa per la realizzazione di sagome architettoniche complesse, garantendo alti livelli di funzionalità e performance. Per dare maggiore risalto all’iniziativa, WASP ha coinvolto tutti coloro che intendono collaborare per diffondere le buone pratiche di costruzione 3D, con l’obiettivo di realizzare un mondo migliore, un mondo dove il sapere è applicato al bene comune. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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